Si cerca una coppia di francesi che viaggiava con il parigino assassinato a Pré St. Didier

Si cerca una coppia di francesi che viaggiava con il parigino assassinato a Pré St. Didier SI ••tendono le Indagini por II teroce delitto di Pian del Bosco Si cerca una coppia di francesi che viaggiava con il parigino assassinato a Pré St. Didier Avrebbero compiuto insieme l'ultima parte del tragitto in Italia • A Parigi si dice che la vittima era partita con due coniugi - Un geometra valdostano ricorda infatti d'aver visto una giovane accanto all'auto dell'ucciso - Pochi giorni fa lo straniero era passato al casello di Chivasso (Dal nostro inviato speciale) Pré St Didier, 26 agosto. Le indagini per il delitto di Pian del Bosco si sono allargate a raggerà: da Pré St. Didier si sono dirette verso Parigi, verso il Passo Resia, verso il Piccolo S. Bernardo, verso l'Austria e verso Chivasso. Da ciascuna di queste località dovrebbero giungere a Pré e ad Aosta quelle informazioni che mancano per ricostruire con una certa fedeltà la figura di Georges Leon Khaiete, cittadino francese di $5 anni residente a Parigi in Rue Mar che de Saint-Honorè 11. Con i dati finora in possesso del sostituto procuratore di Aosta, dott. Toninelli, e del capitano dei carabinieri Brovida si é potuto far luce, su alcuni particolari che erano rimasti in ombra. Questo stillicidio di notizie che giungono dalle parti più disparate è servito a dare'a noi tutti che seguiamo da vicino il delitto una sensazione di impotenza! Arrivavano informazioni vaghe, contraddittorie, in alcuni casi veniva risposto: « Oggi é sabato, tutto è chiuso ». Da quel poco faticosamente raccolto, i carabinieri hanno potuto accertare che il Khaiete era claudicante- un. attacco di poliomielite gli aveva lasciato una lesione permanente alla gamba sinistra. E perciò si serviva di un bastone: molto probabilmente quello stesso bastone che è stato trovato sul luogo del delitto. Se il bastone era di proprietà del francese, come sembra, cade l'ipotesi che egli sia stato stordito da un colpo al capo vibrato con il legno e cade cosi anche la supposizione, su ciò fondata, che il delitto avrebbe potuto essere compiuto da una persona del luogo, dato che la canna pareva essere una di quelle usate dai valligiani e dai pastori Il Khaiete, stando ai risultati dall'autopsia compiuta stamane dal dott. Oriva, dell'Istituto di medicina legale di Torino nel cimitero di Pré St. Didier, fu stordito con un colpo di pietra che lo colse all'improvviso. Egli doveva essere disteso o seduto ai piedi di tre abeti e di una collinetta di terra e sassi. Con ogni probabilità doveva già trovarsi abbigliato cóme poi venne ritrovato cadavere: con addosso solo uno slip bianco e un paio di calze granata ai piedi. Perché si era cosi poco vestito il Khaiete ? Ve ipotesi sono due: o stava facendo la cura del sole, ed è un po' strano che un uomo vada a cercare i raggi del sole in un boschetto di abeti, o ero, probabilmente, in compagnia di una donna. La presenza di una donna sul luogo del delitto è stata confermata da un geometraxdi VUIeneuve. che: «• transitato in auto sulla strada del Piccolo S. Bernardo giovedì scorso alle sedici meno un quarto. Egli, nell'abbordare la curva dopo.la prima galleria oltre Pré St. Di dier, gettò un'occhiata sullo spiazzo del Pian del Bosco e notò una tdtroén £ Cv» ferma a ridosso della baracca dell'Anas e una donna che teneva la portiera aperta e che stava frugando nell'interno dell'auto. Il geometra ricorda chiaramente il fatto: l'auto ferma, la donna e i suoi pantaloni lunghi color nocciola. Quella donna era la compagna del francese? E se sì, si trattava di una amicizia occasionale oppure i due avevano viaggiato insieme? 1 carabinieri hanno fatto sviluppare un rotolo di fotografie che era nella macchina dell'ucciso. C'erano quattro istantanee: una veduta di città non riconoscible, alcune mucche al pascolo, lui stesso ripreso in mezzo a un prato e un gruppo di quattro piovani donne. Le indagini tenteranno di accerta re chi siano e se fra le quat tro era la sua compagna. Una' voce giunta da Parigi tramite un'agenzia di stampa francese dice che il Khaiete era partito per l'Italia in compagnia di due coniugi abitan ti nella stessa via Marche de Saint-Honoré. I tre parigini erano a bordo di due auto: Una « Citroen », quella stessa tro vata a Pian del Bosco, e una « Renault » nera, per ora introvabile. Se cosi fosse i due amici del Khaiete dovrebbero sapere molte cose sul singolare omicidio del loro amico: perché lo abbandonarono T Perché se lo hanno perso per strada non si sono preoccupati di sapere che fine ha fatto t Un altro fatto importante è emerso nel corso delle indagini al Passo Resia e al Piccolo San Bernardo. Lo stesso giorno in cui il Khaiete entrò in Italia dall'Austria, valicò la frontiera anche un'altra auto francese 'che poi uscì dal Piccolo 8. Bernardo giovedì scorso: lo stesso giorno in cut fu compiuto il delitto. La misteriosa . auto era anch'essa targata Parigi, avrebbe potuto trasportare i compagni di viaggio dell'uomo uccìso. Chi c era su quell'auto? Un uomo e una donna? Anche questo si saprà, ma ci vorrà del tempo. Un particolare che ha bisogno di essere messo in chiaro è stato richiesto a Chivasso. Uno dei casellanti dell'autostrada dovrebbe ricordarsi di un tu rista francese che mercoledì scorso all'uscita per la valle d'Aosta dichiarò di avere smarrito lo scontrino. Era il Khaiete: infatti sulla «Citroen» è stato trovato il biglietto che avrebbe dovuto essere conse gnato al casello. L'inserviente dell'autostrada saprà ricordare se il francese era solo sull'auto o se erano con lui, ma sii un'altra macchina, altre; persone ? Altri punti oscuri e apparentemente inspiegabili sono: la posizione nella quale è stato ritrovato il cadavere e la mancanza delle scarpe. Il Khaiete fu trascinato bocconi per una ventina di metri, rivoltato e pietosamente composto; il suo volto ripulito con la camicia trovata poco lontano tutta macchiata di sangue. Perché quell'ultima inutile cura, quasi un gesto di bontà, dopo un cosi crudele delitto t L'assassino svuotò le tasche degli abiti della sua vittima, forse per ritardarne V identificazione, ma allora perché non si preoccupò di rubare il passaporto? Eppure sapeva che il francése doveva essere in possesso del documento -che non era nascosto, ma a portata di mano fra le altre carte, pronto ad essere esibito alla frontiera. Le scarpe — si ritiene — furono rubate e forse gettate poco lontano nell'orrido della Dora perché, dato che il Khaiete aveva una gamba più corta dell'altra e quindi portava calzature ortopediche, ciò non facilitasse la sua identificazione. Da Parigi è giunta a tarda sera notizia che una anziana zia dell'ucciso, vedova Mayer, è ritornata oggi da un viaggio in Spagna. Alla Gare de Lyon ella si aspettava di ve¬ dere il nipote: quando non lo ha incontrato ha cominciato a preoccuparsi: arrivata a casa, le hanno dato la notizia ed ò stata colta du malore. Ha dichiarato ai cronisti parigini di aver ricevuto alcune lettere del nipote che si trovava in Austria a Lech am Arlberg. Le aveva scritto dicendo che voleva ritornare in Francia passando per l'Italia: « Ho tanto bisogno di sole » concludeva in una delle lettere. Oggi il Khaiete è statò sepolto nel piccolo cimitero di Pré St-Didier. Nessuno <5 venuto dalla Francia a occuparsi di lui, nemmeno qualcuno della gendarmeria. Quell'uomo zoppo, malfermo di salute, che è stato ucciso per un movente tuttora ignoto, molto probabilmente è destinato a restare qui, nella terra di Pré St-Didier, non ricordato da nessuno. Danilo Ferrerò Georges Leon Khaiete, i francese trovato ucciso li sostituto procuratore, dott. Toninelli,. ed il capitano Brovida indagano sul luogo ove è avvenuto il delitto

Persone citate: Brovida, Danilo Ferrerò, Didier Avrebbero, Georges Leon, Georges Leon Khaiete, Honorè, Lyon, Toninelli