La noia ed i giovani d'oggi

La noia ed i giovani d'oggi —LETTERE AL DIRETTORE s===— La noia ed i giovani d'oggi Signor Direttore, La lettera con la quale un giovane studente confessa a Specchio dei tempi di essere assalito dalla c noia » e di temere che questa c cattiva bestia- che miete vittime tra i giovani » possa farlo cadere nel vizio, solleva un problema di vivo interesse e di palpitante attualità, sul quale, peraltro, ricordo un pregevole articolo di Enrico Emanuelli, apparso, or sono due anni, sulle colonne de La Stampa. L'argomento, recentemente ripreso da Luigi M. Persone su il Mattino di Napoli, è stato anche trattato da Bonaventura Tecchi al Convegno sulV* Adolescenza traviata » promosso dal Centro di Cultura e Civiltà della Fondazione Giorgio Cini e svoltosi, sotto la presidenza di Francesco Carnelutti, all'isola di San Giorgio Maggiore in Venezia. Venne osservato in quel Convegno che i giovani, come la maggior parte dei casi indica, si annoiano, 'non hanno ideali, e quasi buffamente, ma in realtà tragicamente, cercano un diversivo nel fare qualcosa che sia differente dalle loro baldorie solite, dalla troppa facilità di avere fra le braccia una donna, una coetanea, e vogliono correre un pericolo; quello di finire in carcere. Venne, inoltre, allora messo in rilievo che esiste una diversità profonda fra la generazione del giovani di oggi e quella dei loro padri. Non già che non vi fossero giovani « ribelli » anche allora Ma quelli di ieri credevano sempre a qualche cosa, quelli di oggi — i teddy-boys — non credonc a niente. Sono i figli della noia e dello stare < troppo bene materialmente », del c brodo — come si dice in talune regioni — troppo grasso ». La noia è oggi la grande dominante della nostra società e deriva dalla mancanza di Ideali, e da scarso interessamento per il mondo. Manca soprattutto nei giovani c il senso del Ani >, di uno scopo da raggiungere nella vita, di un ideale al quale tendere. I giovani del nostro tempo sono Incapaci di dare una risposta a certe domande, le grandi domande dell'adolescenza, quelle che più travagliano le coscienze giovanili: che sarà di me? Che sarà della mia vita? E che senso ha la vita? E per quale scopo debbo vivere? Per realizzare che? E in nome di che? La nostra società, diciamo pure la nostra civiltà, non li aiuta a trovare quella risposta Merita, pertanto, vivo plauso l'iniziativa dell'Ente Palazzo della Civiltà del Lavoro che ha impostato, per il 1961, un vasto programma di attività destinato ai giovani, dedicando ad essi, al loro avvenire, ai loro problemi, al loro proficuo inserimento nel mondo del lavoro, la più importante sua manifestazione annuale. < I giovani all'incontro del secondo secolo dell'Unità Nazionale »: questo il tema suggestivo che costituirà l'argomento, nel prossimo ottobre, del IV Convegno Nazionale per la Civiltà del Lavoro; que- sto l'argomento di fondo di quattro conferenze — dibatti to preparatorio su i seguenti temi: «Virtù antiche per tem pi nuovi nella formazione del la gioventù contemporanea Educazione morale e fisica nello sviluppo della personalità del giovani; Prime esperienze di vita indipendente: doveri verso la società, vita militare ed accostamenti al mondo del lavoro; Iniziativa, coraggio, responsabilità nei giovani: elementi decisivi per l'avvenire del lavoro italiano » Contribuire a dare ai gióvani quegli ideali di cui hanno bisogno, creare un'atmosfera di ottimismo e di fiducia intorno al nostri giovani, richiamare su di essi l'attenzione dei responsabili della Nazione, nel momento in cui sii italiani tutti celebrano i loro primi cento anni di vita nazionale, è iniziativa particolarmente nobile e meritevole del migliore elogio. Angelo Piraino Leto Presidente del Tribunale per 1 minorenni di Palermo

Persone citate: Angelo Piraino, Bonaventura Tecchi, Carnelutti, Enrico Emanuelli, Leto, Luigi M. Persone

Luoghi citati: Napoli, Venezia