Aperta a Roma la conferenza sulle nuove fonti di energia

Aperta a Roma la conferenza sulle nuove fonti di energia Aperta a Roma la conferenza sulle nuove fonti di energia Vi partecipano 600 scienziati di 70 Paesi - Scopo dell'incontro è di studiare più economici impianti nelle aree arretrate (Nostro servizio particolare) Roma, 21 agosto. La conferenza delle Nazioni Unite sulle nuove fonti d'energia (energia del sole, dei venti, del sottosuolo) si è aperta oggi nel salone della Fao con la partecipazione di circa 600 scienziati, ricercatori, tecnici, funzionari di settanta paesi. Questo incontro di studio fu promosso dall'Onu nel 1957 quando il mondo era dominato dal timore di una prossima penuria di energia. Quel timore, in seguito al ritrovamento di nuovi importanti giacimenti di petrolio, è oggi scomparso. Tuttavia, il fatto che molti paesi oggi in via di sviluppo si trovano nella condizione di non poter usufruire di fonti « classiche » di energia ha ridato interesse ed attualità agli studi diretti a individuare i sistemi più economici per ricavare energia dal sole, dai venti, dalle forze endogene. Per quanto riguarda l'Italia, lo sfruttamento delle forze endogene ha già una importante realizzazione nella centrale di Larderello che produce energia elettrica a un prezzo molto basso (meno di due lire al chilovattora) e alimenta gran parte della rete .ferroviaria italiana. Come modello di impianto industriale in questo settore, la centrale sarà visitata in massa dai partecipanti alla conferenza i quali, per adesso, alla Fao, possono ammirare un grande modello degli impianti toscani che utilizzano i soffioni boraciferi. Il problema, per l'energia geotermica, è di essere disponibile soltanto in poche parti del mondo, con il vantaggio, in contropartita, di rappresen tare una fonte utilizzabile in modo continuo e permanente. Più difficile, e anche vago, si fa il discorso per l'energia da ricavare dal sole e dai ven ti. Nel campo dell'energia so lare la conferenza esaminerà due importanti realizzazioni. La prima va sotto il nome di €Stagno solare*. Si tratta della riproduzione di un fenomeno naturale osservato in un lago ungherese e ricreato nei pressi del Mar Morto dallo Stato d'Israele. Lo < stagno » è un lago poco profondo le cui' acque sì dividono in due strati di differente densità, che quindi non si mescolano. Il calore si raccoglie nello strato inferiore e la sua dispersione è impedita dallo strato superiore formato dt acque fortemente saline. La seconda realizzazione tecnica è la < pila solare » composta da una serie di lamelle di silicone che, sotto l'azione del sole, sprigionano elettricità. Nel campo dell'energia dovuta allo sfruttamento dei venti, l'esempio classico è quello dei mulini a vento. Alla fine del secolo scorso ne esistevano almeno 30 mila nell'Europa settentrionale, che servivano non soltanto a pom pare acqua ma anche a macinare i cereali e i semi oleosi. Adesso si stanno diffondendo i generatori a vento che forniscono energia • elettrica per l'illuminazione e per numerose attività industriali. In India, dove in forma tipica si presenta l'esigenza di fornire energia a basso costo a una miriade di comunità rurali, il governo si prepara a impiantare duecento di tali macchine a vento. Naturalmente,, questi sistemi riescono ad utilizzare soltanto una parte minima della energia disponibile. L'oggetto della conferenza e dei S50 studi ad essa presentati è appunto quello di individuare nuovi ed economici impianti di sfrut tomento, soprattutto per aiutare lo sviluppo dei paesi delle aree arretrate. f d I

Luoghi citati: Europa, India, Israele, Italia, Roma