Uccise 5 persone nel tremendo schianto fra due auto alle porte di Alessandria di Giorgio Lunt

Uccise 5 persone nel tremendo schianto fra due auto alle porte di Alessandria Davanti aiia zuccherificio di Spinetta mentre imperversava un temporale Uccise 5 persone nel tremendo schianto fra due auto alle porte di Alessandria Una delle macchine, di Cremona, si è messa di traverso sull'asfalto bagnato in seguito a una frenata • L'altra vettura, di Vercelli, l'ha colpita in pieno - Tre morti sul colpo tra cui un biellese - Inutilmente si è cercato di fermare gli automobilisti per soccorrere gli altri tre feriti - Sono stati poi caricati su un camioncino - Due degli infortunati sono deceduti all'ospedale - Unica sopravvissuta, ma grave, una ragazza di Biella (Dal nostro inviato speciale) Alessandria. 12 agosto. Tragica vigilia delle vacanze di Ferragosto, oggi pomeriggio, per i passeggeri di due macchine che con ogni probabilità stavano recandosi in villeggiatura. Due € 1100 > si sono scontrate sul rettilineo che dalla frazione di Spinetta Marengo immette ad Alessandria. Ognuna delle auto aveva a bordo tre persone. Cinque sono morte, la sesta — una giovane donna — è moribonda all'ospedale. La spaventosa sciagura — — che ha suscitato nella zona profonda commozione e racca¬ priccio — è accaduta poco dopo le 17,30 mentre la giornata afosa cominciava a rinfrescarsi per effetto di un temporale. Il traffico sulla statale .per Genova era infenso, in entrambe le direzioni. Alle colonne di macchine e motorette che si dirigevano verso la Riviera o ne tornavano, si alternavano autobotti e autocarri. Fra le auto dirette verso Alessandria c'era una « 1100 » vecchio modello, targata Cremona 41533, la guidava il trentasettenne Palmiro Curtarelli, domiciliato a Grumello in via Dognini 3. Suoi compagni di viaggio erano Ernesto Focher, di eo anni, anch'egli residente a Grumello, in via Mazzini, e una donna non ancora ufficialmente identificata. I bagagli sistemati nell'auto avvalorano l'ipotesi che i tre fossero diretti verso qualche centro piemontese per trascorrervi le vacanze. All'altezza dello zuccherificio di Spinetta Marengo, su un rettilineo che non dovrebbe costituire alcun pericolo per gli automobilisti prudenti ed esperti, il Curtarelli si accinse a sorpassare un camion con rimorchio. Si spostò verso il centro della strada, ma prima che potesse effettuare la manovra vide sopraggiungere in senso contrario un'altra.macchina. Era una « 1100 > nuovo tipo, targata Vercelli 59096. Al volante sedeva Pasquale Caprile, di 36 anni, abitante a Biella in via Fecia di Cossato 9. Al suo fianco sedeva il dott. Giuseppe Valenti, d'anni 40, abitante in via Levio 15 a Roma. Sul sedile posteriore era la signorina Piera Gaiazzo. anch'essa di Biella, dove abita in via Delleani 45, amica della famiglia Caprile. Si recavano al mare, a Genova. La strada è abbastanza ampia da consentire il transito di tre automezzi affiancati, ma evidentemente il Curtarelli non si senti troppo sicuro. Ebbe un attimo di esitazione, che provocò la catastrofe. Invece di proseguire accanto al camion, frenò bruscamente e sterzò per riportarsi sulla destra. L'asfalto bagnato, e i battistrada dei pneumatici un poco logori, provocarono lo sbandamento della macchina, che slittò fermandosi di traverso. Sopravvenne la macchi- na del Caprile, a velocità piuttosto elevata. Con impressionante fragore andò ad investire la « 1100 » dei cremonesi, sulla -fiancata. 1 due veicoli furono visti sollevarsi dal suolo come per effetto di una esplosione, poi ricadere contorti e sfasciati. Dallo zuccherificio uscirono l'autista Giovanni Farello, il custode ed alcuni operai. Si fermarono sbigottiti, di fronte alle terribili conseguenze della disgrazia. Tre corpi erano sanguinanti e privi di vita, tra i rottami delle auto: quello del Focher e quello della donna nella < 1100 » di Cremona, quel- 10 del dott. Valenti nell'altra. Accanto ad essi, i superstiti apparivano in condizioni allarmanti. Si cercò di fermare qualche macchina di passaggio per il trasporto dei feriti all'ospedale di Alessandria. Nessuno si senti in dovere di collaborare all'opera pietosa. Il Farello ruppe gli indugi caricando su un camioncino dello zuccherificio 11 Caprile, il Curtarelli e la Gaiazzo. I primi due spirarono pochi minuti dopo il ricovero al nosocomio, la giovane è stata accolta con riserva di prognosi. E' in preda a grave choc, i medici le hanno riscontrato lesioni e fratture che per ora non consentono una prognosi benigna: Dallo stabilimento furono avvertiti per telefono la polizia stradale e i carabinieri di Spinetta e di Alessandria. Si portarono sul posto il capitano Raiterì e il brigadiere Maroocolo della stradale, insieme al sostituto Procuratore della Repubblica dott. Parola. Le tre salme furono estratte dai rottami e portate all'obitorio. Domattina si procederà all'identificazione ufficiale della donna, che non aveva documenti. Il traffico è rimasto paralizzato a lungo, in attesa della rimozione delle due macchine. La polizia stradale ha effettuato i rilievi sull'asfalto e sui due veicoli, per accertare le responsabilità. In base ai primi risultati dell'inchiesta, sembra tuttavia che le cause siano quelle da noi riferite: una frenata improvvisa, che con il concorso della pioggia fece perdere il controllo del uolanta. «1 Curtarelli. Pasquale Caprile era funzionario della Esso Standard e solo 15 giorni fa aveva avuto una promozione ed era stato trasferito a Novara. Era sposato e padre d'una bimba di 11 anni che attualmente si trova al mare a Genova con la mamma. Il Caprile era appunto diretto a Genova dai familiari. Giorgio Lunt Due delle vittime: Pasquale Caprile e Palmiro Curtarelli