Una macchina ogni due secondi sull'Aurelia stretta e tortuosa

Una macchina ogni due secondi sull'Aurelia stretta e tortuosa Enorme carico di traffico sull'unica arteria della Riviera ligure Una macchina ogni due secondi sull'Aurelia stretta e tortuosa Dodicimila veicoli al giorno di media - La strada è vecchia: per essere sistemata occorrerebbero 40 miliardi - Lo Stato, invece, ne destina 14 diluiti in 10 anni • 1 lavori di rettifica e di allargamento procedono a rilento, con idee confuse e pochi quattrini - L'«Autostrada dei Fiorì» sarà pronta, forse, nel 1966 (Nostro servizio particolare) Savona, 10 agosto. Quando si parla della via Aurelia sorge un naturale senso di aspettativa: Gambiera qualcosa, saranno presto avviati i lavori per migliorare la strada che è passaggio obbligato per un quinto del movimento turistico di- tutta Italia? Non ci sono, purtroppo, buone speranze per un rapido mutamento delia situazione a tutti fin troppo nota. Non descriveremo ancora una volta ,. le colonne interminabili di veicoli costretti a marciare a passo d'uomo, a due metri di distanza uno dall'altro, notte e giorno, senza un momento di pausa. Non descriveremo il tormento di chi viaggia, i rischi di chi attraversa la strada o è costretto a camminare sui suoi bordi, gli incidenti che si ripetono ad ogni ora, spesso non gravi essendo la velocità generale bassissima (ma negli ultimi tempi ci sono stati parecchi morti, quasi sempre dovuti alla mancanza assoluta di visibilità, essendo le macchine in sosta ammucchiate nelle curve e in tutti gli angoli solitamente proibiti). Neppure le statistiche dicono qualcosa di nuovo: sappiamo tutti, da anni, che sulla via Aurelia transitano perfino 12 mila veicoli al giorno, col ritmo di una macchina ogni due secondi nelle ore di maggiore affollamento. Più delle descrizioni interesserebbe a tutti la notizia di un futuro miglioramento della strada; notizia ritenuta da molti' probabile dopo che si erano visti qua e là cartelloni vistosi, annunciatiti lavori a cura dell'Azienda della Strada. Ma sono lavori a singhiozzo, pochi chilometri per volta: l'Anas non ha quattrini sufficienti, né lo Stato sembra disposto a fornirli in avvenire Quando si era parlato di programmi stradali e autostradali con gran profusione di miliardi, era nata la speranza di un radicale cambiamento della viabilità In Liguria. Si sa che la viabilità in questa regione è fondata su una sola arteria che fa da spina dorsale: la via Aurelia, unica strada su un arco di quasi 300 chilometri (soltanto al Passo del Bracco la strada abbandona il mare). Ma lo Stato è parsimonioso in Liguria. Ha destinato 14 miliardi di lire in 10 anni per la viabilità dell'Intera regione, comprendendo quindi le strade minori e quelle che legano la costa alle zone dell'interno, Con 14 miliardi si può trasformare radicalmente una strada lunga 150 chilometri nella valle Padana, dove non manca lo spazio e dove il terreno è facilmente sistematale In Liguria con 14 miliardi non si risolve nulla: non bastano neppure per costruire < varianti > a monte dei cen tri più popolosi e più difficili per configurazione geografica, dove la via Aurelia diventa uno strettissimo imbuto colmo di automobili ferme tra le case. In questi giorni s'impiega anche mezz'ora per attraversare il lungo centro abitato di Alassio, poco meno per passare da una parte all'altra di Sanremo. Ebbene, per costruire « -arianti » a monte di Alassio e di Laigueglia, di Sanremo, di Finale e di Varazze, di poche altre cittadine con gallerie lunghissime e viadotti, non basterebbero miliardi destinati dallo Stato all'intera rete stradale della regione. Senza parlare della Riviera di Levante, per cui si agitano da tempo progetti finora rimasti sulla carta. Quattordici miliardi sareb bero appena sufficienti, secondo i calcoli dei tecnici, per rendere ragionevolmente lar ga e meno insidiosa la via Aurelia nel tratto compreso nella provincia di Savona, da Varazze a Capo Mele. E il re sto, da Capo Mele alla frontiera, da Varazze a Genova, Sestri Levante e La Spezia? Per un lavoro serio e definitivo occorrono almeno 40 mi liardi, sia pure diluiti in mol ti anni. Lo Stato ne ha dati molti di meno: rassegniamoci nei prossimi dieci anni la via Aurelia non migliorerà sensibilmente. Qualcuno osserva che in futuro la nuova autostrada dovrebbe cambiare radicalmen te la situazione. Alludiamo al l'<Autostrada dei Fiori», per ora allo stato di progetto (gli ottimisti sperano che i lavori comincino ai primi del '62 per concludersi in quattro anni) Dovrebbe correre da Savona al confine, passando alle spalle di tutti i centri abitati e ad una certa quota sul mare: doppia corsia, gallerie e viadotti arditissimi, non tre o quattro ore per andare da Savona a Ventimiglia ma poco più di un'ora. L'«Autostrada dei Fiori» sarà saldata a Savona con quella per Genova e con quella per Ceva, Torino e la Svizzera. Si potrà scendere da Torino ai centri della Riviera di Ponente in due ore di comodissimo viaggio, poco più. Tutte cose belle, ma non si può sostituire alla vgscEdpsistsoinFlomuigstrgclechtrlistainrnadtrmvpditrtncmc4nzlbsalathsspilIcrrscgp a via Aurelia un'autostrada a pagamento. Proprio oggi scrive Francesco Rosso a proposito della via Emilia: benché l'< Autostrada del Sole » abbia assorbito una parte notevole del traffico la situazione tragica di quella strada resta immutata. Lo stesso, è facile prevederlo, avverrà in Liguria: l'< Autostrada dei Fiori » servirà per il traffico veloce, sarà preferita dagli automobilisti che viaggeranno con una meta precisa, ma sarà ignorata dal turista che si sposta da una spiaggia all'altra, da molti camionisti, da gran parte del traffico pesante che oggi provoca gli ingorghi, le code e gli incidenti. Non si deve inoltre ignorare che un'autostrada a pedaggio ha funzioni economiche, mentre un'autostrada come VAurelia ha funzioni economiche e sociali, essendo garanzia di vita di una regione condensata in riva al mare. Si veda ancora, per comprendere come la nuova autostrada non sostituià la via Aurelia, quello, che accade fra Albisola e Genova, dove corre l'autostrada costruita dall'Anas: la strada costiera resta convulsa e ingorgata. Tutte cose risapute. Ma come porvi rimedio? Forse una visita del Ministro dei lavori pubblici :n questi giorni (visita da compiere in automobile, non in elicottero cc"e hanno fatto altri ministri per non restare intrappolati nel traffico) potrebbe dare qualche frutto. Si sa che le descrizioni giornalistiche e i rapporti dei tecnici non sono mai efficaci come l'esperienza diretta. Non dico per ottenere d'un colpo i 40 miliardi necessari, ma almeno per ottenere qualche stanziamento aggiuntivo, dando l'avvio a lavori razionali, distribuiti su tratti di lunghezza con siderevole e quindi capaci di apportare autentico sollievo, Invece, per ora, l'Azienda della Strada deve accontentarsi di allargare qualche tratto isolato, lottando con Comuni che hanno spesso esigenze contrastanti (ad Albenga vogliono la strada a mare, l'Anas ritiene più conveniente farla a monte: intanto passano gli anni). Attualmente l'Anas lavora all'allargamento della via Aure Ila fra Vado e Spotorno: pochi chilometri, con difficoltà naturali enormi, con danni irreparabili per il paesaggio essendosi preferito gettare la massicciata sulla spiaggia e sulle scogliere. Presto cominceranno i lavori per allargare l'Aurelia a Capo Mele, fra Laigueglia e Andora: pochissimi chilometri, ancora danni molto gravi per il pae sptcmszltmvsltètgdbeada■iititimiiiiiiiiiiiniiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiii saggio parche, a quanto pare, per prima cosa saranno tagliati i pini secolari che fanno da cornice al golfo. Purtroppo l'Anas, stretta da mille avversità e chiusa nello stretto regno delle « competenze tecniche » finisce sempre col lavorare nel punti dove la natura del te/reno è più.difficile ma più bella, ignorandone il valore e massacrandola. Non sarebbe più logico e utile allargare la via Aurelia nei tratti pianeggianti, dove lo spazio è meno esiguo,,come nel tratto Albenga-Ceriale-Finale Ligure? Purtroppo i lavori vengono decisi senza un'effettiva collaborazione da ->irte di tutti gli enti interessa .i, comprese le aziende turìstiche locali, che dovrebbero almeno suggerire all'Anas espedienti per rispar¬ mDsdpppdiubtcscltsunz■iiiniiiiiiuiiiifiiiiHiiiii [iiiiiiiMiiiiiiiiniii miare gli alberi e le spiagge. Mancano piani ■ regolatori. Dove si potrebbe allargare la strada con poca spesa sorgono disordinatamente costruzioni private, bloccando qualsiasi progetto futuro. Soltanto un piano generale, studiato rapidamente tenendo conto della importanza del paesaggio in una regione che vive delle sue bellezze naturali, potrebbe portare un po' d'ordine e giustificare qualche speranza. Diversamente, con lavori a singhiozzo, con idee confuse, con pochi quattrini, si lascerà l'Aurelia praticamente immutata, avendo per giunta distrutto, a. cura dello Stato, le ultime scogliere e gli ultimi pini non attaccati dalla specula zione privata Mario Fazio prvuaulmapuse«sudamNsiiii) HininHiiiiiniMiiMMiHiiiHiuiiMiHniiii ■

Persone citate: Aurelia, Francesco Rosso, Mario Fazio