L'alpinista ferito sull' Adamello trasportato a valle in elicottero

L'alpinista ferito sull' Adamello trasportato a valle in elicottero L'alpinista ferito sull' Adamello trasportato a valle in elicottero E' stato prelevato ài rifugio dove lo avevano periste i soccorritori - Un tedesco e un inglese morti sulle Dolomiti (Dal nostro corrispondente)' Trento, 8 agosto. Un elicottero messo a disposizione dalla Setaf di Verona è sceso questa mattina sull'i-, damello, nei pressi del rifugio «Città di Trento» a quota 2480, e ha preso a bordo il giovane alpinista Aldo Frandi dì 23 anni, da Boario Terme (Brescia), rimasto ieri gravemente ferito. Dopo 45 minuti, il velivolo è atterrato all'aeroporto di Gardolo e da qui un'autolettiga ha trasportato al centro traumatologico della nostra città il ferito, al quale i sanitari hanno riscontrato la frattura della prima vertebra lombare e lllllllllll 111111l 11M111111111111P111111111 li n a . I -' l o altre gravi lesioni, ricoverandolo con prognosi riservata. Il Frandi ha riferito come era avvenuto l'Incidente. Assieme con due amici, pure di Brescia, aveva lasciato il rifugio della Lobbia Alta, a metri 3040, per attraversare il ghiacciaio: ad un tratto un grosso sasso si staccava all'improvviso da un roccione a picco e lo colpiva al dorso, lasciando incolumi i suoi compagni che gli prestavano 1 primi soccorsi. Uno di essi scendeva fino a Pinzolo, dove dava l'allarme. Di qui veniva subito interessato l'aeroporto americano di Boscomantico presso Verona, dal quale partiva immediatamente un veli volo guidato, dal comandante Brenole, con a bordo il secondo pilota Mlsner e 11 sergente Taylor. L'atterraggio in alta montagna, a 3 mila metri di quota, nel buio profondo della notte, non era un'impresa facile. L'equipàggio riusciva tuttavia a far scendere l'apparecchio nei pressi del rifugio « Lobbia Alta», ma troppo tardi perché le guide alpine stavano già trasportando verso il sottostante rifugio « Città di Trento», che ,si trova a. unai quò'ta•' inferiore di 600 : metfl,' il ferito che durante la notte veniva soccorso da un medico di Trento che si trovava per caso sul posto. Il velivolo perciò Invertiva *la rotta e tornava a Verona. Questa mattina riprendeva la sua missione, riuscendo ad atterrare davanti al rifugio e a prendere a bordo il ferito, concludendo così felicemente la diffìcile operazione di salvataggio. E' giunta a Trento notizia di altre due disgrazie alpinistiche. La prima è avvenuta sulla Marmolada, nelle Dolomiti della Valle di Fassa. Un alpinista tedesco, il cinquantenne Erik Klingenfuss, partito là solo per scalare una parete sovrastante il Pian Trevisan, è scivolato per il cedimento di un ponte di neve che stava attraversando; perduto l'equilibrio, è precipitato per circa 200 metri lungo un canalone scosceso, battendo violentemente il capo contro le pietre e riportando la frattura del cranio e la commozione cerebrale. E' stato rinvenuto ormai cadavere da una squadra di soccorso alpino partita da Canazei. L'altra disgrazia è avvenuta sulla cima Tosa (m. 3173) che è la più alta delle Dolomiti nel gruppo del Brenta. Nel tardo pomeriggio di oggi, durante la scalata d'una parete, - un alpinista inglese, certo Schmid, è precipitato per il cedimento di un appiglio. Il figlio che lo accompagnava nell'ascensione, accorso in suo aiuto, non ha potuto far nulla perché il poveretto era già deceduto. a> ^ «44 !— L'alpinista Aldo Prandi arriva a Trento a bordo dell'elicottero americano (Tel.)

Persone citate: Aldo Frandi, Aldo Prandi, Erik Klingenfuss, Fassa, Frandi, Lobbia, Schmid, Tosa, Trevisan