Rusk oggi a Roma per incontrare Fanfani di Vittorio Gorresio

Rusk oggi a Roma per incontrare Fanfani Rusk oggi a Roma per incontrare Fanfani Il Segretario di Stato americano in precedenza aveva chiesto d'incontrare Segni a Milano, dovendosi recare da Adenauer a Cadenabbia - L'ambasciatore Reinhard fa presenti alcune perplessità oel nostro governo: il programma è stato mutato (Dal nostro corrispondente) Roma, 8 agosto. Il Segretario di Stato americano, Dean Rusk, arriverà domani all'aeroporto di Ciampino, a bordo di un apparecchio militare della Nato, nelle prime ore del pomeriggio. Alle quattro e mezzo, sarà ricevuto a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio on. Fanfani, per un colloquio informativo al quale prenderà parte il ministro degli Esteri on. Segni. Al termine delle conversazioni, che si prevedono approfondite ed impegnative per quanto di breve durata, sarà offerto un tè all'ospite. Il Segretario di Stato ripartirà da Ciampino alle sette e un quarto dì domani sera, alla volta di Milano, e in aeroporto, a quanto si prevede, farà una dichiarazione alla stampa. Il rapido viaggio e il pur breve soggiorno di Dean Rusk a Roma hanno un significato ed un'importanza che solo la conoscenza di qualche piccolo retroscena diplomatico consentirà di va lutare. Al compimento della missione di Fanfani e Segni nell'Unione Sovietica, il governo italiano si attendeva un invito per informazioni e consultazioni da parte dei ministri degli Esteri d'Occidente riuniti a Parigi in questi giorni. I tre Grandi della Nato — Dean Rusk, Lord Home e Couve De Murville — chiamarono invece Von Brentano da Bonn, prenden do le loro decisioni in nostra assenza e limitandosi a farci sapere che Dean Rusk si sarebbe trovato di passaggio a Milano per qualche ora, avendo l'intenzione di render visita al cancelliere Adenauer, che come è noto è a Cadenabbia per le consuete sue vacanze italiane. L'on. Segni, in risposta, informò il segretario di Stato americano che essendo a propria volta in procinto di concedersi qualche giorno di riposo nella stazione climatica di Abano, gli sarebbe stato effettivamente possibile compiere una deviazione per Milano, e che a Milano avrebbe quindi avuto il piacere di intrattenersi con Dean Rusk. Il tenore di questa risposta — cortese nella forma, ma singolarmente significativa per la sostanza — colpì profondamente l'ambasciatore americano a Roma, Reinhard, che si indusse a raccogliere precise informazioni sullo stato d'animo regnante a Palazzo Chigi ed alla Farnesina. Gli fu detto del disappunto dei nostri circoli governativi, e l'ambasciatore opportunamente ritenne proprio dovere partire alla volta di Parigi per riferirne a Dean Rusk. Così si spiega la decisione del segretario di Stato americano di dirottare a Roma nel corso del suo viaggio italiano per salutare a Cadenabbia Adenauer. La diversione gli consentirà di conferire anche con Fanfani, che nella sua qualità di presidente del Consiglio non avrebbe potuto recarsi a Milano per incontrare un ministro degli Esteri di passaggio. La decisione americana, a quanto risulta, è parzialmente frutto di un intervento compiuto dal governo britannico, che avrebbe fatto presente non tanto l'opportunità e la convenienza di usare un certo riguardo ai governanti italiani reduci da Mosca, quanto l'utilità di conoscere da fonte diretta le impressioni e il bilancio che si possono trarre dai recenti colloqui Fanfani-Kruscev. La missione a Mosca è stata compiuta non per iniziativa isolata di uno dei paesi aderenti alla Nato, ma in funzione della politica comune che lega tutte le potenze occidentali: era quindi ben giusto ed anzi necessario — hanno fatto valere gli inglesi — che i risultati di questa missione fossero attenta mente valutati, allo scopo di ricavarne tutto il frutto possibile. Dean Rusk, che non si è mostrato insensibile a queste argomentazioni, si è così risolto a venire a Roma, dove sarà domani accolto nell'atmosfera di cordiale solidarietà atlantica, alla quale il governo italiano, ben consapevole delle proprie responsabilità nei confronti della causa dell'intero mondo libero, non è mai vlfrRp venuto meno. Come si legge in un'informazione ufficiosa, la visita di Rusk a Roma, dopo gli incontri di Parigi fra i tre ministri degli Esteri occidentali e Von Brentano, e dopo il rapporto di Rusk al Consiglio dei rappresentanti permanenti della Nato, rientra difatti «nella preparazione per un eventuale inizio di trattative con il governo sovietico sulla questione tedesca e su quella' di Berlino in particolare». Appare .ovvio che sul piano di questa preparazione il governo italiano abbia una sua parola da dire, in base all'esperienza fatta a Mosca da Fanfani e da Segni. Il loro viaggio trova in questo modo il suo logico e necessario compimento, nell'interesse dell'Occidente e della stessa causa della pace. Non è l'Italia che deve prendere iniziative per invitare Kruscev e Kennedy a negoziati, ma è suo dovere fornire n 11 ■ 11111111 r ■ ■ 11 ■ ■ i illuminili imi agli alleati fedeli informazioni e impressioni. Restando ad altri la responsabilità di iniziative maggiori, l'Italia darà il proprio contributo al mantenimento della pace attestando la propria consapevolezza della gravità della situazione e dei pericoli che incombono sull'umanità intera. Sarà questa, del resto, la linea ispiratrice della relazione che il ministro degli Esteri on. Segni si accinge a tenere alla commissione parlamentare degli Esteri convocata a Montecitorio per sabato 12 agosto, alle ore 9,30. Alla riunione interverrà anche il presidente del Consiglio, disposto a da re ogni possibile informazione che gli verrà richiesta sul tema dei colloqui italo sovietici di Mosca e sulle successive consultazioni ro mane con il Segretario di Stato americano Dean Rusk. Vittorio Gorresio cSaclmsLsacecads immiti mmmmmmimimimmm