Quattordici donne morte nel pullman che si è inabissato nel lago di Lucerna

Quattordici donne morte nel pullman che si è inabissato nel lago di Lucerna II torpedone giace a einqnzantaeinque metri di profondità; difReiie 11 recupero Quattordici donne morte nel pullman che si è inabissato nel lago di Lucerna Erano quasi tutte insegnanti ; le vittime sono 16 - Uno degli uomini avrebbe potuto salvarsi : tentò di soccorrere la moglie ferita e seguì il suo tragico destino - La comitiva americana aveva già visitato Italia, Germania e Paesi scandinavi; tra dieci giorni sarebbe tornata in patria - L'autista italiano si prodigò nei soccorsi; non avrebbe alcuna responsabilità nella sciagura (Dal nostro inviato speciale) Lucerna, 3 agosto. Qualche chiazza d'olio galleggiante sulla superficie dell'acqua era stasera, dopo il ritorno alle basi delle squadre di soccorso, l'unico segno visibile della tremenda sciagura avvenuta ieri a Bergiswil, dove un torpedone con trentacinque tuff.-*' imericani a bordo si è ina. nel Lago dei Quat¬ tro Cu .^ni. La carcassa del pullman con 15 cadaveri giace ancora sul fondo. Le difficoltà che si oppongono al ricupero dell'automezzo sono notevoli: t palombari hanno constatato che esso giace in un punto pròfondo cinquantacinque metri e distante una ottantina di metri dalla sponda. Il principale ostacolo è costituito dal fatto che, in considerazione della rilevante profondità in cui giace il torpedone, si è i dovuto rinunciare all'impiego di uomini-rana; perciò tutte le esplorazioni intorno ai relitti del veicolo devono esse- re eseguite da palombari muniti di scafandri molto solidi per resistere alla pressione dell'acqua. All'alba di domani verrà ripresa l'azione di ricupero, ma anziché trarre a galla verticalmente il torpedone, si tenterà di spostarlo sul fondo del lago. Sono pure attesi alcuni palombari tedeschi, specializzati nelle immersioni marine. Il bilancio delle vittime deve considerarsi definitivo: sedici morti di cui quindici tuttora rinchiusi nel pullman. Finora è stata ritrovata soltanto la salma di un'anziana signora che nel tentativo di uscire dal torpedone all'ultimo istante si era ferita a morte. Tra le vittime figurano soltanto due uomini: Paul Thon e Robert Lampton, che sono annegati con le rispettive mogli. Secondo il racconto di un superstite, il Thon, insegnante in Pennsylvania^ avrebbe potuto salvarsi, ma per non abbandonare la consorte, rimasta seriamente ferita, si sarebbe rifiutato di seguire i soccorritori. Tutte le altre vittime erano vedove e insegnanti Pure tra i superstiti dominano le donne. La maggior parte dei feriti è stata dimessa dall'ospedale. Soltanto lo stato di due turiste americane — ricoverate in una. clinica di Lucerna — desta qualche apprensione poiché non si sono ancora rimesse dallo choc. La sfortunata comitiva si trovava da trentasei giorni sul continente: aveva già visitato l'Italia, la Germania e i paesi scandinavi. La tournée avrebbe dovuto concludersi tra una decina di giorni a Parigi. L'accompagnatore della comitiva, lo svizzero Giovanni Gut, fece del suo meglio per soccorrere i passeggeri: senza perdere un attimo di tempo infranse i cristalli di alcune finestre, aprendo una via verso la salvezza. Come un eroe viene descritto un gendarme di Hergiswil, il ventottenne Otto tlueller, che dopo avere assistito al tragico incidente, si è ripetutamente tuffato nelle acque salvando almeno cinque persone che rischiavano di annegare. Anche l'autista del torpedone, l'italiano Bruno Giacomello, si è prodigato nel salvataggio di due anziane turiste; poi è svenuto e si è risvegliato all'ospedale. Infine numerosi automobilisti, transitanti poco dopo sul luogo della sciagura, si sono uniti alle prime operazioni di salvataggio. I/inchiesta aperta dalla magistratura del Cantone di Obwald, allo scopo di accertare le responsabilità, è tuttora in corso. Abbastanza compromessa appare la posizione dell'autista dell'autotreno il cui ri morchia urtò contro U fianco del pullman. Secondo alcuni testimoni, quest'ultimo avrebbe commesso l'errore di manovrare in modo troppo bru sco i freni, provocando lo sbandamento del rimorchio sull'asfalto bagnato. Di estrema importanza è la testimonianza del ciclista sorpassato dal torpedone qualche istante prima dell'incidente. E' un uomo di 68 anni, che ha dichiarato: < Procedevo sul l'orlo destro della strada, quando sono stato superato dal pullman. Poiché in quel punto la strada è molto stretta, sono stato quasi sfiorato Non è possibile che l'autista italiano si sia spostato sulla sinistra della strada. Quando i due veicoli si sono incrociati, il rimorchio ha incominciato ad ondeggiare pericolosamente urtando il fianco del pullman, il quale è stato proiettato contro il parapetto sfondandolo >. Bruno Giaoomello ha cinquantanni, risiede nelle vicinanze di Como, esercita da molti anni il mestiere di autista. 'Durante la giornata di oggi è stato ripetutamente interrogato, ma egli ha potuto provare che il suo comportamento al volante é stato corretto. « Ho vissuto — ci ha detto stasera — momenti di terrore sia durante lo scontro sia nei minuti in cui ti mio torpedone si inabissava nelle profondità del lago dei Quattro Cantoni. Avevo appena superato un ciclista, quando in una curva è sbucato un autotreno. Poiché la strada era bagnata, il rimorchio è sbandato cozzando con estrema violenza contro il torpedone >. Luigi Fascetti L'organizzatore della gita e l'italiano Bruno Giaoomello autista del torpedone che è precipitato nel lago (Tel.) iiiiiM

Persone citate: Bruno Giacomello, Bruno Giaoomello, Giovanni Gut, Luigi Fascetti, Paul Thon, Robert Lampton, Thon

Luoghi citati: Como, Germania, Italia, Parigi, Pennsylvania