L'ufficio e la casa di Mattei sorvegliati senza sosta dalla polizia
L'ufficio e la casa di Mattei sorvegliati senza sosta dalla polizia L'ufficio e la casa di Mattei sorvegliati senza sosta dalla polizia L'organizzazione degli estremisti francesi che ha minacciato di morte il presidente dell'Eni avrebbe diversi nuclei in Italia - Anche gli uccisori del sindaco di Evian sarebbero riparati nel nostro Paese (Nostro servizio particolare) Roma, 2 agosto. Il ministero degli Interni ha dato oggi istruzioni telegrafiche alla questura di Roma e a quella di Milano affinché provvedano « con oculatezza ed energia» a vigilare sulla incolumità dell'ing. Enrico Mattei, della sua consorte e dei suoi familiari minacciati di morte dall'Oas, l'organizzazione terroristica francese di estrema destra. Un'attenta sorveglianza è stata disposta anche sugli scali navali e sugli aeroporti, mentre alle indagini sono stati interessati, oltre alla polizia e ai carabinieri, anche l'Interpol e il servizio segreto militare. Già da alcuni giorni, però, precisamente da sabato scorso quando il presidente dell'Eni ricevette la lettera minatoria dell'Oas e ne informò la polizia, la casa dell'ing. Mattei è sorvegliata a vista notte e giorno. Uno speciale servizio di agenti sorveglia sulla incolumità di Mattei nei suoi spostamenti dall'albergo in cui alloggia a Roma alla sede dell'Eni ir. via Tevere. La lettera dell'Oas comunicava, infatti, che un emissario dell'organizzazione era già partito alla volta di Roma per definirò le modalità di esecuzione della condanna. Le misure di sicurezza disposte dalle autorità italiane dimostrano chiaramente che negli ambienti ufficiali la minaccia dell'Oas a Mattei non è stata sottovalutata. Secondo una recente inchiesta del settimanale francese L'Express, l'Oaa sarebbe oggi al massimo della sua efficienza e della sua' pericolosità. Inoltre, secondo quanto af¬ ter ma oggi il settimanale ita liano, L'Espresso, i 5 terroristi che hanno ucciso con una bomba al plastico il sindaco della cittadina di Evian si troverebbero in Italia. Ma < pur conoscendo l'identità e la residenza di questi personaggi, la nostra polizia non è intervenuta in tempo ». « Così gli interessati — aggiunge li giornale — hanno avuto modo di mimetizzarsi >. Lo stesso settimanale scrive anche che la minaccia dell'Oas è stata portata a conoscenza dell'ing. Mattei da parte dell'Ufficio informazioni del Quirinale, ma oggi stesso la Presidenza delia Repubblica ha smentito l'esistenza di un tale ufficio presso il Quirinale. Un giornale romano della sera af ferma però che Mattei fu informato qualche tempo fa di essere nella lista delle persóne che l'Oas intende colpire. Il messaggio minatorio è stato oggi pubblicato in fotocopia. La sua intestazione è « Organisation Secrète de l'Armée, Oas, Algérie-France» e reca la data, dattiloscritta, del 26 luglio. Nel testo, oltre agli errori di ortografia già segnalati ieri, vi è un'altra singolarità: Mattel vi è denominato, in forma storpiata, «commandatore» e non ingegnere come è generalmente chiamato. La lettera sarebbe stata spedita dalla Spagna. Lo afferma oggi in un numero straordinario il quindicinale Europa Libera, organo della Federazione italiana volontari della libertà, l'organizzazione del partigiani cattolici che fu diretta da Enrico Mattel durante la lotta della Resistenza. Nello stesso tempo la segreteria dell'organizzazione in un suo comunicato chiede che «il governo attui tempestivamente tutti quei provvedimenti intesi ad evitare che associazioni di fascisti e di criminali italiani e stranieri possano operare nel nostro Paese». «Nel caso particolare — aggiunge il comunicato — la Fivl chiede che vengano immediatamente identificati 1 responsabili ed i loro sostenitori già da tempo noti alla polizia italiana». A tale riguardo, Europa Libera pre cisa che l'Oas ha diverse centrali in Italia: a Genova, a Trieste, a Milano (ufficio documenti e passaporti falsi) e a Roma (segreteria politica) < Questi centri agiscono sotto il controllo di un certo colonnello G. ». Il giornale dei par tigiani cattolici aggiunge ancora: «Noi li conosciamo, sappiamo dove trovarli; tuttavia, lasciamo, per ora, die la polizia faccia il suo doveroso "re pulisti"». Da parte dell'Eni si rileva soltanto che la minaccia dell'Oas si spiega nel clima di violenta offensiva contro la politica petrolifera italiana da parte delle compagnie del cartello del petrolio e da parte della Francia. E' probabile, pertanto, che domani la presidenza dell'Eni faccia una precisazione ufficiale su questa offensiva che si è espressa nelle ultime settimane anche al livello diplomatico e politico e ribadisca la volontà dell'Italia di salvaguardare la propria at tività autonoma nel settore del petrolio. f d 1
Persone citate: Enrico Mattei, Enrico Mattel, Mattei
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