Un torinese di cent'anni fa

Un torinese di cent'anni fa sCROSACA TELEVISIVA =- Un torinese di cent'anni fa La trasmissione più piacevole e curiosa di ieri sera è stata, per la serie «Itinerari piemontesi», la storia di Giovanni Cerniti (a cura di Carlo Casalegno, con la regìa di Viadi Orengo). Chi è questo Giovanni Cerniti? Un poeta? Un santo? Un ministro? Un generale? No. Il signor Cerniti non è una persona importante. E' un immaginario cittadino torinese di cento anni or sono, vissuto agli albori dell'Unità d'Italia: un bravo ed onesto ometto che paga puntualmente le tasse, che svolge, con ze lo il suo lavoro di contabile presso il ministero delle Finanze, che si sposa, che ha un figlio, che ha i dolori e le gioie di migliaia e migliaia di altri Giovanni Cerruti come lui. L'idea di rievocare la figura, la vita e le abitudini di un to- r a e n e a l o a e l i a rinese del 1861 è stata veramente gentile e felice: con suggestivi scorci della Torino d'oggi gli autori sono' riusciti a far rivivere 11 fascino semplice', romantico e un po' severo della Torino di ieri: certe viuzze dalle case strette e alte e dai portoni pieni d'ombra, certi palazzi dalle vetrate che s'Incendiano al tramonto, certe piazzette, certi giardini In cui, oltre gli alberi, si vede scorrere placidamente il Po: allora co me oggi. E persino alcuni negozi sembravano essere rimasti fermi nel tempo, tali e quali un secolo fa: una legatoria, una farmacia con la scala a chiocciola: e una gioielleria antichissima, dove, dietro il banco, l'orefice — giovane, calvo e fiero — sembrava, in panni moderni, l'immagine di un volontario di San Martino o di un martire di Belfiore. Il breve documentario, realizzato con gusto e con affetto e commentato alla buona, senza retorica, con una punta di lieve e melanconico umorismo, s'è fatto particolarmente apprezzare per le sue intenzioni: ha voluto cioè ricordare sommessamente che l'Italia di cento anni fa è stata costruita non solo dai politici, dagli strateghi, dai combattenti ma anche dagli oscuri e umili cittadini come Giovanni Cerruti, che con la loro tenace, leale, paziente operosità in pace e i loro probi e patriarcali costumi, hanno permesso il sorgere e il consolidarsi dello Stato Italiano. Al documentario è seguito un servizio Informativo sull'Esposizione Internazionale del «Lavoro a Torino. In apertura di serata, l'operetta «No, no, Nanette > di Youmans (già comparsa in tv) in una nuova riduzione. L'operetta conta sempre i suoi affezionati: lo spettacolo di ieri, nel complesso, li avrà soddisfatti. I dialoghi erano scialbi e d'una comicità terribilmente faticosa: ma c'era in compenso la rie chezza dell'allestimento e la vivacità simpatica degli Interpreti e l'abilita delle ballerine che con gli spiritosi vestiti dei cosiddetti « anni trenta » si lanciavano in frenetiche danze dell'epoca. Stasera «Campanile sera» con l'incontro fra Laveno e Taormina. Indi un programma musicale in cui canteranno Connie Francis (ormai famosa per aver rilanciato il vecchio « Tango della gelosia ») e il pianista, batterista e vibratonista jazz Lionel Hampton. bz. bpènU.

Persone citate: Carlo Casalegno, Connie Francis, Giovanni Cerruti, Lionel Hampton, Orengo, Youmans

Luoghi citati: Belfiore, Italia, Taormina, Torino