«Volubile»: perché continua?

«Volubile»: perché continua? « 1C O \ A V \ TKIBTISITA = «Volubile»: perché continua? Prosegue, tenace e puntuale, Io strazio di « Volubile ». La quarta trasmissione ha seguito la sorte delle altre: un fallimento. Non è questo o quel particolare che non funziona: è tutto lo spettacolo che gira a vuoto, che non convince, che non diverte. Alla debolezza del testo — che non riesce mai a creare e a concludere una vera situazione umoristica — s'è aggiunta la sconfinata presunzione di affidare la parte della protagonista ad una debuttante. Sarebbe stata un'impresa durissima per una « soubrette » di grandi doti e di grande esperienza cavarsela decentemente in «Volubile»: figuriamoci una ragazzina di diciotto anni, praticamente nuova alle scene, volonterosa ma priva (e non potrebbe essere altrimenti) di un qualsiasi accenno di personalità, cui si dà il compito di recitare, di cantare, di ballare, di essere l'attrazione numero uno, l'animatrice, il centro assoluto della rivista. Alida Rustichell! è una graziosa figliola e non e da escludere che la sua recitazione, in avvenire, trovi una sede più adatta per essere apprezzata: è certo comunque che adesso la ragazza è stata spedita incautamente allo sbaraglio e invece di favorirla la si è danneggiata. Abbiamo detto che anche la puntata di ieri è stata una grossa delusione: slegata, arruffata, monotona. Le ballerine (brave) e i cantanti ■aono apparsi sprecati. Nel finale s'e presentata la facile occasione di una parodia dei toreri e della corrida: non ci vuol molto a mettere In ridicolo un mondo del genere, eppure la scenetta non faceva ridere e solo qualche battutina o qualche atteggia mento di De Carmine poteva indurre ad un pallido sorriso Ma arrivati a questo punto viene spontanea la domanda: perché « Volubile » continua? A paragone dell'asfittica rivistina, la serie di telefilm gialli «Sospetto sta facendo un figurone. Per lo meno non si sbadiglia. La vicenda di ieri era piuttosto ben congegnata ed emozionante: d'accordo che non potevano esistere dubbi sulla salvezza della moglie dell'avvocato e sulla brutta fine (bucato a revolverate come una schiumarola) dell'orribile ceffo rapitore, criminale e pazzo squinternato: ma insomma la storiella aveva un suo piacevole ritmo incalzante e si faceva vedere con diletto e Interesse. E ancora una volta è stata una produzione Hitchcock a salvare la serata. Stasera un contentino per gli amanti delle operette: ecco alle 21,15 una selezione di < No, no, Nanette » di Youmans. Seguirà 11 documentario «Giovanni Cerniti, Torino » che segnaliamo per il suo tema poetico e singolare: la ricostruzione della vita di un cittadino torinese di cento anni or sono. Concluderà i programmi un servizio sull'Esposizione internazionale del Lavoro a Torino. u. bz.

Persone citate: Alida Rustichell, De Carmine, Hitchcock, Youmans

Luoghi citati: Torino