I film del Risorgimento

I film del Risorgimento - CRONACA TELEVISIVA I film del Risorgimento Ha avuto inizio ieri sera un ciclo cinematografico dal titolo « Nostro Risorgimento >, che intende ripresentare al pubblico quattro pellicole ispirate alle guerre d'indipendenza. Ha aperto la breve rassegna il film «La pattuglia sperduta»; seguiranno «Un garibaldino al convento » di De Sica, il celebrato «1860» di Blasettl e «Cavalleria» di Alessandrini. L'elenco è senz'altro apprezzabile. Notiamo tuttavia una grossa lacuna che è costituita dalla mancanza di « Senso » di Luchino Visconti: un'opera come questa, in cui viene rappresentata in termini indimenticabili lo sfacelo del vecchio mondo, non doveva essere.assente da un ciclo risorgimentale. •Comunque l'iniziativa meri¬ ta considerazione. Già da tempo avevamo rilevato un certo preoccupante scadimento nel settore cinema tv. E contro la programmazione di film decrepiti o artisticamente nulli proponevamo una scelta più rigorosa e soprattutto più organizzata: cioè una scelta che illustrasse con un gruppo di pellicole la personalità di un regista o un determinato indirizzo o un perìodo storico: insomma, ci auguravamo che la tv, sfruttando la necessità di dare produzioni di dieci o vent'anni or sono, diventasse una specie di gigantesco cine-club con milioni e milioni dì associati. Perciò la nostra accoglienza al ciclo del Risorgimento è favorevole. Tanto più che l'esordio è avvenuto praticamente con una novità. «La pattuglia sperduta» fu girato nel 1954 dal giovanissimo regista Piero Nelli con pochi soldi, pochi mezzi e attori non professionisti. Il film non ebbe né lancio né diffusione e rimase sconosciuto. Ora la tv s'è incaricata di riproporlo al la sua vastissima platea. Pensiamo che l'idea sia stata buona. E' chiaro che si tratta di un'« opera prima », dove gli errori e le ingenuità sono sin troppo evidenti (il fervorino finale del capitano è, ad esempio, una grossa stonatura): ed è anche chiaro che il film è stato realizzato in stretta economia, con criteri quasi arti gianali. Tuttavìa le sequenze di pregio sono parecchie e al cune inquadrature delle neb biose risaie con il piccolo grup po di armati stanchi e laceri appaiono di una suggestione e di una vigoria non comuni. Inoltre — e questo è un punto importante — lo spirito che anima l'opera è sincero e ge nuino e dà luogo, spesso, ad un'autentica commozione. La serata è stata completata da un piacevole numero di « Ruote e strade ». Sapete quale dovrebbe essere la tenuta ideale per la donna che guida? Tuta elasticizzata, giacchetta di pelle, casco e occhiali pano ramici. La trasmissione si è conclusa con l'invito agli automobilisti d'essere cortesi con i vigili. D'accordo: purché la cortesia sia reciproca. Domenica: modesta la farsa di Peppino De Filippo, minimo il divertimento del pubblico. Stasera solito programma del martedì: un telefilm giallo e l'ormai famigerata rivista « Volubile ». u. bz.

Persone citate: Alessandrini, De Sica, Luchino Visconti, Peppino De Filippo, Piero Nelli