Per ora non verrà prolungata l'autostrada per la Valle d'Aosta

Per ora non verrà prolungata l'autostrada per la Valle d'Aosta Deciso dopo una lunga e animata discussione Per ora non verrà prolungata l'autostrada per la Valle d'Aosta Il Consiglio regionale ha preferito che, prima di costruire il tratto da Quincinetto a Verres, vengano allargate e migliorate le statali 26 e 27 Le arterie dovrebbero essere a doppia carreggiata e a 4 corsie • Approvato l'ordine del giorno della maggioranza - Dibattito sulla zona franca (Dal nostro Inviato speciale! Aosta, 28 luglio. La Val d'Aosta non avrà per il momento il prolungamento dell'autostrada da Quincinetto a Verres. Cosi è stato deciso oggi da un voto del Consiglio regionale. Il quale ha preferito che questo tratto autostradale sia preceduto dall'allargamento e miglioramento delle statali 26 e 27. Per prendere questa deliberazione il Consiglio è rimasto impegnato tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio. Una discussione animata, alla quale hanno partecipato quasi tutti i consiglieri, 1 quali praticamente ripetevano le stesse considerazioni raggruppate in due opposte tesi: dare la preferenza al miglioramento delle statali o al proseguimento dell'autostrada. D'accordo tutti che è meglio averle entrambe, una integrando l'altra. Lo spunto della discussione è stato dato da una lettera indirizzata il 23 giugno scorso dal presidente dell'Ativa, società concessionaria dell'autostrada Torino-Ivrea-Valle d'Aosta, al presidente del Consiglio regionale. In essa veniva rivolto un invito ufficiale alla Valle a pronunciarsi sulla opportunità del prolungamento della autostrada sino a Verres, e se intendeva avere una maggiore partecipazione azionaria alla società. Aperto il dibattito per ri spondere a questi due quesiti, la discussione naturalmente si è allargata. Col presidente del la giunta Marcoz, hanno preso la parola numerosi consiglieri, Treves, Chantel, Page, Savioz, Gex, Fossori, Manganoni, Nicco, Palmas della maggioranza validamente contrastati da quelli di minoranza, Bondaz, Boi-don, Montesano, Du j ani Tutti d'accordo nel mettere in rilievo le disastrose condizioni di viabilità delle statali 26 e 27, il traffico intenso che esse non riescono a smaltire, la lentezza di marcia, gli ingorghi penosi che si formano, la perico losità di transitarvi, le innumerevoli vittime che ogni anno pagano con la vita l'errore di una arteria non adeguata come larghezza e come tracciato alla mole e alla consistenza del traffico moderno. Tutti d'accordo nell'affermare che la. strada ,. deve essere allargata nel tracciate e corretta nelle curve. TU' stato ricordato che l'Anas ha eia redatto un progetto di allargamento = m. 12,50 con tre corsie da Quincinetto sino ai due trafori del Bianco e del Gran San Bernardo, con una spesa di 18 miliardi. A nessuno, naturalmente, poteva sfuggire l'Insìdia mortale di quelle tre corsie, già micidiali in pianura, assolutamente intollerabili In una strada di montagna con le inevitabili curve cieche. Le richieste dei vari oratori vertevano infatti su un'arteria a doppia carreggiata e a quattro corsie di marcia. Quanto all'autostrada essa è, sì, da fare, ma dopo l'allargamento delle statali. « Non ri. nunciamo all'autostrada >, à stato ripetuto da parecchi, « ma venga prima il miglioramento stradale >. L'opera deve essere pronta per il '63, quando entreranno in funzione i due trafori e in Valle si scaraventerà a fiumane 11 traffico turistico e commerciale. Dopo si penserà all'autostrada come arteria veloce, mentre le statali migliorate accoglieranno il traffico locale e quello lento. Sono state fatte varie obbiezioni. Una di indole paesaggistico: questo nastro di 24 metri che serpeggerà lungo la valle con ponti p viadotti non deturperà il paesaggio? Altri han' no affermato che il paesaggio è ria deturpato dalla linea ferroviaria, dalle attuali strade (poi allargate) e da quelle mostruose braccio dei tralicci elettrici. Altri si sono preoccupati dei contadini, che hanno già poca terra e molta ne verrebbe loro sottratta da queste arterie troppo larghe. Infine qualcuno si è preoccupato di chiedere che alle macchine targate Aosta sia concesso il pedaggio gratuito, o il pedaggio ridotto del 70 per cento. Proposta assolutamente antituristica, perché i turisti finirebbero col dover pagare anche per valilo stani. • Sulla questione del pedaggio si è battuta particolarmente la opposizione. Autostrada si, ma aperta, cioè senza caselli, senza pedaggi: in modo da entrarvi ed uscirne quando si voglia. Ma soprattutto essa dovrebbe essere costruita interamente •» spese dello Stato, inserendola in quel 1900 chilometri di strade aperte, i superstrade, in programma nell'Italia meridionale. Ma anche queste sono i tre corsie. La discussione si è conclusa nel tardo pomeriggio con la presentazione di due ordini del giorno: uno del consigliere 11 maggioranza Palmas prevede va di subordinare ogni dectp'.o ne nei confronti dellH Atlvn all'effettivo Milarg'nmento delle statali 26 e 27. facendo voti per che 1 lavori siano Ini/.iatl su bito. L'altro, elei consigliere di minoranza Bondaz chiedeva l'immediata esecuzione dell'ai largamjnto, <* l'inizio dei plani per 11 prolungamento dell'autostrada. L'assemblea ha appro¬ vpsttahsp vato il primo con 21 voti su 34 presenti. E' stata poi iniziata la discussione su un'altra importante voce del programma: una proposta di modifica alla legge sulla zona franoa. Confutando la relazione ministeriale al progetto di legge presentato due anni fa dai sen. Chabod, il presidente regionale Marcoz ha rilevato che il ministero è, si, favorevole alla istituzione della zona franca, ma ne limita l'estensione . in modo da renderla inaccettabile. Afferma la relazione ministeriale che ì valdostani già godono di una assegnazione di generi in esenzione doganale che comporta per lo Stato un minore introito dì due miliardi l'anno. Il presidente Marcoz ha invece affermato che il vantaggio per I valdostani non supera il miliardo e 700 milioni. Il beneficio dato dalla zona franca, con le limitazioni statali, ammonterebbe a 460 milioni. Su un totale di centomila residenti, vi sarebbe dunque una economia di 4500 lire l'anno a persona. Compensa, si è chiesto l'oratore, gli svantaggi che un reg'—ie di zona franca comporta? Non li compensa. L'amministrazione regionale non può accettare quello che in definitiva, ha detto l'avv. Marcoz, è una elemosina. In pratica sarebbe un nuovo regime di contingentamento, non una zona franca completa E' ora — egli ha concluso — di sfatare la leggenda dell'agiatezza del montanaro valdostano. L'unica ricchezza che egli possiede è il suo lavoro. Noi invochiamo il diritto a una zona franca integrale, estesa a tutti 1 generi, compresi quelli di monopolio. Ma si era fatto tardi; la continuazione del dibattito è stata rinviata a domani. Giuseppe Faraci