Arrestato sotto l'accusa di avere ucciso la moglie inscenando un agguato di banditi

Arrestato sotto l'accusa di avere ucciso la moglie inscenando un agguato di banditi Mandato di cattura contro il giovane ragioniere sardo Arrestato sotto l'accusa di avere ucciso la moglie inscenando un agguato di banditi Il professionista dovrà rispondere di omicidio premeditato e aggravato - Era stato «fermato» una settimana fa subito dopo il delitto - Forse una relazione extraconiugale all'origine dell'uxoricidio - Si cercano i suoi presunti complici - In carcere protesta di essere innocente : « Si tratta di un equivoco ; la verità verrà a galla » (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 28 luglio. Il ragioniere Francesco Lutzu, di SO anni, che la notte di mercoledì 19 luglio si presentò ai carabinieri di Borore dicendo di essere stato aggredito da tre fuorilegge mentre in macchina insieme alla moglie viaggiava verso Noragugume, è da stamane nel carcere di Oristano. Alla scadenza dtl settimo giorno di < fermo », dietro mandato di cattura del preto¬ iiiiiiiiiiittiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii re di Macomer, dott. Corda; i carabinieri lo hanno arrestalo per omicidio premeditato e aggravato, della moglie Domenica Angela Atzas di 27 anni. Il professionista, però, protesta ancora la, sua completa, totale innocenza: < E' un equivoco — ha detto. — La veritd uerrd a gallai >. Ora il voluminoso fascicolo, con tutti gli elementi raccolti in Questi giorni di intense indagini, è all'esame del procuratore della Repubblica di Ori- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiit stano, dott. Bernardino Piga, mentre gli inquirenti proseguono le indagini per identificare e rintracciare gli eventuali complici nel crimine. In base a quali prove o a quali indizi i carabinieri hanno ritenuto di dover respingere la prima versione fornita dal giovane professionista? Bisognerebbe poter penetrare nel segreto istruttorio per sapere su cosa si fondi la 'presunzione .di colpevolezza di Francesco Lutzu. Certo è che alcune circostanze gli sono sfavorevoli. J-Lai-8er<lfél..déUtto p imiQniere yaOcOiftò di carabinteri di avere atteso a Oristano, fino alle sx, che una parrucchiera terminasse di servire la moglie, e di essersi messo in viaggio dopo quell'ora, cadendo poi, alle 23J0, nell'imboscata dove doveva morire la moglie. Però, sull'ora, la parrucchiera nel corso di un confronto lo ha smentito: essa sostiene di avere chiuso il negozio quel mercoledì poco dopo le 21. Disse ancora, il ragioniere, di avere visto in mezzo alla carreggiata, a trecento metri da Borore, alcuni mòssi di sbarramento, di essere siato costretto a frenare bruscamente perdendo il controllo della macchina e di avere cozzato, uscendo fuori strada, contro un muretto campestre. Senonché l'auto non presentava alcun segno d'urto, mentre invece sembrava verosimile che lo scontro avrebbe dovuto produrre qualche ammaccatura alla carrozzeria. Altri elementi di sospetto affiorarono alla constatazione che, sotto il cadavero della donna, pur ferita a morte da tre fucilate, poco era il sangue colato: appena due macchioline. Di qui l'ipotesi che Domenica Angela Atzas fosse stata uccisa altrove e quindi trasportata presso il muretto per rendere plausibile l'aggressione. Le successive indagini ebbero il risirttato di aggravare ulteriormente la posizione del rag. Lutzu. Questi aveva sposato la Atzas perché costrettovi dal fratelli di lei. La ragazza, domestica in casa del col. Antonio Lutzu — padre di Francesco — era dunque riuscita a salire all'altare insieme al padroncino ma pagando un prezzo altissimo nei mesi seguenti. Francesco Lutzu, secondo una testimonianza raccolta dai carabinieri, la rinchiudeva spesso in casa, senza neanche lasciarle di che sfamarsi: partiva rimanendo giorni e giorni fuori, andeva in giro per la Sardegna tnsieme a una ragazza alta, bruna, bellissima, che si credette di poter identificare in una maestra elementare di Bonorva, Margherita Sequi. L'altro giorno, interrogata, l'insegnante ha respinto sdegnosantekté àpni'addebitpf ma non per questo i carabinieri hanno abbandonato la traccia. Ecco dunque il movente che, secondo la polizia, avrebbe indotto il Lutzu a ordire la mostruosa macchinazione. Sarà comunque la magistratura a dire sul « giallo » di Borore una parola definitiva. Di qualche interesse è la istruttoria privata che, paral¬ lelamente a quella ufficiale, stanno conducendo i fratelli della vittima. L'iniziativa ha radici in un costume antichissimo, che vuole processi atten ti, scrupolosi, sereni, in modo che poi la condanna privata possa essere emessa con la certezza di colpire nel giusto. I fratelli di Domenica Atzas, in questi giorni vanno di pae se in paese, ascoltano, registrano, riescono ad arrivare oltre quel velo di reticenza che tante volte trattiene i testimoni dal dire tutta la verità ai carabinieri.. p# f.

Luoghi citati: Bonorva, Borore, Cagliari, Macomer, Noragugume, Oristano, Sardegna