La Magistratura conferma l'inchiesta sui recenti ribossi alla borsa di Milano

La Magistratura conferma l'inchiesta sui recenti ribossi alla borsa di Milano Non escluse indagini anche in altre città La Magistratura conferma l'inchiesta sui recenti ribossi alla borsa di Milano n Procuratore della Repubblica dichiara: "Siamo in attesa dei dati richiesti agli agenti di cambio" - Nessun fermo fino a questo momento L'iniziativa decisa d'ufficio, in base all'art. 501 del Codice Penale Milano, 27 luglio. Il procuratore aggiunto dottor Isidoro Alberici ha confermato stamane che la magistratura ha disposto un'inchiesta intesa ad accertare eventuali responsabilità sui ribassi i-erificatisl recentemente alla Borsa dì Milano in alcuni comparti. Il magistrato inquirente, lo stesso procuratore aggiunto dottor Isidoro Alberici, in assenza del Procuratore della Repubblica dott Spagnolo, attende, per proseguire nelle indagini, che l'ispettore al Tesoro gli trasmetta i dati richiesti ai c cambisti ». L'inchiesta sarà lunga e difficile e, non si esclude, negli ambienti della stessa Procura, che possa investire anche i mercati azionari di altre città: cosa che fino a questo momento, però, non è avvenuta. Il dottor Alberici, pur mantenendo il massimo riserbo, ha escluso che le indagini sinora svolte abbiano portato a fermi o arresti: < Si tratta — ha detto — di una fase prelimi nare delle indagini, i cui svi luppi potranno aversi solo dopo un esame accurato degli elementi che l'ispettore al Tesoro presso la Borsa mi trasmetterà >. Il magistrato ha anche sot tolineato che l'inchiesta è stata decisa d'ufficio; ha però rifiutato di precisare se riguarda fatti avvenuti nelle ultime settimane o se deve essere collegata a operazioni avvenute nel passato. La magistratura, infatti, può intervenire d'ufficio (art. 501 Codice penale) e può disporre indagini ogni qualvolta c vi sia il sospetto di manovre improvvise che tendano al ribasso (o al rialzo) per favorire even tuali terze persone ». In questi casi, la magistratura può chie dere collaborazione — entro i limiti della legge — agli agenti di cambio: esattamente, rioè, quello che è avvenuto in que sti giorni. I limiti del lecito nella speculazione (Nostro servizio particolare) Milano, 27 luglio. Molto rumore e confusione a Milano per la richiesta, da parte della Procura della Re pubblica, di dati riguardanti alcune operazioni borsistiche. Agli agenti ed ai commissio nari di cambio milanesi e con ogni probabilità successiva mente alle banche, è stato ordinato di segnalare i nomina tivi di coloro (persone fisiche, enti e società) che hanno ef¬ fettuato operazioni al ribasso a partire dal 15 giugno. Evidentemente si tratta di uno sviluppo dell'inchiesta che la Magistratura ha iniziato in seguito alla famosa spedizione di circa 150 telegrammi, da parte di una agenzia romana di informazioni finanziarie ai suoi abbonati. In tali telegrammi si consigliava di vendere i titoli e di ricomprare più tardi a prezzi più convenienti. Non è che sia vietato vende re in Borsa dei titoli senza averli effettivamente. Anzi, per l'elasticità di un simile delicato congegno, è indispensabile che gli operatori possano operare anche nel senso negativo. Quello che è vietato (ma in questo caso sia al ribasso come al rialzo) è di speculare forzando, con notizie false o tendenziose, il naturale corso delle contrattazioni. In questi ultimi anni sono pullulate in Italia e nel resto del mondo numerose agenzie di informazioni finanziarie che cercano di attirare abbonati attraverso un sempre più celere servizio. Cosi si è giunti ai telegrammi che vengono saltuariamente inviati a quegli abbonati che pagano supplementi per usufruire di un tale particolare mezzo di informazione. Ciò provoca, in caso di improvviso ed importante ribasso, il sospetto che qualcuno più scaltro e con meno scrupoli degli altri possa servirsi di tale mezzo per conseguire Illeciti utili speculativi. In tal caso saremmo in pieno nei caso dell'art. 501 del Codice penale (aggiotaggio). Parlare poi di utili di miliardi o di decine di miliardi in si7ni!i operazioni significa non conoscere nuHa delie Borse. Un conto è il ribasso « sulla carta », provocato dalla caduta dei prezzi nella generalità del mercato, ed un conto i guadagni differenziali degli speculatori. Per lucrare mi liardi occorrerebbe vendere ti toli per dieci, venti miliardi, ciò che è praticamente impossibile fare tenza essere immediatamente e chiaramente identificati (a parte la possi bilità che il mercato assorba quantitativi così ingenti). Le negoziazioni di titoli in Borsa creano complessi rap porti di compravendita che si intersecano l'un l'altro ed è assai diffìcile poter giudicare dal di fuori se si è fatta della speculazione e se questa sia più o meno lecita. Nel caso in questione, dalla lettura dei nominativi che hanno operato al ribasso nel periodo indicato può emergere qualche elemento per individuare qualche eventuale connessione con l'invio dei telegrammi. Ma si tratta di questione particolare che non deve essere confusa con il normale e delicato andamento delle nostre Borse Valori. r. c. L Bd lii

Persone citate: Alberici, Isidoro Alberici

Luoghi citati: Italia, Milano