Un diciottenne uccide l'amica di suo padre E' catturato a mezzanotte: la confessione

Un diciottenne uccide l'amica di suo padre E' catturato a mezzanotte: la confessione Truce oleMitto in corso Bramante: un cadarere sotto il letto Un diciottenne uccide l'amica di suo padre E' catturato a mezzanotte: la confessione L'ha strozzata con un filo delle biancheria - La vittima ha 39 anni e uno squallido passato - L'assassino, che è già stato in riformatorio, arrestato sulla sponda del Po presso il ponte di corso Vittorio • Sulla guancia destra cinque profonde unghiate - In questura : « L'ho assassinata perché mio padre ci aveva cacciati di casa per accogliere lei» - La polizia ferma per correità la madre, ma il giovane sostiene di aver compiuto il crimine da solo Ieri all'alba Giorgio Cicconi,manovale all'Ilte, rincasa dal turno di notte. E' un uomo gri-gio, con un'esistenza squallida. E' venuto da Locorotondo di Bari, ha 41 anno, è dimesso barba lunga, ha una vecchia « Topolino » che vale poche migliaia di lire. La sua famiglia è dispersa: da qualche mese ha cacciato di casa la moglie Stella Calabretto, di 45 anni, una donna coi capelli arruffati, il volto legnoso, facile all'ira. I tre figli minori — di 13, 7 e 4 anni — sono in istituti di beneficenza; il maggiore, Donato, di 18, è un poco di buono: è stato in correzionale, ne è uscito tre mesi fa per entrare nel sottobosco notturno della città e vive non si sa bene dove e.come.- i-./...» ...„. i ». Nel > commissariato barriera di Nizza ci sono spessi fascicoli intestati alla famiglia Cicconi. .Pratiche che riguardanoaspri litigi; denunce della moglie contro il marito per man cata assistenza e maltrattamenti; denunce del marito contro la moglie per furto, poiché l'uomo accusava la donna ed altro; pratiche che riguardano le ribalderie di Donato. Il nome dei Cicconi è noto anche in Questura Antonio Cicconi di 35 anni, fratello 'di Giorgio, è stato arrestato tempo fa per sfruttamento ed è ancora in prigióne. La donna che sfruttava si chiamava Anna Lipparini, di 39 anni, nata a Sasso Marconi (Bologna). E' la vittima di questi, tragèdia. Una donna scialba che abitava in via Sant'Anselmo 19 bis. Da anni alla c buon costume » vi è a suo nome la « pratica rossa ». Quando il suo «protettore» venne arrestato, la Lipparini chiese' a' Giorgio •Cìcèóh! ai aiutarla, si offri-di. tenergli .in ordine la casa. Il manovale accettò, soprattutto ■ perché aveva bisogno che qualcuno badasse all'alloggio nelle ore notturne — quando egli lavorava — impedendo il ritorno della moglie. Sembra che egli temesse anche il figlio Donato. Ieri alle 5,30 Giorgio ClcconJ di essere ritornata nell'allog gio, dopo esserne stata cac eiata, per rubare biancheria o r o arriva a casa, in corso Bramante 71 angolo via Madama Cristina. Qui vi è un bar che ha aperto da poco, il proprietario assonnato serve un tassista. II manovale sale al quarto piano e percorre il ballatola, dove al fondo è il suo alloggio. Tutte le finestre sul r-ortile silenzicK-o sono buie. II Cfccpni trova la porta accostata ma non si stupisce, pensando . che In casa vi sia la Lipparini in faccende. Ricorda che oggi è Sant'Anna, la sua" festa. La cucina è deserta, ma in disordine come se vi fosse stata una rissa. Una tramezza la separa dalla stanz. da pranzo, poi vi è la camera da letto. Qui il manovale, appena accesa là'Iucè", ' vede una',,gambal spuntare,da Botto -il. latto ma, trimoniale. L'afferra, tira a sé. E' Anna Lipparini e ha stretto al collo, affondato nelle carni, un pezzo di filo di ferro plastificato, di quelli usati per stendere la biancheria. Il Cicconi lo slaccia, poi tenta di rianimare la donna — che pure sente fredda — con la respirazione artificiale. Dopo qualche minuto lascia cadere le braccia inerti della vittima, le mette un cuscino sotto Il capo e scende al bar, telefona alla Questura: « Sono entrato in casa e sotto il letto ho trovato una donna strangolata. Venite subito ». Ora, nel piccolo alloggio ci sono 11 sostituto procuratore della Repubblica dott. Toninelll, 1 commissari Sgarra, Valerlo e Isaia, il medico e molti agenti. Gli inquilini sono tutti sui ballatoi a commentare. Incomincia l'inchiesta. Il letto matrimoniale e la branda sistemata nella camera da pranzo sono sfatti. Chi ha dormito qui? Non la Lipparini; il suo cadavere è stato trovato vestito. Allora, chi è entrato nell'alloggio? Il Cicconi dice che la moglie ha la chiave. Si interrogano i vicini e si apprende che la moglie del manovale è stata qui il pomeriggio precedente. Ha avuto una violenta scenata col marito. Con lei era anche il figlio Donato: un ragazzo coi capelli molto lunghi e vestito in modo eccentrico. Due volte Donato era andato da una vicina per telefonare alla polizia, poi aveva rinunciato. Finalmente, madre e figlio se n'erano andati. Sono ritornati a sera o nella notte? I vicini non lo sanno. Sotto la casa vi è un posteggio di auto pubbliche. I tassisti ricordano di avere visto verso la mezzanotte una donna passeggiare nervosamente davanti al portone di corso Bramante 71, ma non sanno se vi è entrata. Più tardi, in un confronto, crederanno di riconoscere Stella Cicconi. Intanto, il medico esamina Il cadavere. Una vicina, Vittorina Franciosa, ha sentito nella notte, tra le 2 e le 3, rumori di lotta, grida, poi un urlo agghiacciante. Ha bussato alla parete: « Smettetela, basta! ». Si è fatto silenzio. Il medico ritiene che sia quella l'ora in cui la Lipparini è stata assassinata. La vittima ha un ematoma alla fronte, come se le avessero picchiato con violenza il capo sul pavimento, contusioni alle braccia, risulta che è stata strangolata con le mani e poi strozzata col filo per la biancheria. Sembra che la Lipparini abbia lottato contro più di una persona. Le tracce sul suo collo indicherebbero che essa è stata strangolata mentre era a terra, vi sono i segni di dita maschili, che hanno premuto con forza tremenda, e i segni di unghie femminili che hanno graffiato e lacerato. La vittima si è difesa con disperazione. Stringe ancora nella destra una ciocca di capelli bruni, altri capelli sono sparsi sul pavimento. Si cercano, per interrogarli, Stella Cicconi e il figlio Do nato. Il ragazzo è introvabile. Qualcuno crede di averlo vi sto al Valentino col volto graffiato. La madre è da pochi giorni a servizio in una pen¬ spgbntpnsildsndrmdbdn«vapr«tivt sione di via Nizza. Alle 12 la polizia è da lei. Appena vede gli agenti, sbianca in volto, balbetta: «Io non ho fatto niente. Non so niente». « In casa di suo marito è stata trovata una donna uccisa ». «Da molto tempo non vado più in quella casa. Non ho niente da dire ». Ma il' suo comportamento insospettisce. Essa viene portata in Questura, cominciano un lungo interrogatorio che a tarda notte non è ancora concluso. E' una donna tenace, ostinata, .nega anche di essere andata . il giorno prima, dal marito e di essersi trovata a mezzanòtte davanti al portone di corso Bramante 71. Ma sembra che-,a tarda sera,.abbia.,ce-, dùtò. e''fatto alcuhp"ammì,ssio; nfi> Tt<a'l'altro avreb»»'Setto! « Quando sono entrata, lei aveva un coltello in mano. Allora abbiamo litigato ». Ha negato però di avere ucciso la Lipparini. E' stata fermata- per « correità nel delitto » e portata, alle Nuove. Mentre la Cicconi era in Questura, agenti sono andati in via Sant'Anselmo 19 bis, dove abitava la vittima. La porta era accostata. I cassetti erano in disordine, una valigia era stata tirata giù da un ar■iiiiiiiiiisiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiii*iiiiiiiiitttiiiiiimh ittiiiiiiiiiiitiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimedio, aperta, rovistata. Chi ha ucciso la Lipparini, le ha preso la chiave, di casa ed è andato nel suo alloggio a cercare e rubare non si sa cosa. Poco prima dell'una di questa notte, una pattuglia di agenti ha riconosciuto Donato Cicconi, lo ha. fermato e trasportato in Questura. Ha am: messo quasi subito di avere ucciso lui la Lipparini. A sera, pattuglie di polizia escono alla ricerca di Donato Cicconi. Il ragazzo è scoperto poco dopo la mezzanotte dagli agenti di borgo Po. E' in un prato > tra la sala danze Gay e. il ponte Umberto, lontano dalle luci, ma vi è molta luna e non è difficile scorgere il ■giovane. Seduto, sull'erba,..iBta scrivendo un messaggio per di padre: ' gli dà appuntaménto per stamane in piazza Carrara. Amici dovranno poi recare '.a lettera in corso Bramante. Gli agenti gli chiedono i documenti. « Non ho documenti ». Cerca di nascondere una parte del volto. Alla luce della torcia elettrica, gli agenti vedono che ha sulla guancia destra, nitidi e profondi, cinque graffi. « Sei Donato Cicconi », gli dicono. Non nega. E' rassegnato, non si ribella mentre lo portano prima al commissariato borgo Po, poi alla Questura. E' l'una. Viene affidato ai dottori Sgarra, Valerio, Barbante. « Hai strangolato tu quella donna? », gli domanda Sgarra. Il ragazzo ha un momento di esitazione, poi confèssa: « SI. Non ne potevo più. Mio padre ci aveva messi fuori casa perché, voleva che lei prendesse il posto di mia madre ». Poi, il racconto del delitto. Il ragazzo dice che dormiva sulla branda in casa del padre — non spiega come è entrato nell'alloggio e perché vi è andato — quando alle 3,30 ha sentito aprire la porta ed ha visto la Lipparini. Hanno cominciato a litigare, ad accapigliarsi, lottando sono caduti a terra ed egli le ha stretto la gola. Poi ha preso un pen il h'-> r*«iia iiittiiiiitiiiiii[iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii(itiiiiiiiiiiiiiB biancheria che da mesi era in un angolo della cucina, lo ha girato attorno al collo della Lipparini e ha stretto. Poi ha trascinato il cadavere sotto il letto. « E tua madre? >. < Lei non c'entra. Non era in casa. Dormiva su una panchina al Valentino». La polizia cerca di chiarire questo punto,, pplché, sospetta che Donato tenti di scagionare la madre. Sono le i e l'interrogatorio continua. Il ragazzo è sfinito: gli avvenimenti della notte prima, tutta la giornata senza mangiare, fuggendo e nascondendosi, lo hanno prostrato. Risponde alle domande meccanicamente, sembra indifferente a tutto, preoccupato soltanto di scagionare la madre. Compie 18 anni 11 29 di questo mese. Per tre giorni è ancora minorenne. . ^ li Il padre dell'assassino L'assassino, Donato Cicconi, 18 anni, portato in Questura: sulla sua guancia i graffi lasoiati dalla vittima. L'uccisa, Anna Lipparini La madre di Donato Cicconi

Luoghi citati: Bari, Bologna, Donato, Locorotondo, Nizza, Sasso Marconi