Il cancelliere austriaco Gorbach condanna il terrorismo in Alto Adige

Il cancelliere austriaco Gorbach condanna il terrorismo in Alto Adige Il cancelliere austriaco Gorbach condanna il terrorismo in Alto Adige Ma, a suo giudizio, si tratta di «gesti di disperazione» provocati dall'oppressione italiana - Polemiche fra cattolici e socialisti per le accuse d'un giornale svizzero ad alcuni ministri d'aver favorito l'attività partigiana nel Bolzanese (Dal nostro corrispondente) Vienna, 22 luglio. n cancelliere Gorbach ha pronunciato stasera un radiomessaggio sulla crisi altoatesina. Il discorso si è iniziato con una precisa condanna del terrorismo. «Noi rifiutiamo — ha detto Oorbach — t metodi illegali: non vi è posto, nel nostro paese, per i sostenitori di simili metodi. In Austria esiste una serie di leggi che colpiscono penalmente ogni preparazione od ogni appoggio illegale ad attività sotterranee di qua e di là delle nostre frontiere. Per questo, nel caso Pfaundler abbiamo messo in moto un procedimento giudiziario in base alle disposizioni di legge sugli esplosivi e sulla difesa dello Stato. a Ho ritenuto opportuno dire questo con tutta franchezza per eliminare dubbi e confusioni che possano, al proposito, sussistere dentro o fuori del nostro paese ». Che lo stesso Cancelliere abbia ritenuto opportuno menzionare il caso del dinamitardo Pfaundler e accennare alla possibilità che in territorio austriaco operino gruppi interessati a promuovere attività illegali « fuori dei confini », tutto ciò è innegabilmente un fatto positivo. Altri passaggi del discorso indulgono invece iroppo alla linea e ai punti di vista degli intransigenti. Vi appare il tentativo d'addossare all'Italia la responsabilità ultima del terrorismo, in quanto, con i suoi rifiuti di concedere l'autonomia alla provincia di Bolzano, avrebbe finito per spingere il'amareggiata popolazione sudtirolese a gesti di disperazione >; non soltanto si deve condannare la violenza, nata dalla disperazione, ma anche « l'oppressione, i metodi di polizia e le provocazioni amministrative »; se il problema non può essere risolto con il plastic, € ancora meno lo può essere con le baionette », e così via. Per la parte più strettamente < diplomatica », il cancelliere ha dichiarato che Vienna riporterà la questione alto-atesina all'Onu, quest'autunno, a meno che nel frattempo non intervenga tra Austria e Italia un accordo sui € mezzi pacifici di mediazione », da tentare per risolvere la vertenza. Tra gli strumenti pacifici Gorbach non indica più quello esclusivo della commissione d'inchiesta internazionale, segnato nell'ultima nota inviata a Roma sulla questione, ma ne menziona insieme alcuni altri: mediazione, arbitrato, corte internazionale per un arbitrato (che, in ogni caso, s'intende, non può essere VAja per Vienna). Profondo turbamento e impressione, se non addirittura scandalo, hanno provocato nelle direzioni dei due partiti governativi alcune compromettenti rivelazioni pubblicate ieri dalla Neue Zurcher Zeitung secondo le quali fra le personalità austriache che avrebbero appoggiato la formazione d'un movimento partigiano in Alto Adige sarebbero, oltre a Gschnitzer e Oberhammer, anche l'ex-ministro della Difesa Graf, il ministro degli Interni Afrisch e il ministro degli Esteri Krèisky. La direzione del partito cattolico definisce < mastodontiche invenzioni » le cose dette dal giornale; la direzione del partito socialista usa anch'essa gli stessi termini e smentisce; anche la radio di oggi ha trasmesso una recisa smentita. Interessante particolare, mentre la direzione della Volkspartei prende le difese di tutte le personalità citate, i socialisti si preoccupano di difendere soltanto i due ministri del loro partito, Kreisky e Afrisch. e. b. rentino e due case popolari nel capoluogo della provincia, in via Sassari e in via Besia. L'Amplatz, che si è dato alla fuga con uno strattagemma mentre alcuni agenti di P.S. si erano recati a prelevarlo, il 13 giugno scorso aveva fatto saltare, con una carica di esplosivo innescata ad un ordigno ad orologeria, anche una Fiat 500 di un rappresentante di commercio di origine trentina, Emanuele Zigher dipendente di una ditta di Torino.

Persone citate: Amplatz, Gorbach, Graf, Kreisky

Luoghi citati: Austria, Bolzano, Italia, Roma, Torino, Vienna