Il corpo di Vieille recuperato dopo un'estenuante marcia

Il corpo di Vieille recuperato dopo un'estenuante marcia L'ultimo episodio della tragedia del onte Bianco Il corpo di Vieille recuperato dopo un'estenuante marcia Le sei guide lo hanno trovato nel punto indicato da Bonatti - Era appoggiato ad una roccia e legato a una fune ■ Con grandi stenti è stato calato di roccia in roccia sino al ghiacciaio e di qui, sopra un toboga, è stato trasportato alla capanna Gamba • A notte il povero alpinista francese raggiungeva Courmayeur (Cai nostro inviato speciale) Courmayeur, 22 luglio. La tragedia del Monte Bianco si è conclusa oggi col ritrovamento della salma di Antoine Violile, che ancora giaceva a 3800 metri di altezza, poco sotto il colle di Peuterey. Sabato scorso il povero giovane cadeva sfinito durante la disastrosa marcia verso la capanna Gamba e con lui cadevano Guillaume, . Oggioni e Kohlmann; oggi, a una settimana di distanza, anche il corpo di Vieille viene riportato ai suoi familiari. Antoine Vieille, studente universitario, appartiene a una famiglia numerosa: il padre, ammiraglio, presta servizio nel genio navale per la costruzione di navi, madre, sette fratelli e una sorella. Il ritrovamento della salma ha richiesto una lunga giornata di estenuanti fatiche. Le sei guide componenti la squadra ricupero, Ulisse Brunod, Cesare Gex, Alessio Ollier, Franco Salluard, Lorenzino Belfrond e Renato Petigat, partivano alle due della notte dalla capanna Gamba, vi tornavano alle tre ri e! pomeriggio con la salma e urine scendevano a Courmayeur giungendovi a sera inoltrata. Quando le guide lasciavano il rifugio la notte era stellata, ma la temperatura era meno rigida del solito: presagio di brutto tempo. Infatti alle prime luci dell'alba nuvole vorticose si addensavano sulle cime e scendevano a lambir 1 ghiacciai. La scarsa visibilità rischiava di far sospendere le ricerche. I sei uomini affrettavano il passo per approfittare delle schiarite del mattino e con una marcia velocissima raggiungevano i pendii che dal ghiacciaio superiore del Freney si innalzano verso il colle di Peuterey. Qui doveva trovarsi la salma di Vieille. Le indicazioni avute da Bonatti erano esatte: dopo una breve ricerca il corpo veniva scorto: era appoggiato ad una roccia e legato a una fune inchiodata alla montagna. Le guide si avvicinavano e con un gesto spontaneo di omaggio rimanevano qualche minuto immobili e silenziose. La salma, ancora avvolta in un telo da bivacco, era intatta, come se da poche ore fòsse stata abbandonata dai compagni di cordata. Cominciava la parte più difficile dell'Impresa. Antoine Vieille era un giovane atletico, il più alto e 11 più robusto della comitiva e il trasporto del suo corpo, su un terreno difficile per la ripidezza, 1 crepacci e il pericolo delle valanghe avrebbe richiesto tutto l'Impegno.delle sei guide di Courmayeur. Chiuso in un apposito sacco Impermeabile, il corpo veniva lasciato lentamente scivolare fino alle rocce Gruber; qui, con grandi stenti, calato di roccia in roccia per portarlo al sommo d'un vertiginoso canalone che s -ernie tra massi di granito. Ivi. a neve altissima era fradicia: affondavano le guide fino all'anca, affondava anche 11 tragico sacco, invece di scivolare. Con grandi stenti si raggiunse la base delle Gruber e cominciò la traversata del ghiacciaio paurosamente crepaccìato. La salma venh a adagiata, nei tratti meno accidentati, su un « toboga », sorta di slitta scomponibile di cui le guide erano munite. Erano le 10 e In quell'ora il vice-presidente delle guide, Eliseo Croux, appostato al Colle Chécroult, con un potente cannocchiale poteva vedere i sei uomini che trascinavano la slitta sul pianoro superiore del ghiacciaio del Frei.ey: la salma era stata ritrovata, era 11 momento di invitare l'elicottero di Chamonix ad andarla a prendere a bordo. Croux scendeva a Courmayeur e insieme con Jordaney, che era di guardia all'ufficio guide, chiedeva la comunicazione telefonica con la Francia. Chamonix è sull'opposto versante dei Monte Bianco, a pochi chilometri in linea d'aria e si arriva da Courmayeur, con la funivia dei ghiacciai, in un'ora e mezzo; ma il Alo telefonico fa un lungo giro per Torino, Bardonecchla è la Savoia e la comunicazione ai ebbe soltanto a mezzogiorno. E purtroppo la voce del signor Janin, un amico di famiglia dei Vieille, avvertiva che l'elicottero non sarebbe venuto in Italia perché una rigida disposizione gli vieta di trasportare cadaveri. Si può obiettare che domenica scorsa l'elicottero aveva portato dalla capanna Gamba a Courmayeur 'r superstiti e le salme, ma si risponde che l'intervento dell'aereo era stato determinato dalla speranza di salvare i componenti della spedizione e che poi. 11 trasporto delle salme era stato compiuto abusivamente, anche se poteva essere giustificato da circostanze estremamente drammatiche. Bisognava dunque avvertire le sei guide che la salma doveva essere portata fino a Courmayeur e un giovane portatore partiva e scalava acrobaticamente 'in motocicletta il sentiero oltre i casolari del Freney fino quasi alla morena, poi proseguiva a piedi per la capanna Gamba. Intanto Brunod ed i suoi uomini erano impegnati nei tortuosi passaggi del ghiacciaio, fra crepacci profondi ed esili ponti di ghiaccio, seracchl minacciosi che sembravano crollare addosso alle guide è 'ài 'loro' triste carico. Fra nebbie, schiarite e folate di nevischio la squadra giùngeva alla base del colle dell'Innominata, a cui salgono due canaloni ghiacciati e ripide cordonate di roccia levigate dal gelo o irte di spuntoni vertiginosi. La scalata era difficilissima e le guide non potevano non pensare alla disperata impresa di Bonatti e dei suoi compagni superstiti su quello stesso pendio dove cadeva sfinito il fortissimo Oggioni. Sul colle aereo, intaglio roc- cioso fra due ghiacciai, 11 vento soffiava ' anche oggi con una violenza paurosa. Bisognava scendere rapidamente sul versante del Brouillard calando il corpo di Vieille per nuovi strapiombi di roccia e ripidissime, colate di neve; poi ancora la marcia nel ghiacciaio, . sprofondando e trainando faticosamente la slitta, e sulle pietraie".'per il rifugio. Quando i sei uomini, stanchissimi, giunsero alla capanna erano le 15. Da tredici" ore camminavano senza sosta e la staffetta giunta da Courmayeur li informava che Itt penosa fatica non era terminata: l'elicottero non sarebbe venuto alla capanna Gamba e Il pietoso trasporto doveva essere continuato fino ai casolari del Freney, dove attendeva una camionetta della polizia di frontiera. Le sei guide dissero che avrebbero proseguito la discesa dopo qualche ora di riposo e lasciarono la salma a breve distanza dal rifugio, in un anfratto roccioso. Essi la portavano più tardi a valle, giù per ripide tracce di sentieri e lungo pareti di roccia in cui sono inchiodate delle corde fisse e a notte la deponevano nell'obitorio del camposanto di Courmayeur. Il feretro partirà domani sera, con una corsa straordinaria della funivia, per la Punta Helbronner e lunedì mattina verrà portato a Chamonix, dove attendono i genitori e 1 fratelli. Antoine Vieille, portato dalle guide di Courmayeur, ha percorso oggi dal Peuterey alla capanna Gamba lo stesso itinerario dell'Innominata che già seguirono con un tragico calvario i suoi compagni di scalata: l'ultima traversata in funivia del Monte Bianco lo terrà per un'ora ancora sulle vette e sui ghiacciai, ai quali ha sacrificato la vita. Ettore Doglio Le guide Ulisse Brunod, Ocrr.ra Gex, -Alessio Ollier, Franco Salluard, Lorenzino Belfrond e Renato Pctlgat sc"o in marcia crl'e nevi del Core dell'Innominata •alma di Antoine Vieille, trasportata dalle guide di Courmayeur, ha ripercorso Ano al Rifugio Gamba lo stesso difficoltoso Itinerario seguito da Walter Bonatti Il capo della spedizione di recupero, Ulisse Brunod, ha diretto le operazioni prodigandosi alla testa dei suoi uomini un'intera giornata