La moderna rivolta dei contadini francesi è nata nella Bretagna arretrata e sognatrice di Michele Tito

La moderna rivolta dei contadini francesi è nata nella Bretagna arretrata e sognatrice ANCHE IL GOVERNO DI PARIGI FU COLTO DI SORPRESA La moderna rivolta dei contadini francesi è nata nella Bretagna arretrata e sognatrice / bretoni sembrano vivere in un tempo antico: individualisti fino all'assurdo, ferocemente campanilisti, fedeli ai vecchi miti Eppure hanno saputo preparare la più efficiente e disciplinata organizzazione sindacale delle campagne - Il segreto è semplice: la Bretagna è la regione più povera, più abbondante di giovani, più fornita di trattori dell'intera Francia - E le rivendicazioni di oggi si sono innestate su una tradizione secolare di sospetti, di rancori e di isolamento verso il resto del paese (Dal nostro inviato speciale) St. Paul de Leon, luglio. Il grande mistero della rivolta contadina di' Francia sta nel fatto ohe il segnale sia venuto dalla Bretagna, e che in Bretagna il movimento di protesta sia meglio che altroce organizzato e disciplinato. Si narra che il ritardo con il quale il governo reagì quando i trattori si misero in marcia fu dovuto anche, almeno in parte, alla convinzione che dalla Bretagna arretrata, sognatrice e individualista non potesse venire una protesta organizzata. E, nella malinconia di un paesaggio stemperato dalla pioggia, sembra veramente che Balzac abbia detto tutto una volta per sempre: < Ogni campo forma un'isola perfettamente separata dalle altre, chiusa come una ffraercdrensuucuVpQctsthngllllllllMIIIIIIIMIIIIIIIIIlllllllllllllllllllllllllllllllllllll fortezza, protetta, come una fortezza, da bastioni ». Muraglie d'alberi nascondono alla vista minuscoli poderi, e le selve li dividono ancora, li sminuzzano in « parcelle ». E' l'immagine fisica di una regione straordinariamente 'divisa nella terra e negli animi, con tradizioni, interessi e modi di pensare del tutto diversi da una contrada all'altra, da un casolari aWaltro. I vecchi del Finistère parlano una lingua che quelli di Vannes non capiscono. 1 produttori di carciofi di Quitnpcr rinnegano il figlio che sposa la figlia di un contadino-pescatore del Toussaines. Ogni paese ha i suoi santi in esclusiva, ogni borgata ha una chiesa superba, innalzata per umiliare la borgata vicina. Vi sonò punti llll f • • lllf tttl iti Iti Iti ■ lf I • I ■ IIIIMI111 ■ IM • I Ititi If 1 in cui sulla riva destra della Rnncr si vota socialista e su quella sinistra si vota per la destra. Vi sono, lungo l'Odet, che è poco più di un ruscello, contadini che si vantano di non essere mai andati a vedere cosa c'è < dall'altra parte ». E, quando i contadini delle Montagne Nere hanno bisogno, al tempo della concimazione, delle alghe del mare e delle sabbie ricche di residui crostacei, raggiungono gli scogli e le spiagge di Locronan di notte, strappano le alghe furtivamente e finiscono il loro lavoro prima dell'alba, per non scontrarsi con quelli del posto. Ài margini della foresta < incantata » di Brocelandia, una vecchia vestita di nero, come tutte le contadine dell'interno, sorvegliava i suoi piccoli buoi bretoni e, con un tono che sembrava sgra- 11 t UH IMIMIMII11 i ■ Iti i li If • ■ I ■ ili I II 11 ti I II 11 f III! ■■ nare leggende antiche, diceva che la Bretagna muore € succhiata zolla per zolla da quelli che hanno le terre sul mare », cioè da quelli della costa, che posseggono i poderi più ricchi ed estesi. Poi, a cinquanta chilometri più a nord, quasi sotto i bastioni di St. Malo, una ragazza bionda, le labbra e le unghie ravvivate di rosso, con qualcosa nel portamento che sembrava tradire la discendenza dai corsari di cui St. Malo fu un nido, dominava dall'aia di una fattoria modello le sue fertili terre produttrici di « primizie » e parlava dell'interno come di un mondo estraneo, e nemico. Così ovunque, tra gli stagni del Finistère, lungo i canali del Morbthan, ai piedi delle rocce scure della < piccola Cornovaglia », nel cuore del paese di Leon: gli uni contro gli altri, irriducibili. Perduta nelle sue leggende e nelle sue rivalità secolari, la Bretagna sembra negata al tempo moderno. Così la conoscevano i francesi. Invece in questi anni la Bretagna si preparava, aveva una sua movimentala e intensa vita segreta. Nella sua fattoria di Suzin, Alexis Gourvennec, il giovane eroe biondo dei contadini del Finistère, diceva < Parigi » con un rono evocatore di distanze immense, il tono che l siciliani usavano, al tempo dei tempi, accennando al continente. Diceva < Parigi» e faceva una pausa lunga. Intorno a lui uomini e donne annuivano gravemente, in un silenzio teso. E quando parlava di Rennes, la capitale amministrativa, economica e intellettuale della Bretagna, i contadini sorridevano, sarcastici. Mi era già capitato, a Morlaix, di sentir parlare di Rennes come della € città del governatore » (e, naturalmente, non c'è governatore), e avevo udito usare lo stesso tono di voce di Gourvennec, a proposito di Parigi, dal parroco che domenica scorsa commentava nella cattedrale di San Pietro, per la borghesia terriera di Rennes, una lettera pastorale del ve. scovo di Quimper sul dove. rè dei giovani sindacalisti ■ cattolici di evitare gli eccessi. E l'ex-presidente del Consiglio René Pleven, che è bretone, ha parlato nei giorni scorsi dei < bretoni ancora fedeli ». L'origine della perfetta organizzazione del movimento contadino bretone, della sua disciplina, della sua efficienza e della modernità delle sue idee, sta forse in questo sentirsi * diversi», che è il sottofondo dell'anima degli abitanti della Bretagna. Diversi perché Parigi è infinitamente lontana; perché Rennes, che la rappresenta, significa timbri, carte, registri, tasse; perché, soprattutto, la Bretagna è isolata. E' stato sempre cosi, e di tanto in tanto emergono movimenti autonomistici, che in nome di un larvato separatismo bretone riescono a superare le divisioni locali. Anche ora c'è un movimento separatista, animato da giovani che si sono allontanati dal sindacalismo agricolo cattolico. Ma, soprattutto, la Bretagna si sente diversa perché è veramente, nel quadro della crisi agricola francese, una regione diversa dalle altre. La quasi totalità della popolazione vive di agricoltura, le campagne, però, non sono popolate di vecchi ma di giovani, e la pressione dei giovani è esplosiva, aggrava e rende urgente ogni proble¬ llllllllI tlllllllllttlllllilliltllllllllllllllllllllill ma. Di qui un contrasto: arretrata e col più basso reddito individuale di tutta la Francia, la Bretagna ha il più alto numero di trattori, due volte più di quanti non ne occorrano 'il contadino li acquista anche quando non ne ha bisogno, per far dispetto al vicino) e la più vivace ed aggiornata élite agricola del paese. Il primo piano di sviluppo regionale che sia stato elaborato in Francia è opera dei giovani agricoltori del Finistère, il primo tentativo in grande stile di sabotaggio degli intermediari 6 stato operato in Bretagna, la prima azione per il controllo diretto dei mercati è stata fatta in Bretagna, la proposta rivoluzionaria di eleggere a scrutinio segreto i dirigenti della Federazione degli agricoltori (di dove poi è venuto, tutto insieme, il tramonto dei vecchi « notabili ») è stata fatta prevalere per la prima volta in Bretagna. Ognuna di queste vicende ha i suoi giovani eroi, e le sue vittime. Alexis Gourvennec, che ora personifica tutto ciò, è un po' il risultato di questo lungo, silenzioso maturare di fatti e di idee- nel filtro di una terra che, « diversa » ed isolata, non subisce remore dall'esterno. Ancora oggi, in attesa che cessi la tregua concordata col governo, nelle campagne della Bretagna si respira un'aria che sa un poco di cospirazione. ' Alexis Gourvennec m'aveva dato, per percorrere la regione di Saint-Paul-de-Léon, ove ebbe inizio la protesta, una guida. M'accorsi subito che non era una guida, era un accompagnatore indispensabile: senea di lui non avrei mai potuto parlare con i contadini, non li avrei neppure capiti, e in ogni caso essi non avrebbero aperto bocca con me. L'isolamento dei contadini bretoni li ha portati anche a pensare in maniera < diversa ». Parlano in termini accomodanti, quasi rassegnati ai loro problemi e poi arrivano a conclusioni di rivolta. < Cosa vuole T E' il no¬ stro destino, da noi è sempre stato così, viene il maltempo e distrugge il raccolto, viene il bel tempo e il raccolto è buono, ma tutti hanno fatto un bue. ra- ^olio e i prezzi ranno giù. Non è colpa di nessuno. Ma se 2'angullla non cede, saranno guai ». L'anguilla è il governo. In questi termini parlava anche, con voce dolcissima e timida, facendo grandi bevute di sidro, il mio accompagnatore. Tutti lo conoscevano. Quando parlavano a me, i contadini si rivolgevano a lui e quand'egli parlava, i contadini e le contadine l'ascoltavano incantati. Dove c'era lui c'era sempre una piccola folla, e v'erano dei vecchi che, nel salutarlo, l'abbracciavano. Lo chiamavano € il testardo », e ogni volta che lo nominavano ai segnavano. Ho poi saputo perché del segno di croce nonostante tanta ammirazione e tanta fiducia: del mio arcangelo biondo si dice che sia un discendente di Cassard', il c corsaro testardo » di Nantes che, nel 1109, armò a proprie spese due vascelli e distrusse nel porto di Marsiglia, violando un blocco rigoroso, un carico di grano. Cassard reclamò invano per tutta la sua vita dal miniI stro della Marina il rimborI so delle spese e il compenso I cui credeva d'aver diritto. I Non meno di trecento famiI glie bretoni, dicendosi discendenti da lui, continuano oggi a reclamare ciò che l'avo non ottenne. Di Alexis Gourvennec ho udito dire che è pronipote del gran capo Alain di Barbatorta, che nel 937 partì dall'Inghilterra e venne sulle coste del Morbihan a massacrare i pirati che l'infestavano. I giovani leaders contadini hanno già le loro leggende, tutte più o meno tenebrose. E' la vecchia Bretagna sognatrice. Ma anche queste leggende, in un paese che non sa farne a meno, son servite a preparare il movimento che poi ha sorpreso la Francia. Michele Tito

Persone citate: Alexis Gourvennec, Balzac, Cassard, Di Alexis Gourvennec, René Pleven