Il drammatico annuncio a Parigi di Sandro Volta

Il drammatico annuncio a Parigi Il drammatico annuncio a Parigi (Dal nostro corrispondente) Parigi, 19 luglio. A metà del pomeriggio, la presidenza del Consiglio ha diffuso questa informazione: « n Primo ministro comunica che le forze tunisine hanno aperto il fuoco verso le 14,15 con armi individuali su un elicottero che assicurava il rifornimento di un posto isolato nel perimetro di Biserta». Era la notizia che tutti temevano, quella da cui appariva che la situazione, peggiorata nelle ultime ore, era ormai arrivata al punto critico e che la prova di forza fra la Francia e la Tunisia non poteva, più essere evitata. Qualche ottimista avanzava ancora la ipotesi che si trattasse di un gesto isolato, ma dopo poche ore un comunicato ufficiale francese faceva cadere le ultime speranze: vi era detto infatti che « alle 17 altri tiri di armi individuali erano stati effettuati dalle forze tunisine su aerei francesi che decollavano da Sidi Hamed, nel perimetro di Biserta >. La stessa fonte affermava che le forze francesi non avevano rispostò al fuoco. Un po' più tardi, anche il governo di Tunisi confermava queste notizie, precisando che il fuoco- era stato aperto dalla guardia nazionale tunisina Ormai non poteva esserci più dubbio; nei giorni scorsi, quando Burghiba ricevette la nota su Biserta, aveva dichiarato: < E' dunque la prova di forza; ma, se è la prova di forza, non è soltanto la fine della cooperazione, è la fine di ogni presenza francese qui ». Non era una minaccia a vuoto, ed ora se ne cominciano a vedere le tragiche conseguenze. L'ordine di sparare su qualsiasi aereo militare francese che 'sorvoli lo spazio tunisino era stato dato da Burghiba ieri sera, quando sei apparecchi francesi avevano sbarcato truppe di rinforzo nella base di Biserta. Il divieto di sorvolo era stato diffuso da radio Tunisi pochi minuti dopo che a Parigi il ministro delie Informazioni annunciava: « Elementi paracadutisti destinati a completare quelli che sono attualmente a disposizlo he della base di Biserta, sono stati o stanno per essere inviati alla base >. Un incidente si era poi prodotto stamani fra forze francesi e tunisine: a Menzel Jemil, sulla strada di Biserta, un gruppo di trentacinque soldati francesi, che viaggiavano su un camion militare, erano stati fermati dalla guardia nazionale tunisina. Secondo un comunicato di Tunisi, quei soldati avevano < trasgredito alle misure decise dal governo tunisino che vieta ogni movimento alle truppe fran cesi che occupano Biserta». I 35 soldati francesi avevano dovuto rientrare alla loro caserma e, " benché l'Incìdente non avesse avuto altre conseguenze, aveva contribuito ad invelenire la situazione. Il fatto che Parigi insistesse a mettere in evidenza che le forze francesi non hanno risposto al fuoco aperto due volte sui loro apparechi sembrava indicare che la Francia cercava ancora di evitare l'irreparabile, ma anche questa illusione doveva cadere in serata, quando l'agenzia di stampa tunisina ha trasmesso, senza una parola di commenti, questo drammatico dispaccio: « L'aviazione francese ha cominciato li bombardamento delle nostre posizioni ». Intanto, reparti paracadutisti francesi venivano lanciati su Biserta e la difesa antiaerea tunisina entrava in azione: erano le 19 ed aveva inizio cosi la battaglia di Biserta, di cui nessuno può prevedere gli sviluppi e le gravissime complicazioni non soltanto nell'Africa Settentrionale, ma in tutto il bacino mediterraneo e, forse, nell'insieme della situazione internazionale. Insieme alle forze regolari tunisine, che circondano la base, partecipano ai combattimenti più di seimila volon tari, in massima parte giova ni appartenenti' alle organiz zazioni del Neo-Destur, fra i quali si sono arruolate anche un certo numero dì donne Taieb Menili, sottosegretario tunisino agli Interni, è andato nel pomeriggio a Biserta a visitare le posizioni occupate dai volontari per la « battaglia dell'evacuazione». In un discorso che ha rivolto loro ha dichiarato: c Tra un'ora forse dovrete uscire dalle vostre caserme, per il combattimento. Sarà duro e senza pietà ma la vittoria è sicura». I tunisini hanno scavato trincee e stabilito sbarramenti stradali intorno aUa zona occupata dalla Francia ed è su queste posizioni che si sta svolgendo li mitragliamento e. il bombardamento dell'aviazione francese. Poco dopo l'inìzio dei combattimenti, unità della squadra francese sono arrivate al largo di Biserta e un po' più tardi il ministero tunisino della Difesa ha diffuso questo comunicato: «Tre navi da guerra francesi, il « Colbert », il « Bouvet», e il « Chevalier Paul », sono segnalate che incrociano al largo di Biserta, a sei miglia circa. Le notizie sullo svolgimento dei combattimenti sono ancora confuse. Da fonte francese si annuncia che tiri di mortai e di cannoni tunisini hanno colpito le guarnigioni di Biserta e, in particolare, il comando del generale Motte. «Però non ci sono stati morti: i francesi hanno avuto die¬ ci feriti gravi e venti leggeri, mentre da parte tunisina i feriti sono sei». In serata, l'incaricato di affari di Francia a Tunisi è stato convocato d'urgenza dal sottosegretario tunisino alla presidenza del Consiglio. Nessun comunicato è statò diffuso alla fine dell'incontro. Nello stesso tempo a Parigi Michel Debré convocava un consiglio interministeriale per esaminare la situazione di Biserta e decidere le misure immediate. Notizie più tranquillizzanti arrivano invece dal Sahara, benché una prima pattuglia tunisina, che porta una bandiera simbolica, sia partita stamani per andarla a plantare sul territorio in contestazione. Sembra però che le for¬ ze francesi non abbiano intenzione di opporsi: il ministro delle Informazioni ha dichiarato infatti che le frontiere sahariane, specie per ciò che riguarda la Tunisia del tempo del protettorato, non sono mal state fissate con precisione. Sandro Volta

Persone citate: Bouvet, Burghiba, Chevalier Paul, Colbert, Menzel Jemil, Michel Debré, Motte, Sidi Hamed