Ventiquattro schermitori in lotta per il titolo mondiale di lioretto di Carlo Filogamo

Ventiquattro schermitori in lotta per il titolo mondiale di lioretto Dopo la prima giornata di «assalti» al Palazzo dello Sport torinese Ventiquattro schermitori in lotta per il titolo mondiale di lioretto Con quattro tiratori sovietici, cinque polacchi, cinque francesi, tre ungheresi, due inglesi, un tedesco e un americano, ancora in gara anche gli italiani Granieri, Curletto e Milanesi - Tra gli imbattuti il campione olimpionico Jdanovitch • Stamani in programma quarti di finale e semifinali - Alle ore 17 il girone conclusivo Dopo la prima giornata di assalti, ventiquattro atleti sono rimasti in gara nel torneo individuale di fioretto dei campionati mondiali qualificandosi per i quarti dì finale, che si disputeranno questa mattina al Palazzo dello Sport torinese con inizio alle ore 9: i sovietici Svesnlckov, Midler, Jdanovitch e Sissikine, gu ungheresi Gyuricza, Laszlo e Jano Kamuti, i francesi Revenu, Rodocanachi, Magnati, Barabino e Courtillat. t polacchi Franke, Nielaba, Skrudlik, Fami ski e Woyda, gli inglesi Jay e Hoskyns, lo statunitense Axel rod, il tedesco occidentale Brecht e gli italiani Granieri, Curletto e Milanesi. Nella tarda mattinata e nel primo pomeriggio si svolgeranno le semifinali e alle 17 di oggi avrà inizio il girone finate per l'assegnazione del titolo. A partire dalle ore 19 la tv trasmetterà, in telecronaca diretta, alcune delle fasi degli ultimi combattimenti decisivi. Senza scosse e senza intoppi la complessa e delicata macchina organizzativa dei campionati si è messa in moto al le 8 di ieri mattina. Al torneo di fioretto elettrico maschile individuale prendono parte 81 tiratori di venti nazioni, essendo venuti a mancare i due iscritti jugoslavi, oltre a qualche isolato, turco e persiano. Gli atleti hanno giostrato nel primo turno della giornata per cinque ore sulle nove pedane metalliche installate nell'arena circolare del Palazzo dello Sport, disputando in due serie i quattordici gironi eliminatori preparati ieri dal Direttorio Tecnico, onde laureare i concorrenti ammessi agli « ottavi di finale» della serata, dopo l'intervallo pomeridiano e la sem plice ma suggestiva cerimonia inaugurale. La prima selezione, pur senza fornire clamorose sorprese è stata fatale a qualche atleta di buoni precedenti, come il giovane statunitense Glazer, rivelatosi nel febbraio scorso al torneo di New York, il mancino rumeno Drimba, il fsancese Cazaban, il cileno Lowg e l'inesperto russo Chevelev, esordiente al « mondiali >. - A pieno regime hanno ini ziato i grandi favoriti sovietici, l'olimpionico Idanovitch e Midler, e i loro più temibili rivali, gli ungheresi, Jeno Kamuti e Gyuricza, pugnaci e aggressi vi; apre il cuore a rosee speranze il volitivo e brillante esordio del sestetto azzurro, nell'esuberante diciottenne torinese Granieri rimasto imbattuto a spese dell'c iridato » juniores Magnan, all'elegante livornese Curletto col concittadino Vaselli, al tecnico Milanesi, all'apprezzata coppie ro mana Lucarelli, d'Assunta. In serata, negli ottavi di finale,, soltanto la metà dei nostri " fiorettisti manteneva le promesse del mattino e sparivano dalla scena prima 11 « tricolore » livornese Vaselli, chiuso dalla classe superiore dell'ungherese J. Kamuti, del francese Magnan, dell'Inglese Hoskyns, e del tedesco Brecht poi lo sfortunato mancino romano D'Assunta non riesce a svincolarsi in spareggio dalla stretta del transalpino Revenu e del polacco Franke. Completava il terzetto degli eliminati l'olimpionico a squadre di Melbourne, l'altro romano Lucarelli. Su uno stesso piano, Invece, i tre qualificati, del quali Granieri. pur calando nel finale, trovava ancora il guizzo necessario per 11 balzo decisi vo, mentre hanno sfoggiato una maggiore regolarità Milanesi, lineare e tempista, e 11 redivivo livornese Curletto. Qualche amarezza anche per l'Ungheria, che doveva rinunciare al rinomato Gvikowskt e a Pacsery e per la stessa Unione Sovietica, di cui Roudov non resisteva al ritmo incalzante degli avversari, e Sissikine, medaglia d'argento olimpica, si salvava per il rotto della cuffia soltanto in spai eggio. Sorprendenti I giovani francesi, passati In cinque al turno superiore grazie all'eccellente impostazione tecnica, non meno dei polacchi, già rivelatisi al mattino clienti as- sai minacciosi per tutti, specie Woyda, quarto a Roma. Della Germania, soltanto Brecht, sempre poderoso, rimaneva sulla breccia, isolato come pezinstAxelrod; con loro si qualificava la coppia britannica formata da Jay e dal longilineo mancino Hoskyns, insidioso per tutti. Nulla da fare invece per i superstiti delle altre nazioni, i quali si arrendevano nonostante la loro strenua resistenza, In specie i giapponesi. Carlo Filogamo l torinese Granieri (a sinistra) nel vittorioso assalto contro il francese Rodocanachi

Luoghi citati: Germania, Melbourne, New York, Roma, Ungheria, Unione Sovietica