Altri 22 arresti a Bolzano e Merano Trovato nuovo materiale esplosivo

Altri 22 arresti a Bolzano e Merano Trovato nuovo materiale esplosivo Altri 22 arresti a Bolzano e Merano Trovato nuovo materiale esplosivo Le indagini si estendono seguendo precise indicazioni - Sequestrati volantini neo-nazisti Spari da un'auto con targa austriaca contro la macchina d'un rappresentante bolognese (Dal nostro corrispondente) Bolzano, 15 luglio. L'operazione tisabotaggio intrapresa dall'Arma dei carabinieri si è estesa dalla Val Venosta e dalla zona del Meranese in tutto il restante territorio della provincia di Boisano. Dopo ti fet mo dei primi dodici altoatesini appartenenti all'organizzazione terroristica oggi i carabinieri hanno fermato altre persone e scoperto ingenti quantitatiri di esplosivo. Alle 18J0 il vice conimissaci» del Goi^rno, dott. Puglisl, ha reso noto che sono stati eseguiti altri ventidue fermi nelle zone di Merano, Bolzano e dell'altre Adige. Si tratta di appartenenti a compagnie de<jl\ t S eh ut zen > o di attivisti della Volkspartei, alcuni dei quali con cariche direttive in centri periferici. Oltre a queste persone, altre ne sono state fermate a Vipiteno, Bressanone, Brunico e San Candido. Complessivai-.ente si trovano in carcere per gli attentati trentaquattro persone. Sono stati sequestrati 155 chilogrammi di esplosivo ad alto potenziale, di cui Ito di acido picrico e 35 M dinamite; sono stati inoltre ritrovati £90 metri di miccia a rapida e lenta " combustione, 38 congegni di I accensione, di cui 8 ad orolo-\geria, di fabbricazione germa-io i i o o nica, 34S detonatori, comuni e\ ad accensione elettrica, 30 accenditori di miccia a lenta combustione, di fabbricazione austriaca, una bomba a mano, due pistòle di calibro 9 con 260 cartucce. I carabinieri hanno scoperto inoltre nell'abitazione di uno dei fermati diecimila piccoli manifestini contrassegnati dalla lettera < T > racchiusa in un cerchio per simboleggiare l'unità del Tirolo del nord e del sud. Nei manifestini, che si ritiene provengano da oltre frontiera, è scritto: « Libertà e giustizia esigono l'autodecisione >. I carabinieri sono riusciti a trovare il materiale esplosivo, in nascondigli accuratamente celati nel folto di boscaglie o sotterrato dentro bidoni impermeabilizzati con catrame, in seguito alle confessioni rese da alcuni degli elementi fermati Si ha motivo di ritenere che ormai i carabinieri siano in possesso dei nomi di un vasto settore dell'organizzazione terroristica. Infatti i fermi e le perquisizioni sono stati compiuti in base ad un piano sistematico che lascia capire come le autorità inquirenti siano a conoscenza dei-nomi dei dirigenti dei diversi <commandos> neonazisti. Questi risultati sono stati possibili, perché si è parzialmente rotta la catena della omertà che gravava sulla popolazione altoatesina. Pare che elementi dello stesso gruppo etnico tedesco, indignati per la continua ondata di atti di terrorismo, abbiano reagito riferendo all'Arma i nomi di alcuni responsabili. I successivi interrogatori e le prime ammissioni hanno permesso di conseguire fin dall'inizio positivi risultati. Le prove ottenute fino a questo- momento nei confronti di motii indiziati sono assai gravi. E' stata accertata con sicurezza la provenienza da oltre frontiera dei congegni di accensione della miccia ad orologeria, fabbricati in Germania, e di accenditori di miccia di fabbricazione austriaca. Una parte dei detonatori invece sono stati costruiti in Italia dalla società Montecatini. Probabilmente si tratta di materiale rubato in cantieri edili dell'Alto Adige, ove da anni si lamentano sistematici piccoli furti. Con ogni probabilità, nei confronti dei responsabili di attività terroristica, verranno elevate imputazioni tutt'altro che lievi perché si ritiene che i membri della organizzazione abbiano operato per determinare il distacco dell'Alto Adige dal territorio nazionale come è provato dai manifestini richiedenti l'autodecisione e dalle dichiarazioni ufficiali degli esponenti dell'irredentismo tirolese. Dopo l'aggressione di una sentinella che di notte, sulle pendici del Monte Tondo presso Bolzano, era stata as salita da due sconosciuti, uno dei quali armato di coltello, questa notte è stato segnalato un altro episodio da western. A Salorno infatti da una Volkswagen con la targa austriaca, di colore blu-metallico, sarebbero partiti alcuni colpi d'arma da fuoco all'in dirizzo di una « lioo > di proprietà del rappresentante di Bologna Dino Fabbri. Uno dei proiettili ha mandato in frantumi il parabrezza sfioran do il commerciante. Altre sparatorie sono avve nute presso la centrale idroelettrica della Società trentina di elettricità, a Ponticino, in Valle Sarentino, e presso la centrale di Glorenza in valle Venosta. • _ _ I bidoni di materiale esplosivo sequestrati ieri (Telef.)

Persone citate: Dino Fabbri, Meranese