Due treni con duemila turisti austriaci sono partiti ieri da Vienna per Venezia di Enzo Bettiza

Due treni con duemila turisti austriaci sono partiti ieri da Vienna per Venezia LE BOMBE NAZISTE NON TURBANO LE VAGANZE Due treni con duemila turisti austriaci sono partiti ieri da Vienna per Venezia Nessuna disdetta di prenotazioni - Anche gli aerei dell'Alitata al completo - In 24 ore rilasciati 7000 visti d'ingresso dalle nostre autorità consolari - Rabbiosa reazione degli estremisti: con telefonate anonime diffondono false notizie.di brutali controlli al Brennero - Il giornale socialista «Neiie Zeit» replica a ironie austriache sulla «cortina degli spaghetti» (Dal nostro corrispondente) Vienna, 14 luglio. Uno dei punti culminanti del movimento turistico dall'Austria verso l'Italia avviene, ogni anno, proprio in questo giorno, 14 luglio, con la partenza di due lunghi convogli speciali che trasportano da Vienna a Venezia circa duemila austriaci. Stasera i due treni straordinari hanno lasciato la Siidbahnhof viennese occupati al completo: nessuna prenotazione è stata disdetta, nessuno dei turisti si e lasciato intimidire dalle bombe o irritare dall'obbligo del visto italiano. Regolarmente carichi sono partiti, in giornata, pure gli aerei di linea dell'Alitalia. La reazione del grande pubblico austriaco alle complicazioni degli ultimissimi giorni è stata assolutamente imprevedibile ed ha colto di sorpresa tutti quanti: i consolati italiani che non sospettavano di venire letteralmente presi d'assalto, nel giórno stesso dell'introduzione del visto, da una massa di austriaci col passaporto in mano, i molti giornali che già esultavano all'Idea che il provvedimento italiano avrebbe di colpo conseguito quanto la propaganda contro i viaggi in Italia non era riuscita a conseguire in due anni di martellamenti insistenti, e infine gli stessi terroristi e : loro sostenitori, i quali, con l'ultima ondata di violenze estesa all'Italia Settentrionale, speravano tra l'altro di imporre ad austriaci e tedeschi con la dinamite ciò che non erano riusciti a fare con le parole Ci troviamo di fronte ad un fenomeno psicologico di portata, possiamo -dirlo, eccezionale, e che ci impone di distinguere meglio tra i fanatici e la massa degli austriaci Quanto sta avvenendo da tre giorni davanti ai consolati italiani di Vienna, di Klagenfurt e della stessa Innsbrucli è una prova della curiosa imperturbabilità con cui tanti cittadini austriaci stanno accogliendo la situazione Proprio la sera i in cui venne annunciata la i misura italiana mi trovavo ad Iun ricevimento e. chiacchieI rando con un noto dentista viennese, fui io a comunicar gli la spiacevole notizia. Si abbuiòin volto, e invece di espri mere un qualsiasi giudizio po-ilitico, pensò a se stesso: < Che seccatura! Tra una settimana devo partire per Grado per le vacanze ». E, senza perdersi in commenti, mosse diretto verso il console italiano, che si trovava nella medesima sala, a raccomandarsi per un visto. La stessa reazione immediata hanno avuto, il giorno dopo, appena letta la notizia nei giornali, migliaia di altri viennesi, carinzlani, stiriani e tirolesi. Il nostro consolato a Vienna ha prolungato l'orario di lavoro, ha posto tavoli e sedie nel cortile dell'edificio, ha fatto e continua a far stampare ininterrottamente nuovi formulari; la polizia ha dovuto istituire un servizio d'ordine speciale per contenere la massa che, munita dì libri e di panini, si affolla già dalle prime ore del mattino davanti all'entrata della sede. Al consolato di Klagenfurt la coda era fittissima già alle cinque dì questa mattina. Un servizio speciale di staffette è stato istituito a Vienna tra gli uffici turistici e la sede consolare italiana, che, a causa del numero esiguo degli impiegati, ne ha presi diversi in prestito dall'Ambasciata. Gruppi di fattorini motorizzati fanno in permanenza la spola, con pacchetti di passaporti collettivi, tra gli uffici di viaggio e il Consolato. Ormai gii impiegati italiani hanno preso la mano e riescono a sbrigare una pratica in ventiquattr'ore. La Neue Tageszeitung, organo della Volkspartei, è costretta ad ammettere che nella sola giornata di ieri sono state presentate più di mille richieste per il visto nella sola Vienna. Il console Rossi-Longhl. ci dà le cifre di oggi: cinquemila visti. A Klagenfurt ne sono stati concessi duemila. L'insensibilità per l'agitazione alto-atesina dell'austriaco della strada provoca Irritato stupore fra gli estremisti, i quali sperano sempre che una i adicalizzazione dei disordini e delle contromisure italiane esasperi il risentimento popò lare. Loro fine ultimo è di riuscire a creare un clima di contrapposizione passionale tra due mentalità, due razze, due nazioni. Questa incredibile corsa al visto frustra i loro desideri. Ora tentano di seminare confusione con due tipi di telefonate: certe chiamate comunicano alle agenzie tu ristiche false informazioni sulla durata del visto, oppure disdicono arbitrariamente certe prenotazioni collettive, oppure riferiscono di inaudite e aspre misure di controllo italiano al Brennero; altre, fatte in particolare ad associazioni di vario genere, sollecitano ad ammonire coloro che si recano a chiedere un visto che il Consolato è esposto al pericolo di rappresaglie terroristiche. Un sentimento di delusione e insieme un nuovo massiccio tentativo di pressione sono culminati oggi in un messaggio del «Noiitrlng fiir Sudtirol >. associazione che comprende diverse leghe irredentistiche: la popolazione austriaca vi è esortata a disertare le spiagge italiane e il Governo a rispondere al provvedimento italiano con la reciprocità del visto. Il fatto che in un momento teso come l'attuale, nonostante .il tritolo e le complicazioni consolari, gli irredentisti sentano ancora sempre la necessità di ritornare sui motivi della campagna anti-turistica, può dare tutta la misura della tiepidezza, per non dire freddezza, che l'austriaco mèdio mostra verso ogni incitamento patriottardo. cSpaghetti-Vorhang» la cortina di spaghetti, definiscono sarcasticamente 1 giornali la nuova regolamentazione imposta dalie autorità italiane ai viaggi in Italia. Un giornale socialista di Graz, il Neue Zeit, risponde con un articolo distensivo all'ironia degli estremisti: < Per la verità, non si tratta neppure di una cortina di spaghetti. Da Graz il movimento turistico verso il sud prosegue come prima, senza rilevanti alterazioni, e le autorità italiane fanno del loro meglio per eliminare le noie dovute alla nuova situazione». Niente come questo stato di cose dimostra quanto è artificiale, isolata, priva di popolarità la violenta agitazione per l'Alto Adige; niente come questa inattesa reazione psicologica della massa prova che la politica folle per l'Alto Adige è una politica di isolati, i quali, nonostante gli appoggi, le complicità, le omertà, i finanziamenti, alla lunga sono desti nati al fallimento: non solo per l'ostilità del mondo intero, ma, anche, per la indifferenza della gran parte dei loro stessi connazionali. Enzo Bettiza

Persone citate: Rossi-longhl