Gagàrin a pranzo da Elisabetta II nella sala che ospitò lo zar Nicola

Gagàrin a pranzo da Elisabetta II nella sala che ospitò lo zar Nicola Il cosmonauta ha conquistato i londinesi Gagàrin a pranzo da Elisabetta II nella sala che ospitò lo zar Nicola Con vivo interesse la Regina ha chiesto particolari sull'impresa spaziale - Hanno parlato anche di cavalli | Alle spalle un interprete traduceva - Il pilota non ha riso alla barzelletta di un commensale sull'astronautica (Dal nostro corrispondente) Londra, 14 luglio. Il maggiore sovietico Yuri Gagàrin, primo cosmonauta del mondo, è stato ospite della Regina a una colazione a Buckingham Palace. Per due ore — dalle 12,45 alle 14,45 — ha conversato con Elisabetta e il principe Filippo nell'antico fasto di quella reggia che i comunisti hanno più volte descritto come il < tempio della reazione » Ma, stasera, non si odono da parte russa che liete parole: c La Sovrana mi na ricevuto con grande cortesia — ha detto Gagàrin — porterò con me un piacevolissimo ricordo ». E l'agenzia sovietica di notizie ha cosi spiegato ai suoi lettori l'importanza dell'evento: «Secondo la tradizione britannica, non vi è onore più alto per uno straniero dell'essere ricevuto dal monarca regnante >. E' stata questa l'ultima giornata di Gagàrin in Inghilterra: arrivò martedì, partirà domattina. L'accoglienza tributatagli dalle folle britanniche è stata affettuosa, entusiastica, spesso quasi isterica. « Gagàrin, ci hai conquistato tutti»: confessava ieri, in un articolo, un veterano del giornalismo; e un altro affermava: « Quest'uomo ha troppe doti, i russi devono averlo costruito su misura» Mai si è visto, certamente, eroe più simpatico, disinvolto e garbato; mai si è vista tanta dignitosa modestia in una perso ria tanto ricca di gloria. La colazione offerta oggi a Buckingham Palace era privata, ed era stata predisposta più di un mese fa, quando nulila si sapeva sulla visita del cosmonauta in Inghilterra Olo spiega la curiosa varietà di interessi e di tipi che distingueva l'odierno luncheon par¬ ty. Quando Elisabetta, tre giorni fa, decise d'invitare Gagàrin, non poteva ovviamente disdire l'impegno già assunto con gli altri ospiti: e, così, «mischiò » tutti assieme, con risultati, a quanto pare, eccellenti. Elenchiamoli questi invitati. I russi erano quattro: Yuri Gagàrin, l'ambasciatore sovietico a Londra, Soldatov, il vice-capo di S. M. dell'Aeronautica, gen. Nikolai Petrovich Kamanin, lo scrittore di problemi militari e ora « biografo ufficialo » del ventisettenne cosmonauta, col. Nikolai Nikolaivich Denisov L'unico inglese appartenente al mondo delle armi e, indirettamente, della tecnica, era l'amm. Mountbatten, capo dello S. M. Imperiale; tutti gli altri ospiti provenivano da ceti, professionali o sociali, quanto mai remoti da Gagàrin. Vi era la signora Joanna Kelley, direttrice delle carceri femminili di Londra. Vi era Sir James Hutchìnson, ex-deputato conservatore e presidente delle Camere dì commercio britanniche. Vi era Sir William Holford, un professore di urbanistica. Vi era Sir John Hunt, leader della spedizione all'Everest, nel '53. Vi era Paul Bryan, vice-presidente del partito conservatore. Vi era Keith Calder, un alto funzionario del municipio della « City ». Vi era Herman David, presidente dell'* Associazione tennistica britannica ». Vi era Sir Norman Gwatkin, tesoriere del Lord ciambella no. Vi era persino Bud Flanagan, uno dei più celebri com: ci Inglesi Gagàrin giungeva alla reggia alle 12,40: la colazione aveva inizio verso l'una e un quarto, dopo le presentazioni e gli aperitivi. Il pilota era nella sua ucnfiItfclssbtsvIscèdsllsc uniforme di maggiore dell'aeronautica: Elisabetta, Filippo e tutti gli ospiti inglesi indossavano abiti da pomeriggio. Come abbiamo detto, era una colazione privata e le formalità erano quindi ridotte al minimo; per tale motivo, non venivano fatti brìndisi o discorsi né prese fotografie. Se la stanza sia stata scelta di proposito in omaggio a Gagàrin, non lo sappiamo: ma il convito si è svolto, al primo piano, nella «sala 1844», così chiamata perché in quell'anno vi alloggiò l'imperatore Nico la di Russia. E' una sala fasto sa. Le alte pareti sono adorna te da decorazioni in oro. Pregevoli mobili e tappeti spiccano contro lo sfondo dei magnifici tendaggi, a larghi disegni. Il pezzo più celebre è il busto, tn bronzo Luigi XVI, di una fanciulla negra; il cranio racchiude un perfetto orologio: l'occhio destro indica le ore, il sinistro i minuti. Yuri Gagàrin sedeva al po sto d'onore, a destra di Elisabetta, Filippo dì fronte alla Regina, fra l'ambasciatore Soldatov e la signora Kelley. Alla sua destra, il cosmonauta aveva l'esploratore Sir John Hunt. Il pasto era aperto da un «con somme» cui seguivano «uova in camicia» e quello che a Roma è noto come «abbacchio»: indi formaggi e frutta Vasta la scelta dei vini, arricchita, per l'occasione, da bottiglie di ge nuina vodka russa Di cosa hanno parlato la Sovrana di uno dei più antichi regni del mondo e il giovane pioniere dello spazio, < eroe dell'Unione Sovietica»? E' stata una conversazione leggera, senza osservazioni profonde o impegnative da entrambe le parti. Il protocollo esclude dai colloqui reali gli argomenti de- lìcati o controversi: e, oggi, ogni tentativo di dialogo spumeggiante era smorzato dalla presenza dell'interprete seduto, con aria stanca, alle spalle della Regina e di Gagàrin. (Questo signore, un russo, aveva mangiato prima di recarsi a Corte). Elisabetta ha chiesto al pilota della sua famiglia, del suo soggiorno in Inghilterra e naturalmente del suo volo: Gagàrin non ha posto domande, si è limitato ad appagare la curiosità della sovrana. L'unica descrizione, per quanto esigua, dei luncheon party è quella data da Bud Flanagan, un'istituzione del «music-hall», sboccato, volgare ma bravissimo. Flanagan, il quale ha 64 anni, ha detto: «Gagàrin m'è piaciuto moltissimo, è calmo, affabile: non era affatto impressionato dalla presenza della Regina. A un certo punto, chiacchierava con lei di cavalli. Io potei parlargli solo durante gli aperitivi. Gli raccontai una freddura. Un tipo chiamato Gagàrin pilota uno Sputnik attraverso lo spazio. Tira una leva ma i comandi non rispondono. Esclama "oh Dio!": e una voce risponde " dimmi, figliolo ". L'interprete tradusse la barzelletta, ma chissà perché Gagàrin non rideva». Il cosmonauta lasciava Buckingham Palace alle 14,45. Di qui si portava alla tomba di Carlo Marx, nel cimitero di Hlghgate, dove deponeva una corona di fiori rossi. Mario Cìriello Gagàrin lascia Buckingham Palace dove è stato ricevuto dalla Regina (Telefoto)

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