Una prospettiva per le donne il lavoro a "tempo limitato,,

Una prospettiva per le donne il lavoro a "tempo limitato,, Il problema delia manodopera femminile Una prospettiva per le donne il lavoro a "tempo limitato,, L'esperienza internazionale dimostra che i una soluzione utile per conciliare la cura della famiglia, la necessità di guadagno, la crescente ricerca di personale - Molte attività non esigono l'orario pieno - Un milione di operaie a « mezza giornata » nell'industria inglese (Nostro servizio particolare) Parigi, 13 luglio. Nel quadro del piano economico francese, uno dei problemi più urgenti e costituito dalla mancanza di manodopera, alla quale non si potrà rimedlare che con l'aumento dalla manodopera femminile. Anche questa, d'altra parte, è scarsa, soprattutto per il prolungamento del periodo scolastico, che sottrae le donne più giovani alla, popolazione attiva. Perciò la commissione per la manodopera presso il commissariato generale del Piano ha condotto uno studio approfondito sui problemi relativi alla occupazione femminile, .gli ostacoli che la limitano, ai mezzi per svilupparla. Da queste indagini risulta che la principale difficoltà per la donna che lavora, quando sia sposata e madre di famiglia (e il numero di lavoratrici in tali condizioni aumenta, continuamente) è di non poter disporre, nel quadro degli attuali orari, del tempo necessario ai lavori domestici ed alla cura dei bambini. E' chiaro che questa pluralità di compiti è per la citrina un peso eccessivo, e che essa non può conciliare le responsabilità familiari con una professione se non a detrimento della propria salute, lavorando da ottanta a novanta ore per settimana, e spesso di più (Fe un bambino si ammala o per altri gravi motivi). Così la lavoratrice rischia di perdere per eccesso di fatica, il suo rend mento professionale e ia sua n-sirìtrjtn al lavoro, ed anche di avvilirsi. In queste circostanze è naturale che una donna esiti a cercare un impiego, se non vi è spinta dalla necessità e dall'aumento del costo della vita. E' v«ro che esistono dei servizi sedali creati per aiutare questa categoria di lavoratrici, come 1 nidi d'infanzia; mt la loro insufficienza numerica ne riduce sensibilmente l'efflca- ntlzmleia. Quali, allora le misure ve-|ramente efficaci per renderei sopportabile il lavoro di que-\sta categoria di donne, e, d'altra parte, per avviare al lavoro quelle finora incerte? Una formula suggestiva già proposta o applicata in Francia o in altri paesi nei quali sono vivi gli stessi problemi, è quella del lavoro a tempo limitato, detto comunemente lavoro a mezza giornata. E' appunto questa a soluzione raccomandata dalla Commissione per la manodopera. Incitando numerose donne a Impiegarsi e permettendo alle madri di famiglia di conciliare responsabilità fam'lian e professionali essa realizzerebbe 11 desiderato aumento della manodopera femminile. Sulla base di una recente indagine si contano in Francia 060 mila donne Inattive, che sarebbero disposte a lavorare se le con dizioni loro offerte fossero me no faticose: tale numero è superiore a quello delle lavoratrici che abbandonerebbero l'im piego a tempo pieno per uno a tempo limitato. Nel complesso quindi la manodopera au menterebbe. Nonostante la raccomandazione del commissariato per il Piano, questa formula non ha in Francia lo sviluppo sperato. Constatazione strana se si pensa che la Francia è. dopo la Danimarca e la Finlandia, il paese dove la proporzione delle donne nella popolazione attiva è la più elevata (34,7 per cento) mentre Inghilterra, Svizzera, Svezia e Stati Uniti raggiungono appena un tasso del SO per cento. E questi paesi utilizzano già da tempo, -, vantaggio della loro manodopera femminile, tale tipo di lavoro. Il lavoro a tempo limitato è più facilmente applicabile, in settori particolari? Un occupazione nell'industria, dove il funzionamento delle macchine deve essere continuo sembra prestarsi esclusivamente al lavoro a tempo pieno (anche se in Inghilterra e in Svezia si è diffuso, In certa misura, il lavoro a tempo limitato anche nell'industria). Esistono però compiti che non possono essere svolti nel quadro degli orari di lavoro normali da lavoratori a tempo pieno e che invece sono particolarmente adatti per lavoratori a tempo limitato: pulizia di locali, uffici e officine; sostituzioni nei ristoranti, negli alberghi e nei teatri; contabilità di piccole imprese ecc In alcuni paesi, come gli Stati Uniti, il lavoro a temro limitato occupa nelle diverse professioni una posizione importante e a carattere permanente. Per quanto riguarda l'Inghilterra, sono disponibili, per il 1950, alcune statistiche eloquenti: il 13 per cento di tutta la manodopera femminile occupata nel commercio al dettaglio lavorava » temr<- li xnitato. La percentuale era del 16 per cento negli alberghi- e nei ristoranti, del 3 nell' lavanderie, dell'll nei servii.) medici, del 12 nell'insegnamento Nemmeno nell'industria 1" fenomeno è trascurabile, dal 3.944 al 1954, un milione di lavoratrici a tempo limitato è stato assunto in questo settore. In Inghilterra sono gli stessi poteri pubblici a fpvoMre la diffusione degli imp!egh- a tempo limitato. Anche per questo, già nel '57, più della metà delle donne sposate inveravano a tempo limitato e fra quelle che desideravano lavorare, l'84 per cento avrebbe preferito un'occupazione di questo tipo. Al lavoro a tempo limitate j non mancano gli inconvenien-| ti: le lavoratrici di questo ti-|po saranno richieste solo quando non se ne trovano c a tempo pieno », e saranno le prime ad essere licenziate se l'attività produttiva subisce un rallentamento. La loro posizione, cioè, dipende dall'andamento della congiuntura e dalle decisioni dell'imprenditore più di quanto non accada per le lavoratrici normali. I vantaggi, d'altra parte, sono numerosi: la possibilità per le madri dì famiglia di dedicarsi alla casa, un reddito regolare che aumenta il loro bilancio familiare, lo sviluppo della loro personalità, l'evasione dalla monotonia dei lavori domestici, il contatto con il mondo esteriore e il perfezionamento della loro qualificazione; Claude Sévène Copyright di « Le Monde » e per l'Italia de «La Stampa» omnzm

Persone citate: Claude Sévène