I campioni olimpionici ungheresi e ressi giunti a Torino per i «mondiali» di scherma

I campioni olimpionici ungheresi e ressi giunti a Torino per i «mondiali» di scherma Trecentocinquanta atleti di ventisei Nazioni fn gara da lunedi a» Palazzo dello Sport I campioni olimpionici ungheresi e russi giunti a Torino per i «mondiali» di scherma Le due formazioni saranno seguite oggi dalle squadre giapponese e tedesca - Fra i sovietici sono l'olimpionico di fioretto individuale Jdanovitch ed i vincitori di numerosi titoli a squadre - Le possibilità degli atleti azzurri nella grandiosa manifestazione Iniziano ad affluire a Torino gli atleti che da lunedi prossimo, sulle pedane Installate al Palazzo dello Sport del Parco Hufflnl, daranno vita alla 25* edizione dei campionati mondiali di scherma per l'assegnatone dei titoli individuali c di squadra nelle tri armi: fioretto (maschile e femminile), spada e sciabola. Sono già nella nostra città le forti rappresentative dell'Ungheria e dell'Unione Sovietica, le due compagini che avranno nella manifestazione un ruolo di primissimo plano. Questa mattina sono attesi gli atleti giapponesi e nei pomeriggio giungeranno anche la formazione tedesca e forse, quella francese. Complessivamente si riuniranno a Torino oltre 350 atleti di ver. tisei nazioni, cifre che Illustrano da sole l'importanza dei campionati, organizzati sotto l'egida di «Italia 61 >. La squadra sovietica è giunta ieri sera verso le 21 all'aeroporto di Caselle. La comitiva era partita da Mosca alle 12,12 (ora locale) e dopo un breve scalo a Milano era ripartita per Torino. La delegazione appena scesa dall'apparecchio si è prestata di buon grado all'assalto dei fotografi, quindi ha sostato per un po' nel locali dell'aeroporto. L'allenatore della squadra ha dichiarato: «La formazione che presentiamo a Torino è la risultante di una lunga selezione ed è quindi composta dei migliori nostri elementi, Idanovlch, Midler e Sissikìn ». Il primo gruppo degli schermidori ungheresi è giunto ieri in aereo, lo stesso che in serata ha riportato in patria i nuotatori reduci dal confronto di Sanremo con la rappresentativa azzurra. Sono giunti a Caselle i fiorettisti più le componenti della squadra femminile: dodici atleti in tutto, oltre agli accompagnatori e ad un giornalista. Oli sciabolatori e gli spadisti arriveranno soltanto il 22, quando al sarà concluso 11 torneo di fioretto. Il capitano della nazionale magiara, il dott. Bey conosce abbastanza bene l'italiano per essere venuto più volte nel nostro Paese; a Torino è già stato parecchi anni fa, nel '33, per i « Campionati mondiali > universitari, ed in quella occasione prese parte alle gare in tutte tre le specialitàLa manifestazione di Torino costituisce la prima tappa del nuovo ciclo quadriennale che, attraverso Buenos Aires e Mosca («mondiali > 1962 e '63). dovrà portare al grande appuntamento olimpico di Tokio '64; è logico quindi che l'attenzione dei dirigenti e dei tecnici si appunti sull'impostazione e sul primo sviluppo che ciascuna nazione, specie se d'avanguardia schermistica, avrà dato al proprio programma. In uno sport dove è difficile improvvisare come la scherma, sarebbe vano però attendersi evoluzioni profonde o clamorose sorprese: si deve perciò ritenere che l'Unione Sovietica, ormai definitivamente affiancatasi elle tre < grandi > del passato — Italia, Francia, Ungheria ■— manterrà quella posizione di supremazia conquistata a Roma, grazie soprattutto ai suoi fiorettisti (l'olimipionico Jdanovitch, Sissikìn, I Midler e la Rastvorova, Zabelina, Gorokhova, ecc.), cercando anzi di toccare l'ambitissimo vertice nella spada con il quartetto Khabarov, Chernikov, Tchernouchevitch, Kostava e di risalire almeno al terzo posto nella sciabola Più difficile e piena dì incognite la situazione dell'Italia, che dopo lo sforzo grazie al quale ha superato la grave crisi dirigenziale ottenendo brillanti risultati a Roma, ha visto il ritiro dì prestigiosi campioni (a Bergamini, Spallino, Bertinetti, Anglesio si sono aggiunti Edoardo Mangiarotti, Pavesi, Renzo Marini e — speriamo temporaneamente — Pellegrino), quando i prodotti delle nuove leve non sembrano ancora all'altezza dei loro predecessori. Il vuoto appare allarmante nella spada, che ancora vìve dei trionfi romani, dopo lustri di egemonia, pur contando sulla classe del quarantenne olimpionico torinese Giuseppe Delfino, il pilastro attorno a cui dovrebbero far blocco i milanesi Saccaro, Breda, Dellanto- nio, i vercellesi Tassinari, Cipriano il barese Maestri, il novarese Smirne. Rimaneggiamento notevole nelle file transalpine, per il contraccolpo delle amarezze di Roma e il tramonto inesorabile del grande D'Oriola, assieme ai fiorettisti Closset, Netter ecc. L'« iridato > juniores Magnan, il suo emulo Courtil lat e gli altri sembrano in grado di risalire la corrente. Nella spartizione delle vittorie fra Urss, Italia, Ungheria e Francia, le altre concorrenti non si accontenteranno certo delle briciole,- specie la Gran Bretagna, che ha nei fiorettisti-spadisti Jay e Hoskyns i suoi migliori elementi; la Germania Ovest, In continua ascesa (l'olimpionica Schmidt, Brecht ecc.); la Polonia con Pawlowski, Zablocki, e altri < outsiders > di lusso figurano pure nelle varie specialità: gli americani Axelrod, Glazer e Dasaro; gli spadisti svedesi Rehblnder, Lagenvallm; le rumene Orban e Vicol. Carlo Fìlogamo I sovietici Sissikìn (da sinistra) e Midler, con le compagne di squadra Prondskova, Rastvorova e Zabelina