Dibattito a Tribuna politica sulla Cassa per il Mezzogiorno

Dibattito a Tribuna politica sulla Cassa per il Mezzogiorno "Vhe cosa è, che cosa ha fallo, che cosa intende fare,, Dibattito a Tribuna politica sulla Cassa per il Mezzogiorno Gii interventi del direttore, prof. Pescatore, e di quattro deputati • Tutti d'accordo sui compiti dell'Istituto, ma non sui risultati raggiunti e sui suoi sviluppi La Malfa propone di trasformarlo in un organo permanente di programmazione (Nostro servigio particolare) Roma, 12 luglio. A «Tribuna politica» di stasera sarebbe dovuto intervenire il leader politico estratto a sorte con la consueta procedura fra i quattro che non hanno ancora parlato (Moro, Co velli, Michelini e Reale). Ma proprio questi quattro esponenti politici sono intervenuti oggi nel dibattito parlamentare in corso alla Camera sulla fiducia al governo, e s'è perciò giustamente trovato un altro tema per l'Indisponibilità dei leaders politici. Il tema è caduto sulla Cassa del Mezzogiorno, con punte anche di carattere polemico: «Che cosa è, che cosa ha fatto, che cosa intende fare ». La Cassa del Mezzogiorno è un grosso organismo per cui 10 Stato ha già speso oltre mille miliardi ed altrettanti si accinge a spendere, sicché- è giusto che il vasto pubblicò della televisione sappia come questo gran numero di miliardi sono stati spesi e come si intende spendere il resto. Sono Intervenuti nel dibattito quattro deputati scelti fra partiti diversi da quelli dell'altra settimana: il liberale Cortese, il repubblicano La Malfa, 11 monarchico Casalinuovo e 11 socialdemocratico Preti: salvo quest'ultimo che è di Ferrara, tutti gli altri sono meridionali. Ad essi si è aggiunto il direttore' della Cassa, 11 prof. Pescatore. Alla domanda « che cosa è? » tutti sono stati d'accordo. Pescatore ha spiegato che si tratta di « una struttura originale per un Intervento straordinario al di fuori dei canali della ordinaria amministrazione; un organismo dotato di metodi nuovi, svincolato dalle stret toie della programmazione annuale proprie del bilancio dello Stato, per affrontare con plani decennali e quindicennali i problemi propri all'economia arretrata del Sud, dalla viabilità alle bonifiche, agli acquedotti, al turismo, all'industrializzazione ». E Preti ha aggiunto: « Una felice iniziativa che non • può non sollecitare la simpatia dei settentrionali ». La Malfa: «Un ente speciale rispondente ad una . moderna concezione dell'economia e della politica per ' Una -visione 'unitaria e non frammentaria dei problemi delle aree depresse». Cortese: «Uno strumento per compiti .;. 9trwtóì;iBri di correzione e idi /-*éàgu*»W» -Bell'economia me- admSdMa cosa ha fatto la Cassa? E qui si è entrati nel secondo tèma, In cui tutti, ad esclusione di Casal in uovo, si sono detti d'accordo. Fra le maggiori realizzazioni, il prof. Pescatore ha citato le sessanta dighe e derivazioni costruite per servire 600 mila ettari di terreno; le opere di trasformazione fondiaria1 e per la conservazione del prodotti agricoli;! la realizzazione di circa due-N cento cooperative per Io sviluppo della solidarietà econòmica; i 15 mila chilometri asfaltati e i 7 mila chilometri di nuove strado; il raddoppio del binario della ferrovia Eboli-Reggio Calabria, opera «sognata » per un trentennio; le 20 mila nuove « fonti » per acquedotti; la predisposizione delle aree per l'industrializzazione e i contributi diretti all'industria; gli incentivi e le iniziative per la qualificazione professionale e tecnica del « fattore umano ». Il solo Casalinuovo ha espresso « critiche non preconcette ». « Il Sud ha sete — ha detto il deputato calabrese —, ha sete Reggio, ha sete Cosenza, ha sete Crotone, ha sete Messina»; e rimane la piaga della viabilità; i comuni calabresi si sono svuotati della manodopera e si è accentuata anche l'emigrazione Intellettuale; il divario del reddito fra Nord a Sud si è accentuato e « lo stesso maggior consumo è soltanto ri certezza apparente », provenendo dagli emigrati al Nord. E La Malfa ha replicato: < La Cassa non poteva certamente risolvere tutti i problemi, ma se una insufficienza c'è stata, non è una insufficienza in sé, ma è relativa al grande problema delle aree depresse ». Infine sulle conclusioni (che cosa si deve fare?) vi sono state diverse posizioni. Casalinuovo è stato perentorio: «Nel 1965 quando scadrà la legge bisogna sopprimere la Cassa e re stituire le competenze agli organi normali >.. Ma gli altri non sono stati del suo stesso avvi so. La Malfa ha sostenuto non solo il proseguimento di questa fondamentale esperienza, ma il suo potenziamento e la sua estensione e ha preannunciato la presentazione in Parlamen to di una sua prbposta di legge per la trasformazione della Cassa in organo permanente di programmazione nazionale della politica di sviluppo : « Sotto il controllo del ministero del Bilancio, questo nuovo organismo costituirà — ha detto l'esponente repubblicano — il secondo passo sulla strada del lo sviluppo economico, politico e sociale della democrazia italiana) potrà avere una visione .generale e risolvere il problema di "tutte le aree depresse"». Preti ha concordato con le viatorie d'Insieme e con la impostazione di La Malfa, suggerendo di fare il possìbile perché questa nuova e necessarie «competenza» sia in avvenire attribuita direttamente al ministero del Bilancio, E Cortese si è dichiarato assolutamente contrarlo a formulare « una sentente, di morte per la Cassa pzS del Mezzogiorno » e decisamente favorevole a prorogarne la durata. Il deputato liberale ha avanzato qualche riserva (pur dicendosi «lietamente, sorpre¬ so ») per la proposta di La Malfa, riconoscendo però la opportunità di < Integrare la Cassa nel quadro di una politica di sviluppo ». p. a. p. Aspetti economici delle "due Italie,, Centro-Nord Mezzogiorno (datl per abitante) Reddito lire 381.000 111.000 Investment! » 90.533 45.379 CONSUMI: Carne kg. 28 12 Tabacco » 1,2 0,8 Spettacoll , lire 3.850 1.754 Telefonl agnl 1000 ab. 77 20 Radio - » 181 98 Autovett. In olro. » 42 18 Vanl costrultl » 53 20 Energla elettrlca kWh, 1.142 289 (I dati, che si riferiscono al 1959, sono tratti dalla relazione dei Comitato dei ministri per 11 Mezzogiorno).

Luoghi citati: Cosenza, Crotone, Eboli, Ferrara, Messina, Reggio Calabria, Roma