Respinge le accuse la coppia che segregò la principessa
Respinge le accuse la coppia che segregò la principessa Respinge le accuse la coppia che segregò la principessa Interrogati dal giudice nel carcere di Genova - Il barone tedesco sostiene d'aver assolto solo le funzioni di maggiordomo (Dal nostro corrispondente) Genova, 12 luglio. (c. m.) Un rapporto di 40 pagine è stato trasmesso dalla Mobile al giudice dott. Meloni, che conduce l'istruttoria sul caso della principessa genovese, Elisa Carolina Casareto Borghese, ottuagenaria, tenuta in schiavitù dal barone tedesco Waldemaro von Hoyningen Huene e dalla sua amica Luigia Zanetti. Gli arrestati, quando sono stati interrogati dal magistrato nel carcere di Marassi, avrebbero respìnto i gravissimi addebiti formulati dalla polizia, cioè le accuse dì plagio, circonvenzione d'incapace, appro priazione indebita di oltre 100 milioni e di furto dei gioielli di casa Casareto-Borghese. Tuttavia la Zanetti non avrebbe saputo spiegare il progressivo travaso del denaro della principessa nei propri conti bancari. Secondo la polizìa la Zanetti e il tedesco avrebbero mirato a impadronirsi delle sostanze della nobildonna, proprietaria di un patrimonio valutato ad oltre un miliardo. Essa possiede fra l'altro l'aristocratico palazzo di corso Andrea Podestà dove i due si erano sistemati con la loro « prigioniera », e un edificio in piazza Campetto, nel quale ha sede un < Supermarket». A tale scopo avevano insinuato nella mente malferma della principessa la convinzione che il suo patrimonio si era quasi totalmente volatilizzato. Inoltre — sempre secondo la polizia — essi miravano ad allontanare tutti gli inquilini del caseggiato di corso Podestà per non avere testimoni alle loro manovre. Del barone tedesco, che ha ribadito di avere assolto semplici funzioni di maggiordomo sì raccontano episodi sconcertanti. Pretendeva nel caseggiato una deferenza assurda. In ascensore esigeva la preceden za nell'entrare e nell'uscire dalla cabina e il silenzio dei suoi compagni di corsa. Un giorno si trovò accanto un ragazzino, nipote dì un ammiraglio, che leggeva un giornale: glielo strappò di mano e lo fece a pezzi gridando che gli si doveva rispetto. Altra volta, scorgendo un guardiano di posteggi fermo davanti ad un negozio sito nel palazzo, tentò di scacciarlo, sostenendo che anche il marciapiede era suo. « Lei mi fa pagare quando vengo a posteggiare e io non le permetto di stare qui », gli disse. La principessa non è ancora uscita completamente dall'incubo. Stamane ha compiuto la sua prima uscita di casa per andare a fare la spesa Si è fatta accompagnare dal cameriere, nel timore d'incontrare ancora la Zanetti o il barone tedesco. Prima di uscire dì casa, ha telefonato al dott. Angelo Costa, che dirige interìnalmente la Squadra Mobile, per chiedergli se poteva prelevare un po' di soldi dal suo conto In banca per fare la spesa.
Persone citate: Angelo Costa, Casareto, Elisa Carolina Casareto Borghese, Luigia Zanetti, Meloni, Zanetti
Luoghi citati: Genova
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