Era ricchissima e doveva mendicare la principessa segregata a Genova

Era ricchissima e doveva mendicare la principessa segregata a Genova Era ricchissima e doveva mendicare la principessa segregata a Genova I suoi « amministratori » - il barone tedesco e l'amica - le avevano fatto credere che le sue sostanze erano andate perdute - Possedeva un miliardo - Non lutto il patrimonio è stato dilapidato (Dal nostro corrispondente) Genova, 11 luglio. < MI sento liberata da un incubo. Finalmente, ora, potrò fare quello che voglio », ha detto stamane la principessa Elisa Carolina Casaretto Borghese ai funzionari della Mobile quando è stata informata che i suoi c amministratori » — il barone tedesco Waldemaro von Hoyningen Huene e la sua amica genovese Luigia Zanetti — erano stati trasferiti in carcere su mandato di cattura emesso ieri sera dal giudice dott Meloni. La nobildonna — vedova del principe romano Orazio Borghese — ha manifestato la maggior sorpresa quando ha appreso che il suo cospicuo patrimonio (valutato ad oltre un miliardo in soli beni immobili) non era stato completamente dilapidato da coloro che da dieci anni l'avevano ridotta in condizioni d! schiavitù La Zanetti e il barone le avevano fatto credere, infatti, che le sue sostanze si erano notevolmente assottigliate all'evidente scopo di non essere richiesti dalla principessa di un rendiconto amministrativo e per giustificare lo stato quasi miserevole in cui la costringe vano a vivere La polizia, che nel confronti dei due arrestati ha elevato le accuse di plagio, circonven¬ zione di incapace, furto e ap propriazione indebita, quando decise di appurare la fondatezza delle voci raccolte nel centralissimo quartiere di Cari gnano, in cui abita la Casaretto Borghese e ottenne dall'autorità giudiziaria un permesso di perquisizione domiciliare, scoprì che la nobildonna era relegata in un'angusta cameretta misera e semibuia, mentre il barone e la Zanetti si erano sistemati in stanze lussuosamente arredate. La principessa, inoltre, non poteva avere contatti con I propri parenti o con persone amiche. Raramente otteneva di uscire di casa da sola; doveva comunque indossare vestiti lisi e al ritorno dalle rarissime passeggiate era costretta a riferirò dettagliatamente dove era stata. La nobildonna non disponeva mal di denaro. Parecchie volte si indusse ad elemosinare il prestito di 600 lire nei negozi vicini a casa. La principessa, dieci anni fa, aveva conosciuto la Zanetti sulla spiaggia di Arenzano. Allora la nobildonna abitava con un cugino, il comm. Amedeo Rissotto Un mese dopo la nuova amica Induceva la principessa ad abbandonare I parenti e Arenzano e a stabilirsi con lei a Genova, nell'appartamento di corso Andrea Po- desta 8. Non è stato ancora precisato in quale epoca abbia fatto la sua comparsa 11 barone tedesco, il quale viene descritto come un tipo irascìbile e violento e che a Genova era arrivato nel 1958 per occuparsi della rappresentanza di prodotti odontoiatrici. In casa della Casaretto Borghese pare avesse le funzioni di maggiordomo-amministratore. Sul suo conto stanno indagando anche l'ufficio stranieri e l'ufficio politico della questura, per appurare la fondatezza della notizia che egli avrebbe fatto parte delle SS naziste. Al momento dell'arresto 11 barone avrebbe protestato la propria innocenza, sostenendo di avere eseguito gli ordini della Zanetti. La Zanetti è stata accusata anche di tentata estorsione in danno del comm. Rissotto. Il Rissotto — che ebbe momenti di notorietà a Genova, prima come presidente della società calcistica « Sampdoria » e poi come coproduttore del film di Roberto Rossellini c Era notte a Roma » — prima del 1951 si occupava degli affari della principessa. Consigliata dalla Zanetti, la principessa aveva chiesto al Rissotto un rendiconto della sua precedente attività accusandolo di avere agito di propria iniziativa. Il Rissotto aveva smarrito la procura e non era In grado di dimostrare di essere stato autorizzato a investire 60.000 dollari nell'acquisto di tre film a Hollywood da mettere in circuito in Italia. Il Rissotto sostiene che non trovando 1 documenti giustificativi e avendo rifiutato di versare alla Zanet ti 20 milioni, fu costretto a tacitare la cugina principessa con denaro, film di sua proprietà, immobili, cambiali, rimettendoci oltre 100 milioni Un anno fa il Rissotto rltro vò casualmente in un libro il documento smarrito e conven ne In giudizio la principessa per essere esonerato dell'obbligo di onorare 30 milioni di effetti cambiari, per farsi re stituire 66 milioni già versati e per ottenere il risarcimento del danni materiali e morali. Dopo- l'arresto dei suoi c amministratori » la principessa Borghese ha deciso di vivere sola, anche se l'autorità tutoria dovrà probabilmente intervenire, date le sue precarie condizioni mentali Per tntan to continua ad abitare nell'ari stocratico palazzo in compa gnla di due cameriere, di un autista e di un cane. c. ni* Hoyningen e Luigia Zanetti (Telefoto

Luoghi citati: Arenzano, Genova, Hollywood, Italia, Roma