Rumor inaugura il corso per dirigenti di cooperative di Carlo Rava

Rumor inaugura il corso per dirigenti di cooperative Rumor inaugura il corso per dirigenti di cooperative Un maggiore sviluppo della cooperazione indispensabile al progresso dell'agricoltura Ieri il ministro dell'Agricoltura, on. Rumor, dòpo aver visitato nella mattinata le terre di Leri ove Camillo Benso di Cavour esercitò attività boniflcatrlct, ha inaugurato presso la Camera di commercio di Torino il 7" corso di dirigenti di Cooperative agricole per il Piemonte. Erano presenti gli on. Franzo, Baldi e Sodano, il prefetto dott. Saporiti, il cardinale Fossati, arcivescovo di Torino, il presidente della Provincia, prof. Grosso, il prof. Allara, Rettore dell'Università, il dott. Benedetti, direttore generale dei miglioramenti fondiari del ministero dell'Agricoltura con il capo-divisione Pestella, i direttori di Istituti sperimentali piemontesi, gli Ispettori agrari e forestali delle province del Piemonte, gli ispettori compartimentali dott. Bernar delli e Armani, i rappresentan ti delle associazioni agricole e sindacali e di enti cooperativi, oltre duecento tra tecnici, operatori economici ed agricoltori di avanguardia. Ha portato II saluto alle autorità e ai presenti alla mani festazione il dott. Vitelli, presidente della Camera di Commercio, augurando un sereno sviluppo alle Istituzioni cooperative piemontesi che si costituiranno nei prossimi anni per il miglioramento dell'agricoltura. La prolusione al corso è stata fatta dal prof. Proni, deiuniversità di Torino, trattan do il tema : < Cooperazione e sviluppo dell'agricoltura in Piemonte >. Egli ha esordito affermando che in una regione a diffusa piccola proprietà come il Piemonte, l'inadeguato sviluppo della cooperazione costituisce uno del principali elementi che attardano il progresso dell'agricoltura, L'incentivazione alla cooperazione che lo Stato si propo ne di dare attraverso il < piano verde » costituisce un rico noscimento della crescente importanza che essa riveste nel l'agricoltura, moderna. In Piemonte la forma di cooperazione più diffusa è quella di trasformazione e vendita dei prodotti, particolarmente nel settore enologico (cantine sociali), seguito da quello lattlerocaseario. In Piemonte — ha riferito Proni — la cooperazione ebbe Inizio fin dal 1885, ha avuto un notevole sviluppo verso il 1900, poi una flessione ed attualmente riprende tono con ben 118 enti cooperativi, di cui 25 lattiero-caseari, 6 ortofrutticoli, 86 cantine sociali e 1 per tabacchicoltori. Scarse sono an cora le cooperative di conduzione e quelle per l'impiego delle macchine; diffuse sono invece le associazioni allevatori, di bestiame comprendenti quaranta sezioni comunali. Le difficoltà che si riscontrano nella costituzione degli enti cooperativi sono dovute essenzialmente alla frammentazione della proprietà, allo scar- so spirito associativo degùagricoltori- ? alla Inadeguata assistenza tecnico-economica da parte delle Istituzioni. Ha chiuso la manifestazione un breve e chiaro discórso del ministro Rumor, segnalando gli obiettivi che si Intendono raggiungere con la cooperazione e che i risultati dipendono non solo dalle disposizioni di legge che sono state inserite nel < piano verde >, ma anche dalla volontà e dallo spirito di iniziativa del produttori. La cooperazione nel settore della produzione e della vendita, è ormai indispensabile per l'esercizio della moderna agricoltura ed a tale proposito si sono ampliati — riferisce l'on. Rumor — 1 quadri dei tecnici agricoli e si sono creati in seno al ministero due Ispettorati generali: uno della cooperazione, l'altro della istruzione tecnica. II Ministro ha concluso augurando che i trenta iscritti al corso di dirigenti possano divulgare presto nelle campagne piemqnlcòl le nuove vie aperte dal cooperativismo come speranza e prospettiva di una nuova agricoltura prospera e organizzata. Carlo Rava

Luoghi citati: Piemonte, Torino