Una fuga di dodici corridori al Tour e facile vittoria in volata di Darrigade

Una fuga di dodici corridori al Tour e facile vittoria in volata di Darrigade Prima del riposa di Montpellier un'altra tappa senza latta e senza storia Una fuga di dodici corridori al Tour e facile vittoria in volata di Darrigade Il gruppo arriva circa tre minuti dopo - Classifica invariata - Covolo infligge centomila lire di multa a Boni (dopo aver minacciato di rimandarlo a casa) - Sembra che il gregario non abbia voluto aiutare Brugnami in crisi nella Antibes-Aix-en-Provence (Dal nostro inviato speciale) Montpellier, 7 luglio. In un viale alberato, là, dove la fila serrata delle piante faceva più, spessa macchia d'ombra, abbiamo incontrato oggi, sul cammino della Aix-en-Provencc-Montpellier, due vecchietti deliziosi, che sembravano «sciti, chissà come, dall'album delle antiche fotografie di famiglia. Lei vestita di nero, con un anacronistico cappelluccio di paglia calcato sulle ventitré, ci guardò un po', quindi si rivolse a lui: « Senti Jean, credi che possa dirgli che il Tour a momenti si fermava? >. Jean ci soppesò con una lunga occhiata. < E va bene, diglielo, diglielo pure, quel vento di ieri>. La vecchietta raccontò allora che, proprio ieri, da queste parti si era messo a tirare il « Ufi strai >. Piano piano, prima, un vento che quasi faceva piacere. Poi forte, sempre più, forte, persino da bloccare la circolazione: nessuno andava per le strade, se il Tour fosse capitato in simile' burrasca chissà cosa sarebbe successo. Il ven to, invece, s'era placato nella notte, aveva lasciato il posto ad una giornata serena e tran quilla— un cielo tutto azzurro e l'eterna vampa del solleone Peccato, che il < Mistral > abbia fallito l'appuntamento. Peccato perché, con il « Ufistraly oggi forse la corsa avrebbe offerto qualche emozione, gli atleti, magari senza volerlo, sarebbero stati costretti alla battaglia ed invece il giro di Francia, piano piano, ha goduto una giornata di riposo supplementare, finita con una fuga di dodici uomini. Tra i dodici c'era Darrigade. Quindi, risultato scontato. L'episodio risolutivo — anzi l'unico episodio — è nato a SS chilometri dal traguardo, poco dopo che i corridori avevano deciso di rompere la troppo pacifista tregua d'armi. Ha accelerato il ritmo l'olandese Kersten, e con lui hanno preso il largo Darrigade, Zamboni, Pauwels, Hoevenaers, Beuf- /eui7, Thielin, Wasko e btablinski, cui in un secondo tempo s'aggiunsero Gainche, Anglade ed Aerenhouts. Tutte le squadre più importanti erano degnamente rappresentate ed il gruppo, perciò, si arrese subito, ben lieto di riprendere la marcia alla media sonnolenta dei 25 all'ora. I fuggitivi, certo, non si dannarono a far miracoli di velocità, specie i francesi che evidentemente sapevano quale arrivo avevano preparato gli organizzatori del Tour. Un arrivo diffìcile e persino pericoloso, in leggera salita, su per una strada stretta che la folla rendeva ancora più stretta. La nazionale di Anquetil prese per tempo le misure adatte, Stablinski si portò al comando e si mise a tirare alla disperata. Velie due, l'una: o che Stablinski staccava tutti ed allora vinceva lui, da solo, oppure Darrigade, al momento opportuno si sarebbe fatto luce e nessuno l'avrebbe battuto allo sprint. Si verificò la seconda ipotesi con gran tripudio del pubblico; S'J,8" dopo arrivò il gruppo. Punto e basta, pareva che nemmeno gli scopritori di novità ad ogni costo, fossero capaci stasera di trovar qualcosa da eccitare gli animi. Ed invece non fu necessario agitarsi troppo per scoprire un < motivo* interessante, un «motivo» offerto stavolta dalla compagine italiana. Ci trovammo per caso accanto alla macchina di Covolo e rivolgemmo la domanda di rito « tutto normaleti. Covolo aveva il viso tscuro. Brontolò a mezza voce: i.Cenfomiia lire di multa a j Boni >. E spiegò la vicenda, una vicenda che da qualsiasi parte la si guardi, è piuttosto spiacevole. Bisogna rifarsi al ritiro di Brugnami di ieri. Quando Covolo ordinò a quattro gregari di fermarsi per tentare di riportare in gruppo il perugino in crisi, i gregari in questione, tra cui Boni, tergiversarono U7i po' ma, bene o male, compirono il dovere loro affidato. Ma, secondo l'opinione di Covolo, Boni, anziché tenere un'andatura che avrebbe dovuto permettere la ripresa di Brugnami, diede a vedere con molta evidenza, di aver... fretta eccessiva. Si riaprì in serata, a tavola. In occasioni del genere, una parola tira l'altra. Covolo, forse, pensò che qualcuno della nostra comitiva, qualcuno molto vivace malauguratamente soltanto quando non è in sella, provasse gusto a prenderlo in giro. Chiamò da parte Boni, gli mise in mano diecimila franchi, si fece firmare regolare ricevuta e gli disse che era libero, poteva tranquillamente tornarsene a casa. Discussioni su discussioni, decisione in sospeso, rimandata a stamattina Covolo telefonò a Magni, presidente della commissione tecnica del Consiglio del professionismo e gli raccontò la vi cenda, illustrandogliela nei particolari. Magni, Ti per li, gli diede ragione, solo lo invitò a considerare, con calma le forze italiane al Tour.Valeva davvero la pena di prendere un provvedimento così severo, ancora riduccndo i già scarsi ranghi della nostra squadrar Covolo era dell'idea che valesse la pena e sembra che, a un certo punto, abbia minacciato, o via lui (Boni) o via io. Si rese necessaria qualche unità telefonica per raggiungere l'accordo, realizzato infine su queste basi: Boni continuava la corsa, ma gli veniva inflitta una multa di 100 mila lire. Il toscano mormorava un poco convinto « signorsì > e si allineava al via. Questa sera ai giornalisti, V accompagnatore e l'atleta hanno esposto ciascuno il prò prio punto di vista, naturalmente opposto. Covolo difende il suo operato, Boni sostiene che ieri, ad andar troppo piano, sul ritmo che teneva Brugnami, c'era il rischio di finire in tre o quattro fuori tempo massimo. Un argomento in più di discussione per riempire le ore del riposo di domani, insieme con le interviste d'obbligo ad Anquetil ed a Gaul. Interviste improntate alla modestia. Già oggi pomeriggio abbiamo sentito la maglia gialla esprimere qualche dubbio sul suo trionfo finale, ricordando con accenti piuttosto cauti i Pirenei e, contemporaneamente, il lussemburghese, cento metri più in là, diceva apparentemente convinto: € Che volete mai, amici miei! Io, parola di Charly, mi accontento del secondo posto ». Il bello è che una volta tanto, magari erano sinceri tutti e due. Gigi Boccacini Ordine d'arrivo: 1. Darrigade 177 chilometri e EOO in 4 ore 38'37", alla media di chilometri 38,454 (tempo con l'abbuono 4 ore 37'37"); 2. Kersten (tempo con l'a.-buono 4 ore 38'07"); 3. Ae renhouts; 4. Gainche: 5. Zamboni; 6. Stablinski; 7. Pauwels; 8. Beuffeuil; 9. Hoevenaers; 10. Wasko; 11. Thielin; 12. Anglade 13. Abate a l'32"; 14. Foucher idem; 15. Ignolln a 2'48" che bat te in volata tutto il gruppo. Classifica generale: 1. Anquetil 76 ore 5'26"; 2. Manzaneque 5'37"; 3. Gaul a 6'33; 4. Carlesi a 7'13"; 5. Perez Frances a 8'19": 6. Junkermann a 9'16"; 7. Masslgnan a 9'36"; 8. Dotto a 10'26"; 9. Van Aerde a 13'10"; 10. Adriaenssens a 16'34"; 15. Zamboni a 24'15" ; 34. Darrigade In 76 ore 59'09", Darrigade sul traguardo si volta a guardare la volata degli avversari (Telefoto)

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