Assolti in Corte d'Assise i coniugi accusati del sequestro di due sorelle

Assolti in Corte d'Assise i coniugi accusati del sequestro di due sorelle Assolti in Corte d'Assise i coniugi accusati del sequestro di due sorelle Sfumano le imputazioni nel clamoroso episodio di corso Regina Margherita - La parte lesa è stata involontariamente un teste a difesa I coniugi Rosa Lumia in Saia, di 39 anni, e Salvatore Saia, di 52 anni, sono stati giudicati ieri in Corte d'assise (pres. Moscone, p.m. Fanzarani, cane. Santostefano) per sequestro di persona, minacce gravi, estorsione e truffa. I fatti, secondo l'accusa, avvennero il 25 luglio 1958 nell'abitazione dei Saia, in corso Regina Margherita 158. I coniugi vantavano crediti nei confronti della signorina Gabriella Zappaterra, detta « Gaby » la quale, tra l'altro, s'era resa garante di un prestilo di 100 mila lire fatto dai Saia ad un suo conoscente. Invitarono pertanto la ragazza nel loro alloggio, dove poco dopo fu raggiunta dalla sorfe.fa, allora sedicenne. Maria Grazia Zappaterra. In tale occasione Rosa Lumia avrebbe chiuso la porta, impedendo alle due ospiti di andarsene, e costringendo con l'aiuto del marito, la « Gaby » a firmarle 16 cambiali da 20 mila lire l'una <■ una scrittura di riconoscimento di debito per 324.000 lire. Ad un corto punto, durante la discussione, il Saia avrebbe detto alla moglie: «Va a prendere un coltello». Rosa Lumia era inoltre accusata di essersi fatta consegnare da Gaby Zappaterra 30 mila lire con la promessa, non mantenuta, di farle esonerare il fratellastro Maurizio dalla chiamata di leva In seguito a queste accuse 1 coniugi furono arrestati. In udienza la drammatica storia è stata ripetuta piuttosto confusamente od a tinte assai meno forti da Gabriella Zappaterra Costei, tra l'altro, ha tenuto uno strano comportamento. Poco prima di essere chiamata a testimoniare fu assalita da una forma di preoccupante insofferenza. « Mo ne vado — disse ad un sottufficiale dei carabinieri — non posso più aspettare » Si recò in un bar. dove poco dopo fu raggiunta e Invitata a tornare al Palazzo di Giustizia. Durante la sua deposizione, il presidente, per misura di prudenza, la fece sorvegliare dal dott. Rivolta, medico delle corcori. In sostanza Gabriella Zappaterra, con le sue contraddizioni e con le sue esitazioni, è stata II miglior testimone in difesa dei due Saia. Ha detto che la porta dell'alloggio in cui si trovava < prigioniera » ora chiusa, ma non ha saputo precisare se a chiavo o semplicemente accostata; ha confermato che durante il colloquio con t Saia s'era parlato di un coltello, ma non ricordava a quale proposito. « Ho firmato — ha soggiunto, al termine di un discorso piuttosto sconclusionato — perché la mia sorellina piangeva ». Il p.m. dott. Panzarani ha chiesto per i coniugi Saio l'insufficienza di prove per tutti i reati. Questo è stato il verdetto della corto, che ha ordinato l'immediata scarcerazione degli Imputati. Difensore avv. De Marchi.

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