Eichmann con le sue mani uccise un ragazzo ebreo

Eichmann con le sue mani uccise un ragazzo ebreo L'episodio rievocato ol protesso di Gerusalemme Eichmann con le sue mani uccise un ragazzo ebreo Un testimone raccontò ai giudici i particolari del delitto - Ieri l'imputato ha affermato: « In vita mia non ho mai malmenato né ucciso nessuno» (Nostro servizio particolare) Gerusalemme, 6 luglio. L'avvocato Robert Servatius, quando 13 giorni fa preannunciò quella che sarebbe stata la linea difensiva del suo cliente, disse tra l'altro che avrebbe dimostrato la falsità dell'accusa secondo cui Eichmann si macchiò anche di un delitto commesso con le sue mani nei confronti di un ragazzo ebreo. L'episodio è noto e se ne parlò diffusamente quando sfilarono in maggio i testi d'accusa. Si tratta di un episodio importante perché, secondo l'accusa, è l'unico caso in cui il « ragioniere del genocidio » partecipò materialmente con le sue mani ad un omicidio. Il teste Gordon era allora, — eravamo nel 1944 — uno del 14 ragazzi ebrei incaricati di scavare delle trincee nel giardino della villa di Eichmann a Budapest Ad un certo momento un suo compagno fu afferrato dall'autista di Eichmann, che lo accusò di avere rubato delle ciliege. Il ragazzo respinse l'accusa, ma ogni suo diniego non fu ascoltato. L'aiutante di Eichmann, il sergente Sl&wlk e lo stesso imputato, secondo il racconto del testimone, presero il ragazzo e lo condussi "o In una rimessa dove rimasero un quarto d'ora. «Per 10 o 15 minuti sentii delle urla terribili ed il rumore di percosse e di colpi inferti con estrema violenza — aveva detto il testimone —. Quando si riaprì la porta vidi Eichmann uscire con i capelli in disordine e la camicia spiegazzata. Aveva anche le mani sporche di sangue. Il ragazzo non dava più segni di vita. Il volto era tumefatto, irriconoscibile. Il corpo fu caricato sull'auto di Eichmann in attesa e portato via. Poco dopo l'autista tornò e disse a Slawik che a\ ava gettato il corpo della vittima nel uanubio. Poi rivolto a noi gridò: " E voi farete la stessa fine se non filate dritto " ». Questo il racconto del testimone che costituisce uno dei 15 caPÌ di accusa contro lex- ' colonnello delle SS. L'avvocato Servatius aveva dunque preannunciato la di mostrazione che l'accusa era falsa. Ma come per tutti gli altri episodi precedenti, ancora una volta la Corte di Gerusalemme ha dovuto accontentarsi della parola dell'imputato. Egli non ha fornito alcun elemento di fatto ma ha semplicemente esclamato: « Respingo decisamente questa accusa. Non riesco a immaginare come possa essere venuta fuori questa storia. Il sergente Slawik non avrebbe mai fatto una cosa del genere... Io in vita mia non ho mai picchiato nessuno, non ho mai malmenato, né ucciso nessuno». «Sono veramente sorpreso di questa affermazione » ha aggiunto. Esaurito così anche l'episodio del ragazzo ebreo e con lui il capitolo ungherese, l'avvocato Servatius è passato all'esame dello sterminio degli ebrei nelle regioni occupate dai nazisti. Servatius ha cercato di far capire alla Corte che il plano di sterminio degli ebrei era stato deciso nelle alte sfere naziste: da Hitler,. Himmler ed altri altissimi gerarchi del Terzo Reich, ma sta di fatto che in numerosi documenti citati dall'avvocato, figura il nome di Eichmann come colui al quale era devoluto il compito di portare a termine la «soluzione finale del problema ebraico ». Quando Servatius, esaurita la presentazione della documentazione, ha chiesto all'imputato di fornire la sua versione su quelle che furono le sue funzioni nel piano di sterminio della Gestapo, Eichmann ha esclamato: < In queste faccende non vi era posto per le discussioni. Vi erano solo degli ordini ai quali occorreva obbedire ». «Io presiedevo un ufficio dell'ufficio IV, l'ufficio per la sicurezza del Reich, e ricevevo ordini ed istruzioni da Muelle r. Egli era l'unica persona da cui ricevevo ordini. Se in qualche rara occasione ricevevo ordini dal Reich-fuehrer SS (Himmler) ciò avveniva sempre tramite Mueller». •L'avvocato Servatius ha quindi cercato di dimostrare che l'operazione di sterminio degli ebrei nei campi dì concentramento era cosa segretissima per poi passare ad un documento presentato dall'accusa nel quale si legge: «Eichmann visitò ripetutamente Auschwitz e sapeva del processo di sterminio nei minuti particolari». Il comandante di Auschwitz in una dichiarazione giurata resa a Norimberga disse inoltre: « Io ricevo le istruzioni da Eichmann ». Avv. Servatius — Riceveste mai qualche rapporto sul numero degli ebrei uccisi? Eichmann — No. Avevamo solo cifre relative ai deportati. Servatius — Hoettl ha dichiarato che voi gli diceste a Budapest che erano stati uccisi sei milioni di ebrei. Eichmann — La cosa mi sembra strana perché io non conoscevo queste cifre. Hoess disse che 2 milioni e mezzo erano stati sterminati ad Auschwitz e che io avevo dato le cifre a Glueck. Come potevo sapere io la cifra di quelli che erano stati uccisi ad Auschwitz? B. p.

Luoghi citati: Auschwitz, Budapest, Gerusalemme, Norimberga