Geloso uccide la moglie a coltellate scosta il figlio maggiore e si spara

Geloso uccide la moglie a coltellate scosta il figlio maggiore e si spara Geloso uccide la moglie a coltellate scosta il figlio maggiore e si spara Di notte, in una casa popolare di Bari - Prima della tragedia, l'assassino-suicida straccia le foto di famiglia - Credeva che la donna Io tradisse con un coinquilino (Dal nostro corrispondente) Bari, 30 giugno. Perseguitato da una assurda gelosia il cinquantanovenne Giuseppe Ceglie, stanotte, ha sgozzato nel suo letto la moglie, Maddalena Antonacci di 55 anni; poi si è tolta la vita con un colpo di pistola calibro 22 alla tempia destra. Il fatto di sangue è avvenuto in un appartamento al primo piano delle case popolari di Bari, in via Crispi. Il figlio maggiore dell'assassino-suicida è stato spettatore impotente dell'ultima parte della tragedia. La polizia giudiziaria non ha ricercato a fondo le cause dell'episodio perché 1 due principali protagonisti sono morti. Familiari e vicini dì casa affermano concordi che Giuseppe Ceglie litigava sovente con la' moglie. In questi ultimi tempi l'accusava di tradirlo con un coinquilino, un pensionato al quale pare debba essere addebitata solo una costante gentilezza nei riguardi della Antonacci. Comunque, la vittima è descritta come donna esemplare e dedita ai Agli: Vito, Gra. zia, Teresa e Franco, tutti — all'infuori di Vito — inferiori ai vent'anni. Giuseppe Ceglie viveva praticamente alle spalle di suo fratello Ignazio, rappresentante di tessuti, ed abitava appunto insieme a sua moglie ed ai figli nella casa di questi. L'assassino-suicida, da tempo, manifestava segni di sconforto e d'ira. A molti aveva confidato la sua idea fissa di un tradimento, cioè, da parte della moglie, alla quale però — dato che non aveva lavoro, né lo cercava — non mancava mai di chiedere danaro. E' quasi certo che il delitto è stato premeditato. I' Ceglie, giorni or sono, aveva ccquistato una pistola a canna corta calibro 22 ed un coltellaccio a serramanico con una lama lunga quindici centimetri e larga uno e mezzo. Stanotte erano tutti a letto quando, dopo le 24, giunse a casa Giuseppe Ceglie, alticcio per il vino e innervosito dal caldo afoso. Si coricò accanto alla moglie, la svegliò e cominciò a litigare con lei. Non si sa di che cosa discutessero. I ragazzi udirono le loro voci concitate dalle vicine stanze. Dopo un'oretta di animata discussione il Ceglie si alzò. Recatosi nella sala da pranzo, spalancò la finestra e si sedette a sfogliare l'album delle foto di famiglia, distruggendole ad una ad una. Verso le 4,30 il Ceglie ritornò in camera da letto. Poco dopo si udì un urlo agghiacciante: l'uomo aveva colpito Maddalena Antonacci con due coltellate alla trachea recidendole la carotide. Vito, il figlio maggiore, balzava dal letto; il padre gli piombava addosso spìngendolo nella stanza dove la denna era ormai cadavere. Il Ceglie, quindi, fuggiva a rinchiudersi nella sala da pranzo, ove — armatosi di rivoltella — si sparava un colpo di pistola alla tempia destra. a. c.

Luoghi citati: Bari, Vito