"Recheremo la conferma della nostra amicizia,,

"Recheremo la conferma della nostra amicizia,, Il premier italiano dichiara: "Recheremo la conferma della nostra amicizia,, La partenza ieri da Fiumicino - Mercoledì il ministro degli Esteri rientrerà a Roma e darà le prime notizie sull'esito degli incontri Roma, lunedì mattina. Fanfani e Segni si trovano a Washington, dove fra oggi è domani avranno i previsti Incontri con Kennedy. Il Presidente del Consiglio ed il Ministro degli Esteri italiani sono partiti ieri alle 13,30 dall'aeroporto di Fiumicino. Il volo è durato all'incirca undici ore: i due statisti sono giunti a New York poco dopo la mezzanotte italiana (in America erano le 19,15); da New York, con un aereo messo a disposizione dal governo statunitense, sono partiti stanotte stessa per Washington, dove Bono giunti alle due del mattino (ora Italiana). Alla partenza da Fiumicino numerose personalità hanno salutato Fanfani e Segni; tra gli altri il ministro Bosco, il sottosegretario alla Presidenza Giraudo, il presidente del gruppo parlamentare democristiano Gui, l'incaricato d'affari dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, Horsey. Con l'aereo del presidente del Consiglio sono partiti anche l'ambasciatore Fornari, direttore generale degli Affari politici della Farnesina, l'ambasciatore Vanni d'Archifari, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio, e il ministro plenipotenziario Sensi, oa-. po di gabinetto del ministro degli Esteri. All'atto di lasciare l'aeroporto di Fiumicino Fanfani ha fatto ai giornalisti questa dichiarazione: « Accompagnato dal ministro degli Esteri mi reco a Washington per cordiale invito del presidente Kennedy in un momento particolarmente importante per il corso dell'anione a favore della pace nella libertà. c Recheremo ai nostri alleati la conferma della nostra amicizia e quella della solidarietà del popolo italiano nella ricerca dei meo» più idonei a garantire il successo finale dello sforzo intrapreso. Così continueremo a servire il bene dell'Italia, dei suoi amici alleati e quello vero del mondo». Fanfani ha poi aggiunto che mercoledì, al suo rientro in Italia, il ministro Segni sarà hi grado di fornire la. prime notizie sull'esito det colloqui. Come' si sa, Segni farà ritornò a Roma Subito dopo i colloqui con Kennedy e con Rusk: egli infatti parteciperà alla fase finale della battaglia elettorale in Sardegna, dove concluderà per la de i comizi elettorali. Del viaggio di Fanfani a Washington si parlò quasi all'improvviso quando il Presidente degli Stati Uniti diede l'annuncio della sua visita a Parigi; in quell'occasione fece sapere al Presidente del Consiglio italiano che sarebbe stato molto lieto di riceverlo a Washington. Fanfani prontamente accettò l'amichevole invito. In queste ultime settimane fra il Dipartimento di Stato e la Farnesina si è lavorato intensamente per stabilire 1 termini dell'incontro. E se non è stata fissata una vera e propria agenda dei colloqui (si parlerà, come si dice in termini diplomatici, < ad agenda aperta») si sa per certo che saranno toccati tutti i principali argomenti internazionali Ma ve ne sono taluni che stanno principalmente a cuore a Fanfani: e primo fra tutti l'incontro con Kruscev a Vienna. Non è tanto importante conoscere — ha dichiarato ieri un portavoce di Fanfani quel che Kennedy e Kruscev si sono detti a Vienna, quanto le convinzioni che Kennedy ha riportato da quel dialogo e conseguentemente in che misura possono esserne influenzate le decisioni immediate sul problemi di comune interesse. Sul tappeto delle conversa sioni di Washington vi è inol¬ tre l'ampliamento dei compiti dell'Alleanza atlantica che, secondo il punto di vista italiano, non possono essere soltanto limitati a quelli militari. Sono finiti i tempi in cui l'Europa bussava alle porte americane per gli aiuti economici (e quando De Gasperl telegrafava di avere grano per una settimana): l'Europa attraversa ora uno dei suoi momenti più felici, economicamente parlando. Di conseguenza gli Stati Uniti sono molto interessati al modo come l'Europa intende aiutare i Paesi sottosviluppati; per quanto riguarda l'Italia, il nostro governo pensa che gli aiuti devono essere forniti secondo il naturale sviluppo economico: siccome il nostro Paese è proteso nel Mediterraneo è fin troppo evidente che deve guardare con maggior interesse ai Paesi che si affacciano su questo mare. Pellecchia