I problemi di reciproco interesse verranno affrontati oggi e domani

I problemi di reciproco interesse verranno affrontati oggi e domani I problemi di reciproco interesse verranno affrontati oggi e domani (Dal nostro inviato speciale) Belgrado, 28 giugno. La prima giornata di Segni a Belgrado è iniziata all'indegna della cordialità, della correttezza e della curiosità. Per il pubblico e per il cronista il lato piccante di questa visita jcoè che tutto in essa si svolge viripalalapatem< per la prima volta >: non senza un rentimento di eccitante novità abhiamo udito 'venir fuori, ad esempio, < per la prima volta > in piena capitale jugoslava, le note dell'inno di Mameli, dagli ottoni di una banda militare jugoslava, mentre il ministro Segni, giunto all'aeroporto di Zemun alle 12,20, passava in rassegna il picchetto d'onore. Lo accompagnava il è nonareocnepoditochancollega del paese ospite, il mi-j mnistro Koca Popovic, che ap-|popariva di ottimo umore. jpuCon il ministro italiano sono j spgiunti, tra gli altri, il diretto-j vure generale degli affari poli- nitici Fornari, il direttore degli! affari economici Soro, il capo | e dell'ufficio stampa Marieni e il pecapo di gabinetto Sensi. Po-1 ponifazonapovic era presente all'aeroporto con i suo: due sottosegretari di Micunovic e Brilej. L'atmosfera amichevole e cordiale dell'avvenimento era sottolineata dalla presenza delle si|gnore Segni e Popovic. I L'aria di distacco e di signorile stanchezza di Segni, che appariva soi ridente e tranquillissimo, è piaciuta ai jugoslavi, che per temperamento preferiscono i calmi agli esuberanti. ninonuchcoditi teII suo saluto ò stato accolto j brcon favore dal gruppo dei gior-|tenalisti belgradesi che lo cir-|tocondava. na< E' questa la prima volta — itina detto Segni — che il mini-1 testro degli Affari esteri della Repubblica italiana si reca in Jugoslavia dopo la fine della guerra e la mia visita, che segue quella del segretario di Stato Koca Popovic a Roma, rappresenta un'ulteriore tappa nel cammino della ristabilita amicizia tra i due Paesi. L'Italia e la Jugoslavia, in quanto Stati vicini, hanno mol-j ti interessi comuni dai quali; sono sospinti ad intendersi. AJ ciò si aggiungano certe affinità mediterranee tra i due po- poseblnotunepoli che, senza dubbio, facilita jn° la loro reciproca compren I sione. Tutto concorre quindi a favorire lo sviluppo di quei rapporti di buon vicinato cui sinceramente tendono entrambi i Paesi. Seno sicuro che le mie prossime conversazioni con il segretario di stato signor Koca Popovic contribuiranno a incrementare la collaborazione già esistente tra l'Italia e la Jugoslavia, non solo nel loro rispettivo interesse, ma anche in quello generale della pace, conforme alla aspirazione dei nostri due popoli ». La cronaca è poi trascorsa con molta calma. I giornalisti si interessavano della salute di Tito, che si trova a Brioni, coipito da una infiammazione alla gola: era previsto che Segni lo avrebbe dovuto incontrare, ma ora, data l'imprevi- diLdLe{todimpostinlisdacucofageessapaststa indisposizione, non si sa, . più se ciò potrà accadere. La £delegazione, frattanto, pranzava privatamente nella sede .Mia nostra ambasciata. Per quanto ci è dato di sapere, si davano gli ultimi ritocchi alla cornice In cui si dovranno svolgere i colloqui: niente or- jdini del giorno, niente schemi Irail aicaSglo cologico, visita rigidi di discussione, non trop-pa precipitosità nell'affrontare la situazione dei rapporti bilaterali tra i due Stati. Da parte Italiana, insomma, si tende a mettere l'accento preminentemente sul valore psi« atmosferico » della La politica estera jugoslavaè in questo momento nel pie-no di un nuovo rilancio inter-nazionale, che, puntando sul realismo dei rapporti con gli occidentali e sulla dottrina del neutralismo dinamico dei rap- porti col «terzo mondo » cerca di uscire definitivamente e vit- toriosamente dall'isolamento che la irretiva fino a qualche anno fa. Nel particolare mo- mento di questo nuovo svilup-po, la posizione italiana, pur puntando sul riavv:cinamento spregiudicato e positivo, non vuole tuttavia varcare i confl ni di una certa cautela, Nelle due ore in cui Segni e Popovic, con due assistenti per parte, si sono riuniti nel pomeriggio alla sede del ministero degli Esteri, è stato fatto un ampio giro di orizzonte della politica internazionale e delle rispettive posizio- ni I rapporti bilaterali non so- no stati sfiorati. Popovic in particolare ha te nuto a spiegare che avrà per la Jugoslavia la conferenza dei capi di Stato e di governo dei paesi cosiddetti « non Impegnati », che si terrà a Belgrado il 1" settem- bre. Sulla falsariga di un in teressante brindisi pronunciato da Popovic stasera, alla ce na offerta in onore del collega italiano, riassumiamo cosi rat teggiamento jugoslavo in pro- il sTeniflca"tolcat0posito: «Non è nostro interesse la creazione di un nuovo blocco intermedio, perché ciò non farebbe che confondere e turbare ancor più la situazione mondiale. Ciò che vogliamo dii illuni iiiMHhinii in ululili ni.iiin; unii lè di coordinare l'attività dei I paesi non impegnati per rom pere la contrapposizione sene matica dei blocchi e per Uvei lare le profonde contraddlzio ! ni esistenti fra paesi sovrasvl i luppati e sottosviluppati >. , Enumeriamo gli altri punti ideila discussione odierna. 1) ,Disarmo. Popovic ha rilevato 1 l'interesse che anche i neutram portano alla questione e ha Isottolineato la opportunità di un loro poso maggiore nelle discussioni sul controllo degli armamenti e sulla moratoria j atomica. 2) Berlino e le due j Germanie. Ambedue le parti \ hanno espresso il desiderio 'cne [a questione, risolvendosi, 1contribuisca a distendere la |situazione internazionale. 3) i Decolonizzazione. Segni ha det|to che l'Italia vede con sim- | patia il movimento di indipendenza nazionale nel mondo di colore ed ha sottolineato che l'Italia non ha nessuna mira neo-colonialistica., L'Italia, però, desidera che l'Indipendenza di questi nuovi Stati non sia effimera, ma effettiva e vitale, non condizionata da altre e nuove egemonìe. Il primo contatto politico j delegazioni si e svol I to cosi su un piano ampio tuttavia si e !generÌC0' in CUi tuttavla 81 è < profilato qualche volta nettamente la coincidenza di alcune tesi particolari. Domani i colloqui dovrebbero farsi più esatti: si dovranno affrontare le questioni concrete riguardanti i due Stati. Tali questioni, so¬ prattutto nel campo economi-, co, sono già bene avviate, malil modo come saranno ora impostate e definite in certi dettagli potrà avere una influenza decisiva nei rapporti che promettono all'Italia e alla Jugoslavia un'ottima collaborazione per i prossimi cr.r.i. Enzo Bettiza i ni nini in un nini mini mi; minimi; imi