Cinque operai uccisi dalla linea dell'alta tensione urtata dal carrello di una gru che stanno spingendo

Cinque operai uccisi dalla linea dell'alta tensione urtata dal carrello di una gru che stanno spingendo Tremenda sciagura in un cantiere edile (fi Asti Cinque operai uccisi dalla linea dell'alta tensione urtata dal carrello di una gru che stanno spingendo Altri tre feriti - Sono tutti meridionali da poco venuti in Piemonte - L'ordine era stato dato da un assistente, una delle vittime, malgrado il parere contrario di alcuni dipendenti - « Non passeremo, toccheremo i fili » avevano detto - Una fiammata, scesa lungo i cavi, ha investito gli otto uomini - Tre si sono salvati perché avevano i piedi su tavole di legno - L'impianto era regolare; una manovra imprudente ha provocato il sinistro • Domani i funerali forse a spese del Comune (Dal nostro inviato speciale) Asti, 26 giugno. Asti è in lutto: cinque operai sono morti in un cantiere, folgorati dalla corrente elettrica a 15 mila volt, e altri tre sono rimasti feriti. Tutte le vittime sono meridionali, delle procince di Benevento, Potenza, Caltanissetta e Bari, ma il compianto della popolazione astigiana per la tragica fine degli operai e per la sorte delle loro famiglie è fraterno, la solidarietà nel dolore è ancora più sentita nei confronti di questi lavoratori del Sud, venuti a cercare lavoro in Piemonte. La sciagura è accaduta stamane poco dopo le 7, in un cantiere situato nei pressi di Case Coppi, a cinque chilometri da Asti, .lungo la strada di Casale; dovè si ita costruendo lo stabilimento della società vinicola Perlino, che ha sede in città, in piazza Medici, e di cui è presidente l'on. Enzo Giaccherò. Il nuovo edificio è progettato dall'ing. Gay e i lavori sono affidati all'impresa edile Rosso e Acconterò di Asti. I trenta operai del cantiere si presentavano stamane al lavoro e sette di essi venivano subito invitati dall'assistente Adamo Tedeschi a spingere un carrello a quattro ruote, portante una gru, in fondo a un piazzale dove sta sorgendo un edificio. Il carrello sostiene un palo alto metri 8,6.5 che termina, in alto, con un castelletto metallico, ai cui bracci sono appesi due cassoni di ferro. Un sistema di cavi metal- U1111111m111111m ([ 111111111m t ! I ! 11111 II i ] r ! 11 11 111111h1 liei e di carrucole, azionati da un motorino elettrico, muove i cassoni, di cui uno scende e l'altro sale, per portare in alto il materiale occorrente per la costruzione. I cavi di comando scendono paralleli al palo di legno. Sembra che l'ordine dell'assistente Tedeschi sia stato accolto con qualche perplessità dai sette operai, perché il geom. Sergio Rosso dell'impresa edile avrebbe detto sabato sera: < Lune¬ dì mattina aspettatemi, non fate niente finché arrivo io >. ilfo l'assistente tagliò corto: meglio cominciare, spingendo la gru nel luogo d'impiego. I setti operai, Salvatore Angarola, Rocco Albanese, Orazio Fasino, Giuseppe Giuliano, Carlo Cerutti, Gino Dal Canton, Rocco De Vita insieme con il Tedeschi cominciarono a spingere la gru, ma dopo pochi metri un altro operaio dell'impresa, Americo Subrino, guardando la campata di una linea elettrica sotto la quale il carrello avrebbe dovuto passare, disse: « La gru non passa, toccherà i fili >. < Passeremo > rispose l'assistente. A due passi dalla linea elettrica tutti si fermarono e si ebbe un'altra breve discussione: passiamo, non passiamo; tocchiamo, non tocchiamo. Poi una nuova spinta, e la tragedia. Il Subrino, che si era spostato di qualche metro dalla gru per guardare in alto, udì un piccolo scoppio, uno sfrigolìo, e vide una fiammata scendere e investire i suoi compagni che caddero tutti a terra. Dopo un attimo di sgomento chiamò a gran voce soccorso, e giunsero altri operai. Tre dei colpiti si rialzavano, lievemente feriti; due, VAngarola e l'Albanese erano stati fulminati sul colpo, gli altri tre, il Tedeschi, il Fasino e il Giuliano respiravano ancora e venivano trasportati all'ospedale, ma morivano lungo il percorso. Il sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Cairambone, giunto nel cantiere insieme con il commissario dott. Navarra e i marescialli Ratto e Sorrentino della Mobile e della Giudiziaria, iniziava le indagini, e la causa della sciagura veniva accertata nel contatto fra il castelletto della gru, e i fili ad alta tensione: la scarica è scesa lungo i cavi metallici ed ha ucciso cinque uomini. I tre feriti si sono salvati perché in quel momento stavano su alcune tavole di legno disposte sopra i detriti perché fosse più agevole sospingervi il correlilo della gru. I racconti degli scampati sono drammatici: « E' stata una imprudenza — afferma Carlo Cerutti, uno dei tre ustionati che abita a Frinco — perché qualcuno aveva avvertito che la gru non passava sotto i fili, ma qualche altro aveva risposto che si trattava di una linea telefonica, non pericolosa. Ricordo soltanto che mi sentii sollevare e lanciare lontano dalla scarica, e svenni ». Un altro ferito, Rocco De Vita abitante a CastelVAlfera, ha il braccio destro e la mano ustionati, e si è salvato grazie a un accorgimento dell'ultimo momento: < Mentre spingevo, mi accorsi anch'io che la cima della gru avrebbe toccato i fili, ma l'assistente rispose che saremmo passati senza pericolo. Istintivamente appoggiai le mani soltanto sul legno del palo, evitando di toccare il cavo metallico, ma in questo modo il mio sforz'o era minimo. Se ne accorse un compagno vicino a me e mi disse bruscamente: "Spingi anche tu" e per incitarmi mi afferrò per il braccio. In quell'istante scese la scarica, e l'elettricità dal corpo del mio disgraziato compagno che rimase ucciso, mi percorse il braccio e la mano ustionandomi ». Gino Dal Canton calzava scarpe dalla suola di gomma e avrebbe dovuto uscire incolume dalla tragedia, ma nella suola si era piantato un chiodino: attraverso quella punta di ferro si scaricò l'elettricità ustionando l'operaio al piede, proprio nel luogo dove era il chiodo. La sciagura è stata ricostruita nei particolari oltre che dall'esame delle disastrose conseguenze, dal racconto dell'operaio Americo Subrino che vi assistette, intervenendo inutilmente per dissuadere gli otto compagni a spingere il carrello sotto la campata elettrica. I fili non potevano essere scambiati per quelli del telefono perché il cantiere prendeva l'energia elettrica occorrente proprio da quella linea. E non sembra nemmeno che possano muoversi appunti di irregolarità all'impianto: la società elettrica P.C.E. aveva, teso i fili a otto metri di altezza, anziché a sei come è prescritto, e a dieci metri di distanza dai fabbricati anziché a cinque. La sciagura è stata determinata da una manovra imprudente ordinata da un assistente che ora giace, anche lui vittima, accanto ai suoi disgraziati compagni di lavoro. Il geom. Rosso dell'impresa edile che ha la responsabilità dei lavori, si è recato subito nel cantiere stamane, e nel pomeriggio è stato interrogato dal sostituto procuratore dottor Catrambone nel corso delle indagini per stabilire le responsabiltià della sciagura. Accanto alla procedura prescrìtta dalla legge e svolta da uomini assuefatti a tragedie di ogni genere, ancora più straziante appare il dolore dei familiari, manifestato con grida, pianti, invocazioni. Donne scarmigliate, vestite di nero, si sono gettate sui corpi delle vittime e chiamandole per nome. Tutti i compaesani, residenti ad Asti e nei dintorni, si sono affollati oggi nelle due camere mortuarie dell'ospedale, dove sono state portate le vittime. Ecco i nomi dei morti: Adamo Tedeschi di 27 anni, nato ad Apollosa (Benevento), sposato, abitante ad Asti in corso Savona 21: Salvatore Angarola di 39 anni, nato a Pietragalla (Potenza), abitante ad Asti in corso Alfieri 10 con la moglie e due bambini; Rocco Albanese di 17 anni, nato a Brindisi Montagna (Potenza), abitante a Callianetto; Orazio Fasino di SO anni, nato a Mussameli (Caltanissetta), abitante nella frazione S. Spirito; Giuseppe Giuliano di 28 anni, nato a Minervino Murge (Bari), che lascia la moglie e quattro bambini. La popolazione di Asti assiste, silenziosa e angosciata, alle strazianti manifestazioni di dolore dei parenti e degli amici delle vittime. Stamane, nel cantiire della sciagura, sono accorai anche i rappresentanti deli', organizzazioni sindacali, T rchin e Morello per la Cisl, Viola °, Amerio per la Cgil. Oggi velie camere mortuarie dell o' f "dule sono comparsi il sindaco dott. Giraudi, il vescovo moi Cannonerò, il prefetto dott I/,. 1,'ica e altre autorità, tilt end i . arale di conforto ali-: doni . in lacrime. I funerali delie cinque vittime si svolgeranno mercoledì, probabilmente a Cina del Municipio. Ettore Doglio Da sinistra: l'assistente Adamo Tedeschi, Rocco Albanese e Salvatore Angarola ii 11111111! 11 m il 11 il 111 il il 1111 ti 11111111111111 in m 11 i 111 n i ri m m 11 ' n m 1111111 m 11 m i u 11111111111 ! 11111111 n n i u i n 1111 u u n n 111 l 11 s 1111 m 111 ri 111 tu Orazio Fasino e Giuseppe Giuliano due delle vittime