Signora schiacciata mentre imbuca una lettera da un camion senza autista al centro di Vercelli

Signora schiacciata mentre imbuca una lettera da un camion senza autista al centro di Vercelli Alle dieci di mattina, in coreo WAhertù, tra fa folla dei giorni di mercato Signora schiacciata mentre imbuca una lettera da un camion senza autista al centro di Vercelli La donna era ferma accanto alla cassetta postale e conversava con la sua vecchia madrina - L'autocarro, posteggiato in discesa, aveva il freno a mano tirato non completamente: si è mosso da solo, ha percorso qualche decina di metri ed è piombato alle spalle della vittima - Il proprietario del veicolo,'un corriere di Stroppiana, è scomparso (Dal nostro inviato speciale) Vercelli, 23 giugno. « Esco a spedire gli auguri per il cugino Giovanni, faccio la spesa e torno a casa » disse la signora Edvige Oraglia alla madro di 85 anni. Erano passate da poco le nove e mezzo di mattina. La donna non è piti rientrata nell'alloggio di corso Salamano 37, a Vercelli. Mezz'ora dopo, alle 10,10. un camioncino in sosta in via Borgogna si è stdecato senza autista dalla cima di una salitella, ha percorso pochi metri in discesa e ha schiacciato la signora Graglia contro un muro di corso Libertà, all'altezza del n. 63. Sul marciapiede, a fianco della buca delle lettere, lo Polizia stradale ha segnato col gesso il punto in cui stava la donna quando è stata travolta. Accanto, ormai stinte dal sole bruciante, le tracce di qualche chiazza di sangue. E' tutto quello che rimane della tragedia. Il camioncino non ha subito danni e, visto nel cortile della caserma della Stiadale, sembra un qualunque automezzo in sosta. La donna è morta alle 10,1,5 all'Ospedale Maggiore di Vercelli, pei lesioni al torace: il 7 ottobre avrebbe compiuto 59 anni. Il proprietario del camion, un corriere di Stroppiana di S9 anni, Paolo Acestino, abitante in via Carengo 3, non è stato iancora rintracciato. La tragedia si è svolta fulminea, nella confusione aìtegra che durante i giorni di mercato anima il centro delle città di provincia. Qualche minuto dopo le dieci, Edvige Graglia è entrata nel bar-tabaccheria Aliava, di corso Libertà. Ha acquistato dal fratello del proprietario, il signor Renzo Allara, un francobollo per auguri. Era una cliente abituale della rivendita: ha scambiato quattro parole col tabaccaio ed è uscita. La buca delle lettere si trova proprio accanto al negozio. Qui la signora ha incontrato la sua madrina, Maria Cavaglià, di 82 anni, che abita nello stesso corso, qualche isolato più innanzi. Le due donne si sono messe a chiacchierare. In quel momento il camion ha cominciato a muoversi dà solo, con il cassone rivolto verso corso Libertà. L'autocarro era un < OM Lupetto*: un automezzo di modeste proporzioni, con una portata di 20 quintali, piessoché scarico. Il proprietario lo aveva lasciato in sosta all'angolo tra via Borgogna e piazza dei Tizzoni. Pare che il treno a mano fosse stato tirato ma non completamente. La Polizia stradale, dopo l'incidente ha constatato che le marce erano in folle. La strada è in pendenza e scende dalla piazzetta in corso Libertà. Un cliente del barbiere Rosario Schillaci, che ha bottega al n. 7 della piazza, dallo specchio ha visto passare il veicolo. Non andava molto forte. Un automobilista vercellese. Gianni Racca, di SS anni, che transitava in macchina sul corso diretto verso il centro, si è visto sfiorare dal camion: ha suonato ripetutamente, non sapendo che la cabina era vuota. Un istante dopo l'autocarro è piombato sulle due donne che conversavano accanto alla cassetta postale. L'unica persona ad accorgersi di quanto stava accadendo è stata la madrina della Graglia. La signora Cavaglià ha visto il camion dirigersi verso di lei e la sua amica ed ha urlato, inutilmente. Una donna di 59 anni non ha più l'agilità che è necessaria per salvarsi quando la morte piomba alle spalle inaspettata; per di più, la Graglia era piuttosto coipulenta e pare avesse il viso rivolto al muro. Il cassone del < Lupetto » l'ha colpita con violenza, nella schiena, e l'ha schiacciata contro la facciata della casa. Le ruote posteriori del camion si sono bloccate contro il margine del marciapiede. La donna è stata sollevata e trasportata nell'interno del bar-tabaccheria e subito avviata in ambulanza all'Ospedale Maggiore. Non ha più ripreso conoscenza ed è morta mezz'ora dopo. I familiari non la hanno più vista viva. Per primi sono accorsi i due figli della signora, Pier Luigi, di 35 anni, che abita con la moglie in corso Salamano 1/5 ed è impiegato, e Marco, di 30, magazziniere alla ditta Sambonet, che vive con genitori. Ieri sera, Marco aveva scritto il biglietto di auguri per il cugino Giovanni Tassotti e aveva pregato la madre di spedirlo in mattinata perché giungesse in tempo per l'onomastico. Il marito della donna è stato l'ultimo a sapere che la moglie era morta. Carlo Panetti è un pensionato di 63 anni e lavora saltuariamente ai magazzini di verdura, come uomo di fatica. Qualcuno è corso a chiamarlo al mercato, ma ha dovuto cercarlo a lungo tra la folla. Il corriere di Stroppiana proprietario del camion, è scomparso. Fra tre o quattro glorili, forse, si presenterà alla polizia. Qualche settimana fa, nel corso Italia di Vercelli, Paolo Acestino aveva investito col motoscooter un giovane Sergio Reggiani, e gli aveva procurato una lesione al braccio e ad una spalla. La motocicletta era assicurata, ma la polizza scoperta. Il camion che ha ucciso la signora Graglia invece, era coperto da assicurazione: da soli quattro giorni. S- pa. Edvige Graglia, 59 anni

Luoghi citati: Stroppiana, Vercelli