"L'America e gli alleati non intendono mancare ai loro impegni per Berlin,,o

"L'America e gli alleati non intendono mancare ai loro impegni per Berlin,,o Ime dicliiairazioMMi del segretario eli Stato RusMk "L'America e gli alleati non intendono mancare ai loro impegni per Berlin,,o Commento al discorso di Kruscev: "Una sciabolata alla causa della pace,, ■ "I russi non possono distruggere i nostri diritti su! l'ex-capitale tedesca; abbiamo delle responsabilità verso i berlinesi, e siamo decisi ad onorarle,, ■ Oli Stati Uniti non riprenderanno le prove atomiche finche' durerà la conferenza di Ginevra (Dal nostro corrispondente) New York, 22 giugno. H segretario di Stato Rusk ha tenuto oggi pomeriggio una conferenza-stampa, con la quale ha risposto con molta fermezza alle recenti intemperanze di Kruscev a proposito di Berlino e del disarmo nucleare. Rusk ha un modo di esprimersi assolutamente privo di enfasi. Parla con ponderatezza e precisione, non gli scappa una parola di più del giusto. La conferenzastampa è durata esattamente trentadue minuti. Rusk ha esordito con una dichiarazione scritta : « Il tono militaresco e bellicoso — ha detto — assunto ieri a Mosca dal signor Kruscev e dagli altri leaders comunisti, è stato fonte di grave delusione per tutti coloro che si sforzano di proseguire lungo le vie della pace. I capi sovietici dovrebbero rendersi conto che l'effetto di questi discorsi serve soltanto ad aggravare la tensione del mondo... Essi sanno di non potere, con semplice azione unilaterale, distruggere i diritti delle Potenze occidentali in Berlino... Gli Stati Uniti e i loro alleati sono in una posizione di assoluta chiarezza e fermezza; perciò non intendono venir meno agli impegni assunti verso se stessi e verso il popolo di Berlino Ovest. Abbiamo delle responsabilità, siamo decisi ad onorarle ». « I sovietici — ha aggiunto Rusk — contrariamente all'evidenza dei fatti, continuano a considerare come normale la divisione della Germania e della sua capitale, avvenuta nel dopoguerra. E perciò considerano l'occupazione degli occidentali a Berlino Ovest come l'unico elemento anormale di tutta la complessa faccenda... I russi amano parlare di pace; ma Kruscev non cessa di dare rumorose sciabolate alla causa della pace, minacciando guerra ». Passando a parlare del disarmo, Rusk ha voluto precisare che le conversazioni in corso a Washington tra McCloy e Zorin, per ora, debbono essere considerate come pure conversazioni preliminari e private: «E' ovvio — egli ha aggiunto •— che noi continueremo a trattare a Ginevra per raggiungere un accordo per il bando degli esperimenti e dell'arma atomica. Ma è anche evidente che, se non si giungerà a questo accordo — se la Russia continuerà a sabotarlo con la sua richiesta di veto sui controlli — verrà il giorno in cui noi americani dovremo, per forza di cose, riprendere gli esperimenti per nostro conto ». Sottolineando che questa è una chiara questione di sicurezza per la difesa del paese, Rusk non ha però detto, né se, né quando il Presidente intende prendere in merito una decisione. Questa non verrà — pare ■— finché continueranno le conversazioni di Ginevra, anche se sono, praticamente, statiche. Si è notato, ancora, che il segretario di Stato non ha dato significato di ultimatum alle recenti minacce di Kruscev di fare la pace separata con la Germania dell'Est e di risolvere per proprio conto la questione di Berlino, con un atto di forza, entro il 31 dicembre, Secondo fonti sicure, allo stato attuale delle cose, è pacifico che l'America non tollereià a Berlino nessun atto di forza, nessun fatto compiuto. Rusk oggi si è astenuto, com'è suo costume, dal drammatizzare. Ha però riconosciuto che la questione di Berlino è seria: « Gli alleati sono disposti a trattare — egli ha detto — ma il campo delle eventuali concessioni resta ormai molto limitato ». A proposito di alcuni suggerimenti conciliativi avanzati dal senatore Mansfield, leader del nartito di maggioranza in Senato, Rusk ha tenuto a precisare che essi non sono stati un «assaggio^ per sentire anali erano gli umori del Con¬ gresso e dell'opinione pubblica. Sono state opinioni personali del senatore, non condivise dall' Amministrazione. Si noti che Rusk, per ia prima volta, parlando ii Berlino, ha ufficialmente sottolineato che l'attuale situazione dell'ex capitale tedesca è normale e che l'anormalità sta nelle pretese russe, più che nei diritti alleati su Berlino Ovest. Pertanto, non vi possono essere basilari cambiamenti nella situazione di Berlino Ovest, ma piuttosto nell'assurda situazione della Germania orientale. Infatti, Kruscev vuole Berlino Ovest proprio — osservano i commentatori — per arginare il fatale franamento politico ed economico della Germania orientale, che egli cerca di reggere con i puntelli, ed il cui peso gli è sempre più grave. Gli urge assimilare Berlino e giungere a un trattato di pace. Secondo gli esperti le mire di Kruscev sono -hiare perfino troppo : assimilare Berlino, e, con questo, scardinare tutta l'Alleanza atlantica, di cui Berlino è un bastione fondamentale ; ottenere che gli alleati firmino anch'essi un trattato di pace con la Germania comunista e dare, di conseguenza, a quest'ultima, possibilità commerciali di sfogo con l'Occidente, controllate dalla Russia, ma tali da far sì che il suo peso non resti un piombo, com'è attualmente, legato al piede dell'economia degli Stati comunisti dell'Europa orientale. Antonio Barolinì I sottosegretario americano Dean Rusk (Telefoto)