La delegazione di Segni parte oggi per Zurigo
La delegazione di Segni parte oggi per Zurigo La delegazione di Segni parte oggi per Zurigo Koma. 22 giugno. Domani pomeriggio, alle ore 15,15, con un aereo di linea partiranno alla volta di Zurigo l'on. Segni e gli altri componenti la delegazione italiana che riprenderanno le trattative con l'Austria per la questione dell'Alto Adige. I componenti la delegazione sono gli stessi che già parteciparono alle trattative di Mila no e poi di Klagenfurt, cioè .1 sottosegretario Carlo Russo, l'embasciatore Fornari, direttore generale degli affari politici del ministero degli Esteri, e altri funzionari della Farnesina e di palazzo Chigi: Marieni, Sensi, Monaco, Benuzzi, Fabiani e Betteloni. Quest'ultimo si trova già sul posto. Alla Farnesina si dichiara questa sera, alla vigilia della partenza della nostra delegazione, che non si ha nessuna notizia della proposta attribuita al governo di Vienna di volere ^intraprendere nuove vie», e cioè proporre una commissio ne arbitrale dei rappresentanti di dieci Stati, cinque dei quali segnalati dall'Austria e cinque dall'Italia. < Non sappiamo nulla », ci ha dichiarato stasera un portavoce della Farnesina La Sìadlmayr parteciperà alle trattative di Zurigo Vienna, 22 giugno. (e. b.) A Vienna sono stati oggi resi noti i nomi dei membri della delegazione austriaca che partirà domani mattina per Zurìgo. Oltre al ministro Kreisky, al sottosegretario di Stato Steiner, all'ex sottosegretario Gschnitzer, al presidente della Volkspartei tirolese Oberhammer, all'esperto tirolese Ermacora ed un gruppo di funzionari del ministero degli Esteri, ne farà parte anche la dottoressa Stadlmayr. Alla Ballhaus, dove non si nasconde un certo pessimismo per l'incontro dì Zurigo, si afferma che la meta della politica austriaca non è mutata: oggi come prima l'Austria in siste per la concessione dell'autonomia regionale per la provincia di Bolzano. Secondo indiscrezioni finora non confermate, il governo di Vienna nel caso di un fallimento delle trattative avrebbe intenzione di ripresentare la vertenza alto-atesina alla prossima Assemblea generale dell'Onu.
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