Per Nencini e Pambianco al Tour una serie di contrastanti notizie

Per Nencini e Pambianco al Tour una serie di contrastanti notizie A pochi giorni daii9 inizio delia "grande honele99 Per Nencini e Pambianco al Tour una serie di contrastanti notizie Il corridore toscano sembrava recuperato per la squadra - A Firenze, dopo un controllo medico al ginocchio infortunato, ha ribadito il suo no - La Maglia rosa durante la riunione tenutasi ieri a Torino ripete le sue perplessità, ma dichiara: «Parto solo se me lo ordinano» La semicomica vicenda chejdi cerca ormai da più di una set- in•Umana una via d'uscita nel! naimopadsqmguazzabuglio creato per la for inazione italiana del Tour non è ancora Anita. Ieri le notizie, le smentite, le indecisioni si sono susseguite a ritmo frenetico per l'intera giornata A Milano si è riunita la Commissione tecnica del professionismo, promettendo a breve scadenza un comunicato conclusivo. Dopo ore di discussioni e di telefonate con vari atleti e con i loro patrons il comunicato ha subito un rinvio. Lo stesso Fiorenzo Magni ce ne ha spiegato i motivi pratici che avevano indotto a non accelerare i tempi, nonostante l'estrema urgenza: s'era prospettata infatti la possibilità pratica che, dopo tanti diniegi, Nencini e Pambianco recedessero dai loro propositi di rinuncia. Pareva, In altre parole, che il male al pinocchio che aveva indotto Gastone al ritiro dal Giro della Svizzera fosse serio sì, ma non tanto da obbligare il toscano al forfait, mentre, per quanto riguardava Pambianco. la sottile opera di persuasione messa in atto da parte dei dirigenti della «casa» di f'omerio dalla quale dipende la Maglia rosa stava per far mutar d'avviso anche l'unico corridore che, finora, era stato coerente con se stesso. Di fronte ad un simile stato di cose, la Commissione tecnica aveva concesso ancora al cune ore di riflessione, l'ulti ma decisione, ma proprio l'ultimissima sarebbe stata presa all'indomani mattina, cioè nella mattinata di oggi. Questo alle 17 del pomeriggio di ieri. Magni, dopo aver ingoiato tanta rabbia a far opera di persuasione nel ruolo per lui piuttosto inusitato di accorto diplomatico, si sentiva rinfrancato da una nuova fiducia. « Siamo in porto — ci disse. — Sette uomini sono sicuri al cento per cento, Carlesi, Falaschi, Pizzoglio, Boni, Erugnami, Massignan e Bat tistini. Se Nencini e Pambian co si risolvono per il sì, metto in squadra tre loro gregari, quelli che preferiscono, e la formazione è fatta ». Questo — ripetiamo — alle 37 di ieri. Poi, sono cominciati i contrattempi. Nencini, a Firenze, verso le 19,30, vista come s'era messa la situazione — non tutti, forse, credevano alla reale gravità del suo malanno alla gamba — si è recato presso l'Istituto ortopedico toscano per sottoporsi adi una accurata visita da parte! redel professor Scaglietti. L'esa-,/rame dell'arto ferito è stato at-| sttento e scrupoloso. Il referto (jsuonava testualmente così: idLp« Ematomn prerotulco al gi nocchio sinistro?-. La diagnosi accennava ad un riposo di venti giorni. Ai giornalisti che lo assillavano di interviste, il ciclista toscano sottoponeva il responso medico. « Ecco la prova delle mie condizioni fisiche e della mia forzata rinuncia al Tour. All'ultimo momento si era prospettata l'eventualità di una partecipazione insieme con Pambianco. Niente da fare. Peccato! ». L'attenzione si spostava quindi su Pambianco. il vincitore del Giro d'Italia era a Torino impegnato sulla pista del Motovelodromo di corso Casale in una riunione aila quale facevano da malinconico contorno pochissime centinaia di spettatori. Domanda d'obbligo: < Allora, hai cambiato idea, vai al Tour? ». Il volto onesto e simpatico della Maglia rosa si è contratto in una smorfia: < Io non ho cambiato idea. Vado al Tour soltanto se me lo ordinano. Domattina a Comerio avrò un colloquio con il commendator Borghi. Se lui vuole, io mi imbarco nell'avventura, altrimenti me ne sto a casa. Penso che sia pericoloso correre Giro d'Italia e Tour due anni di seguito. Avevo nei miei piani, anche senza il successo nel Giro 1961, di restare un po' f riposo. Sapete meglio di me tome Eono andate le cose in questi giorni. Non so che pesci prendere, parola d'onore. Starei a casa, ve l'ho detto. Ma se mi ordinano di andare?». Tutto, insomma, è in alto mare, tutto dipende da questo colloquio che il commendator Borghi tiene stamattina con Pambianco. Una cosa è certa, il vincitore del Giro d'Italia non si sente nelle condizioni ideali per allinearsi domenica prossima al via della grande boucle e ci sembrano quin- mpz di estremamente rischiose le insistenze. Non sappiamo però indovi¬ nare se Pambianco riuscirà ad imporre il suo punto di vista, oppure se si vedrà costretto ad aderire alle sollecitazioni. La squadra italiana è legata, ormai, soltanto all'incertezza di Arnaldo. Se il romagnolo, sia pure a malincuore dirà di sii accanto a lui saranno quattro uomini di sua fiducia tra cui Coletto, poi Massignan, Battistini, Carlesi, Brugnami, Boni, Falaschi e Pizzoglio. Se Arnaldo Pambianco invece terrà duro nel rifiuto, ogni soluzione per il Tour diventa possibile. Che ne direste — fermi sempre i sette che già hanno accettato la selezione — di un recupero in extremis in Defllippis e di Conterno, con tre gregari dei bianconeri della Carpano? . Gigi Boccacmi Pambianco, durante la riunione di ciclismo a Torino, si è mostrato incerto circa la sua partecipazione al Tour