Undici condanne a Budapest contro i "cospiratori cattolici,,

Undici condanne a Budapest contro i "cospiratori cattolici,, Undici condanne a Budapest contro i "cospiratori cattolici,, Il sacerdote Oedón Lenard, che si è sempre dichiarato «non colpevole», ha avuto sette anni e mezzo di carcere i (Dal nostro corrispondente) Vienna, 19 giugno. (e. b.) Con condanne complessive per 58 anni di carcere si è oggi concluso a Budapest il processo contro undici sacerdoti e funzionari cattolici accusati di aver istituito una organizzazione clandestina anticomunista mirante a rovesciare l'attuale regime di Kadar. Le sentenze più gravi, e cioè di otto e sette anni e mezzo di carcere, sono state pronunciate contro il padre cistercense Oedòn Barlay, che il Procuratore di Stato ha definito < capo del gruppo cospiratore » ed il sacerdote * Oedon Lenard, l'unico degli imputati che per tutta ia durata del clamoroso processo si e dichiarato " non colpevole Una condanna a sette anni di carcere è stata pure inflitta all'ex-sacerdote Laszlo Emòdi, mentre l'ex-padre gesuita Endre Fòldi ha avuto sei anni e mezzo. Per quanto riguarda gli altri imputati, il sacerdote Laszlo Ikvai si è visto infliggere 6 anni, l'impiegato dell'episcopato Geza Havass 5 anni e mezzo, l'ex-monaco cistercense Gyula Merenyi 4 anni e mezzo, l'impiegato Gabor Nobilis 4 anni e l'ing. Miklos Hontvary 3 anni e mezzo, il sacerdote Gyòrgy Kòlley 3 ed il medico Zoltan Gald: '2 anni e mezzo Un altro imputato, il sacerdote Istvan Tabody, accusato di alto tradimento e processato separatamente, in un dibattito giudiziario segreto, è stato |!òttanto"l'accusa"(ÈU avér'eseV citato «attività spirituale contro la democrazia popolare. condannato a 12 anni di carcere. Terminate le arringhe della difesa, gli accusati, con la sola eccezione di Oedòn Lenard, hanno espresso il loro rincrescimento per i crimini commessi, secondo la consuetudine dei procesai nei regimi comunisti. Per tutta la durata del processo non è stato possibile stabilire con esattezza se gli imputati abbiano realmente partecipato attivamente alle < azioni controrivoluzionarie » rimproverate loro, e il Procuratore di Stato Kelemere ha dovuto ammettere ad un certo momento che contro alcuni degli imputati si può sollevare Egli ha però aggiunto che tale attività risulta ancor più pericolosa, in quanto può indurre in errore i cittadini fedeli al regime. Nella requisitoria il Procuratore di Stato aveva affermato, fra l'altro, che i condannati avevano preparato un piano per rovesciare il Governo comunista magiaro mantenendo a tale scopo rapporti con i nemici del popolo residenti all'estero. I capi della cospirazione sarebbero stati per molto tempo in contatto con Jenò Tòròk, il conte Franz Auersperg di Vienna, come pure con un gruppo di emigrati ungheresi residenti a Roma, dai quali ricevevano materiale di propaganda, aiuti finanziari e consigli politici.

Persone citate: Endre, Franz Auersperg, Gabor, Gyula Merenyi, Kadar, Laszlo, Miklos Hontvary

Luoghi citati: Budapest, Roma, Vienna