E' giusto Basilicata

E' giusto Basilicata — LETTERE AL DIRETTORE — E' giusto Basilicata I limiti territoriali della Lucania vennero fissati da Augusto - Non corrispondono a quelli attuali della Basilicata, scrive il prof. Giuseppe Isnardi dell'Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno a o l a : e a e a i g. o g. e o; a uuf. e ea i rlo a mopna naog. e ia Roma, 16 giugno. Signor Direttore ,,-_»,„„. ,. — '_, , „ l,^C°'°nÌ^°,^«?Ssilicata o Calabria? > apparsil 31 maggio su «La Stampanon può non avermi particolarmente interessato, avendo iscritto sullo stesso argomentnel fascicolo di Gennaio 196della rivista « Le vie d'Italia del Tei. Ritengo non inutiltornare sull' argomento, pechiarire meglio, penso, i termni della non nuova e spesso rtornante questione. Una trentina d'anni fa ci fuin Calabria, chi propose di mutare questo nome in quello piantico di Bruzio. Per fortuna buon senso prevalse e non sne fece nulla. Non così avvennin Basilicata, ove un centinaidi anni or sono venne fuori nome classico di Lucania chenon accettato ufficialmente danuovo regno, incontrò favornelle abitudini còlte e semicòltlocali (curiosa questa tendenza ai miti ed ai nomi classicin età ancora romantica) e, rproposto nel 1911 e nel 1932, ebbe un i.arziale riconoscimentdall'alto, senza tuttavia essermai accolto in definitiva formufficiale dallo Stato, tanto chnell'articolo 141 della nostrCostituzione repubblicana lRegione ha il suo antico nomdi Basilicata. E' noto che la classica Lucania (della quale è rimasto iun dialetto settentrionale il rcordo nel nome luganega datalle salsicce della sàpida carndei lucanici suini) non corrspondeva affatto, nei suoi limiterritoriali, fissati da Augustnella divisione regionale dellItalia, a quella che nel Medioevo bizantino — dal quale Calabria e Basilicata ricevetter I impronte profondamente rima ste nella loro storia — ebbe, e 'conservò poi, il nome di Basi- : Ucata, Essi comprendeva 11 Ci- o » o o 1 » e r , ù l e e o l , l e e i o e a e a a e n o e i o a o lento ed il Vallo di Diano (prò vincia odierna di Salerno) in cui sono rispettivamente Vallo della Lucania e Atena Lucana; comprendeva anche gran parte della Calabria settentrionale, sino alle foci del tirrenico Lao e dello ionico Crati, mentre ne erano esclusi i territori fra jBràdano e Ofanto (Melfi e Venosa). Matera, poi, città intieramente pugliese per natura, linguaggio, costumi, aspetti artistici, interessi economici, entrò a far parte della Basilicata solo nel 1663, addirittura come capoluogo della regione, quando la Spagna la staccò, per ragioni strategiche e poliziesche, dalla Terra di Otranto, cui aveva sempre appartenuto. La Basilicata è un complesso di territori vari, in senso naturale ed umano, ciascuno con fisionomia regionale propria, che roltanto una secolare oppressione feudale e statale ha riu.iito e tenuto insieme col vecchio nome bizantino: le necessità di vita e la volontà degli uomini e, da ultimo, l'adesione generosa all'unità nazionale hanno compiuto il fatto. Il nome di Basilicata è pertanto giusto e storicamente legittimo, come intesero e chiaramente dissero uomini quali l'austero Giacomo Racioppi (che non per nulla scrisse una Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata) e Giustino Fortunato, che si oppose nel 1911 alla rinnovata proposta di mutamento ufficiale del nome con una energia così veemente che stupì chi ne conosceva! a e i- i- ò n lo a; re, ao ne ra eea, rnta me nae, eso aon a, pha ol eeeoo. nitaali pi na ia no el di me te va! l'animo mite e indulgente verso gli errori altrui. Non credo che i contadini della Basilicata abbiano sempre preferito chiamarsi lucani anziché basilicatesì. Credo piut tosto che non abbiano mai usato, almeno sino a tempi assai recenti, né l'uno né l'altro no me, di origine letterariamente còlta il primo, alquanto ostico alla pronuncia il secondo, che non piacque mai ed al quale fu troppo spesso sostituito, dn non basilicatesì, il poco generosamente scherzoso e assai scortese basilischi, donde, principalmente, il rifiuto di Basilicata e basilicatesì. Ritengo che abbiano fatto bene gli ordinatori del padi gllone della Mostra delle Re gioni ad usare il nome storica mente e geograficamente giù sto di Basilicata. Che poi i basilicatesì, ed anche, oggi, i contadini che sanno di Rocco Scotellaro e di ciò che egli fece e significò per loro, amino dirsi lucani, vada pure e divenga pure incontrastata abitudine, come già io stesso dicevo in quel mio articolo, se così piace e se può giovare a metter pace. In quanto al nome della Regione è da augurarsi che non si abbia più da vedere, come spesso capita, usati in una stessa pagina, indifferentemente, Lucania e Basilicata; e, in quanto a quello degli abitanti, rimarrà pur sempre da fare riserva almeno per Matera ed il suo territorio oltre Bràdano, dare ai cui abitanti il nome di lucani sarebbe davvero un trattare parecchio alla svelta le ragioni della geografia e della storia. prof. Giuseppe Isnardi

Persone citate: Basilicata, Diano, Giacomo Racioppi, Giuseppe Isnardi, Giustino Fortunato, Rocco Scotellaro