Giovane sposa va all'alba dalla madre e si getta dalla finestra del quinto piano
Giovane sposa va all'alba dalla madre e si getta dalla finestra del quinto piano Giovane sposa va all'alba dalla madre e si getta dalla finestra del quinto piano Aveva un figlio di 10 mesi - Da quando era nato il bimbo soffriva di malinconia - Un altro caso a Chierì: agricoltore si lancia nel pozzo, ma viene salvato Poco dopo l'alba di ieri in via Monesiglio, borgata Santa Rita, una donna si è uccisa gettandosi dal quinto piano. Era una sposa di 25 anni, madre di un bimbo di dieci mesi: era stata felice e assolutamente normale finché le tra nato il figlio; da allora aveva sofferto di un forte esaurimento nervoso e crisi di sconforto alle quali essa. Ieri, non ha più potuto reagire. Si chiamava Angela Tlnazzi, abitava ln via Monesiglio 33 con il marito, Vincenzo Langellotto, 24 anni, autista di un'agenzia cinematografica. I coniugi vivevano in perfetto accordo e non avevano preoccupazioni. Quando è nato il figlio, la loro felicità è stata completa. Ma di breve durata: infatti la giovane madre, forse in conseguenza dell'allattamento, ha cominciato a preoccupare per le profonde crisi di depressione cui andava soggetta. Spesso il marito, rincasando, la trovava in lacrime, con il bimbo In braccio; la notte la sentiva agitata, incapace di prendere sonno. Le cure non le avevano recato sollievo. Anzi, negli ultimi tempi le sue condizioni si erano aggravate e. perené essa non restasse sola, Il marito aveva invitato la sorella Maria, di 20 anni, ad abitare con loro. L'altra sic le condizioni della donna non erano peggiori né migliori del solito. Ma una notte insonne l'ha tormentata fino alla disperazione. Ieri mattina alle F Il marito, svegliandosi, l'ha tro vata vestita, pronta ad uscire. Essa ha detto che andava dalla madre, che abita nella stessa via, al quinto piano del numero 22. Il marito ha trovato strana questa decisione, ma ha ritenuto (i non contrariare la moglie coi; delle domande. Poco dopo la Tinazzi ha suonato alla porta della madre, che è rimasta meravigliata di vederla a quell'ora. « Voglio parlare, un po' con te », ha detto la figlia, che non riusciva a nascondere una grande agitazione; poi ha chiesto alla madre che le preparasse una tazza di caffè. Appena è rimasta sola, è entrata nel bagno, ha chiuso la porta a chiave, è corsa alla finestra, è salita sul davanzale e si è lasciata cadere nel vuoto senza un grido. — In via S. Pietro 9, a Riva di Chleri, c'è una grossa cascina i cui proprietari sono Giuseppe Bosco e sua sorella, entrambi sui 60 anni. Lui è un tipo strano, soggetto a improvvise e immotlvate crisi di sconforto. Ieri verso le 15 la donna udiva un cupo tonfo provenire dal pozzo; allarmata vi ai accostava. Dal pozzo salivano deboli lamenti: s'affacciava e scorgeva, a 15 me¬ tri di profondità, il fratello che emergeva a malapena con la testa e annaspava disordinatamente. La Bosco usciva urlando In Istrada. Accorrevano I vicini di casa Giuseppe Stocco e Franco Navone. Nel frattempo 11 Bosco era riuscito ad aggrapparsi ad un l'erro sporgente dalla parete del Vezzo: balbettava frasi incomprensibtll e urlava per un dolore acuto alla gamba sinistra. Lo Stocco buttava una fune allo sventurato: questi se la legava alla vita e gridava: «Tiratemi su! Presto!» Adagio, con molti sforzi, lo Storco e 11 Navone issavano il Bosco e lo mettevano in salvo. Trasportato all'ospedale di Chle. ri, l'agricoltore veniva ricoverato per la frattura della gamba sinistra, contusioni varie, stato di choc, e giudicato guaribile in due mesi. Alle domande ansiose della sorella rispondeva confusamente e vagamente: comunque si poteva capire che nel pozzo egli non era raduto, ma vi si era buttato volontariamente: per quali ragioni, non si sa. Particolare degno di nota: più di trent'anni or sono un fratello del Bosco — cui 11 padre aveva imposto di non sposare una ragazza del luogo (ma la storia aveva poi avuto un lieto fine) — s'era gettato nello atesso pozzo ed era stato salvato con una corda, in Identiche circostanze.
Persone citate: Angela Tlnazzi, Franco Navone, Giuseppe Bosco, Riva, Tinazzi, Vincenzo Langellotto
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