Quando l'intervento del bisturi può «risolvere» le paralisi tacciali di Angelo Viziano

Quando l'intervento del bisturi può «risolvere» le paralisi tacciali I furori delie Giornate wnediehe internazionaii Quando l'intervento del bisturi può «risolvere» le paralisi tacciali Un problema difficile: la rigenerazione nervosa e la riabilitazione dei muscoli - Una malattia non frequente, la «porfiria» acuta - I deliri allucinatori discussi al convegno psichiatrico E' accaduto più volte di veder scendere a valle un alpinista o sciatore col volto atteggiato a curiosa smorfia. E' una maschera che s'accentua allorché egli tenta di correggerla. Gli lacrima un occhio e dalla stessa parte è abbassato l'angolo della sua bocca, che viene stirata dal lato opposto. Goffo il suo tentativo di fischiare; impossibile quello di soffiare sulle proprie mani per scaldarle. Ancora dalla medesima parte della faccia non ammicca più, e neppure riesce a corrugare la fronte. Se poi tenta di chiudere gli occhi, ecco che di un d'essi non chiudono più alla perfezione le palpebre e 11 bulbo, ruotato un po' verso l'alto, lascia trasparire un lembo di bianco. Certo quell'alpinista o sciatore commise l'errore di non proteggersi il capo con un idoneo passamontagna. Diagnosi: paralisi di uno dei nervi facciali, cui è succube la mimica del volto. Causa: la frustata del freddo. Per conseguenza quella forma di paralisi vìen detta «a f rigore » o reumatica, anche se si tende oggi a riepnoscerne la natura infettiva, legata a uno dei virus che prediligono la sostanza nervosa, ossia neurotropi. Ma di « paralisi del facciale > vi son ben altri tipi; ora connessi ad eventi traumatici, ora ad infezioni dell'orecchio medio, oppure congeniti od anche causati da tumori. Di fondamentale importanza è anche il tratto particolarmente leso del nervo; che esso nasce nell'interno del cranio e, prima di uscirne attraverso un adatto foro osseo, per insinuarsi in quella ghiandola parotlde che è notoria a chi ebbe gli orecchioni, e successivamente diramarsi alla faccia, fa un tortuoso viaggio nei meandri dell'orecchio interno. E' a quest'ultimo livello, negli Ìntimi canaletti e nelle sottili insenature delle formazio ni ossee, che, quando il nervo deve essere ricercato dallo specialista al fine di sollevarlo da una compressione o, comunque, rammendarlo, se non sia stata sufficiente la terapia medica, è a tale livello dicevamo che il bisturi deve lavorare di cesello, guidato da mano non oscillante, sorvegliato da occhio acuto, lesto a sorprendere pure eventuali anomalie anatomiche. Cosi è anche quando, per altre ragioni, si debba asportare la ghiandola parotide e salvare 11 nervo e I Suol rami transltantlvìi ' Orbene precisamente di questa delicatissima chirurgia specializzata, che assume le vesti di microchirurgia associata a neurochirurgia, si è occupata Ieri la Riunione internazionale di otorinolaringoiatria (promossa dal prof. F. Brunetti), con le relazioni dei professori G. Greiner, di Strasburgo; K. Kettel, di Copenaghen; L. Jongkees, di Amsterdam; A Miehlke, di Homburgaar. Naturalmente nel trattamento chirurgico delle paralisi facciali è da tenere presente tutto quel gran problema che riguarda la rigenerazione nervosa e la riabilitazione dei muscoli privati di nervi. Il Kettel vi si è dottamene soffermato, anche per stabilire 1 momenti più idonei all'esecuzione degli interventi chirurgici. In quanto ai risultati le statistiche riportate li considerano funzionalmente sorprendenti nel 90 % del casi trattati. Passando in altra aula e quindi tra altri specialisti che discutevano di « porflrine > (Simposio promosso dal prof. Beretta Anguissola), si è appreso che per non incorrere in errori diagnostici, anche di fronte a mali apparentemente comuni, quale può essere una colica addominale, e non dar mano imprudentemente al bisturi allorché ne sfugga li per II la causa intrinseca, bisogna che si pensi anche all'eventualità di una € porfiria » acuta, che pur non essendo male frequente, comunque non esige il rischio di una laparatomia. E che sono le porflrie? Stati morbosi, ereditari o acquisiti, che dipendono da alterazioni del ricambio di certi pigmenti, detti porflrine, larghissimamente diffusi, essendo presenti in tutte le cellule. Tali pigmenti vengono considerati quali «trasferitori di energia>. Basti ricordare che ad una porfirina, costituente la parte attiva dell'emoglobina dei globuli rossi, è affidato l'incarico di trasferire l'ossigeno dell'aria che -respiriamo ai tessuti del nostro organismo. D'altronde la stessa funzione vitale della clorofilla non potrebbe verificarsi in assenza di un tale particolare pigmento: cui in sostanza si deve se l'energia solare può essere immagazzinata in alimenti. Adunque una alterazione porfirinica può inguaiare il portatore, sia con sintomatologia a carico della pelle, sia prevalentemente addominale o nervosa. Una porfiria ereditaria si manifesta : ella prima infanzia con spiccata sensibilità della pelle alla luce, tanto che dando luogo a imponenti eruzioni di bolle al viso, alle mani, alle orecchie in forza della prevalente esposizione di quelle parti al raggi solari, bisogna che il paziente marci protetto da un cappuccio. I casi del genere sono, fortunatamente rari, ed è per ciò che quando qualcuno affiora fa cronaca Sui vari aspetti del problema, hanno riferito Rimington, Brugsch, i .a rizza. Scolari. Goldberg, Caccuri e Pecora, Gajdos, G. F. Rubino. V Prato, Maugeri, Heilmeyer. Altro gran convegno, quello pnldnMpclLeètcepcCsrtsdncvgvfrzzPddss psichiatrico (presidente ordinatore, il prof. De Caro). I deliri allucinatori hanno trovato dotte indagini in due relazioni, svolte l'una dal prof. G. E. Morselli, di Novara; l'altra dal prof. G. Gamna, di Torino, In collaborazione con Pascal, Dellarovere, L. Ferrio, Gandiglio. L'angoscia — nella psicanalisi e nell'analisi esistenzialista — è stata acutamente commentata dal prof. M. Torre, della clinica delle malattie nervose e mentali di Torino, diretta dal prof. D. Bolsi, preside della facoltà medica. Infine 11 prof. G. Campatila, di Ferrara, ha suscitato interesse nel dimostrare l'importanza che anche fattori emozionali disparati possono assumere nel meccanismo di formazione delle psicosi senili, attraverso certe reazioni comportamentali dlsadattatlve. Per cui si pensa che nella genesi delle turbe mentali del vecchi siano da considerare fattori multipli, dagli ereditari agli ambientali, dagli emozionali ai biochimici e disfunzionali somatici. Angelo Viziano

Luoghi citati: Amsterdam, Caccuri, Copenaghen, Ferrara, Miehlke, Novara, Prato, Strasburgo, Torino