Oggi seconda arringa per Inzolia Lunedì parlerà l'avv. Carnelutti di Gigi Ghirotti

Oggi seconda arringa per Inzolia Lunedì parlerà l'avv. Carnelutti Il processo per il delitto di vìa monaci Oggi seconda arringa per Inzolia Lunedì parlerà l'avv. Carnelutti Un giornale riferisce presunti atteggiamenti innocentisti di alcuni giurati e dissensi fra il presidente della Corte e il giudice "a latore" - Interrogazione dell'on. Paolo Rossi al ministro della Giustizia (Dal nostro inviato speciale) Roma, 2 giugno. Siamo, ormai, a una settimana dalla fine del processo, e le acque si sono di nuovo agitate. L'on. Paolo Rossi, (psdi) ha presentato oggi una interrogazione urgente al ministro della Giustizia, Guido Gemella, per conoscere che cosa intenda fare in ordine a una « rivelazione » lanciata oggi, con grande evidenza tipografica, da un quotidiano milanese. La « rivelazione » riguarda proprio l'aspetto più delicato del giudizio imminente, cioè lo stato d'animo dei giudici a pochi giorni dalla riunione in camera di consiglio per la sentenza. Per la verità, queste « rivelazioni » non fanno che ripetere i « si dice > correnti in Palazzo di Giustizia: che i giudici popolari sarebbero turbati, che non sarebbero tutti disposti a condannare i tre imputati all'ergastolo, come da richiesta del pubblico accusatore, che tra giudice «a latere» e presidente si sarebbero aperti dei dissensi, che almeno due tra 1 componenti la giuria popolare sarebbero « innocentisti convinti >. Si tratta d'impressioni che ciascuno può avere ricavato: i giudici non sono delle statue; la violenza delle arringhe dei difensori contro l'ex-segretario di Giovanni Fenaroli, Egidio Sacchi, può avere riproposto nel loro animo l'interrogativo che già si disegnò all'Inizio del processo: perché tra imputati e non quattro? Particolarmente, le lunghe e acute critiche svolte da Nicola Madia e da Adamo Degli Occhi alla sen. tenza istruttoria, l'analisi dei movimenti di Egidio Sacchi in quel giorni possono avere in dotto I giudici a riflettere sulla disparità di trattamento tra questo ambiguo testimone e i tre accusati. Ma, ripetiamo sono sensazioni incontrollate che possono essere state raccolte attraverso lo studio del volti nel corso delle arringhe, , l'osservazione dei t'udici alla fine delle udienze, il loro raccogliersi e il loro parlottare L'on. Paolo Rossi le ha Interpretate assai duramente: si parla nella sua interrogazione, di « norme precise di legge violate », di « garanzie di giustizia compromesse », di < disprezzo quasi incredibile delle regole che governano ogni Stato appena civile ». Il ministro della Giustizia in qual modo potrebbe provvedere? Non se ne vede il modo; con l'istituzione del Consiglio della Magistratura, l'ordine giudiziario è autonomo e dovrebbe provvedere in proprio a tutelarsi. La questione potrebbe essere sollevata dagli avvocati in questa fase del dibattimento: ma chi ne ha interesse? L'unico mezzo che rimane al Ministero per dare una risposta all'interrogante sarebbe di Interpellare la Procura generale presso la Corte d'appello di.Roma. Certamente la Procura generale dovrà aprire un'inchiesta per stabilire se e chi fra i giudici popolari della Corte d'assise che giudica Fenaroli, Ghiani e Inzolia, abbia potuto manifestare opinioni quali il giornale descrive. E' il caso di ricordare che la legge del 1951, riguardante la Corte d'assise, prevede che quando un giudice abbia espresso prima della sentenza 11 suo giudizio può essere escluso dal presidente dalla formazione della sentenza e sostituito con supplenti. Il difensore di Ghiahi, avvocato Franz Sarno, riuscì recentemente a mandare a monte un processo, a Milano, denunciando che alcuni giudici popolari, in un Intervallo, si erano scambiati opinioni ad alta voce. Ma erano opinioni nettamente sfavorevoli agli imputati e Sarno, che li difendeva, pretese che la giuria fosse sciolta e 11 proces-jso rinnovato. In questo caso, l'Interesse del difensori è contrario. Le tendenze « innocentlste » che si sarebbero manifestate nel collegio non possono che rallegrare i loro animi. Potrebbe preoccuparsene la parte civile: ma la posta In gioco è molto alta per i patroni dei Martirano. La condanna degli imputati è per loro la premessa d'una nuova battaglia per ottenere il pagamento della famosa polizza dei 150 milioni. Annullare il .lavoro compiuto sin qui, ricominciare tutto daccapo? Poiché la situazione si presenta per qualche aspetto incerta, gli accusatori trarranno spunto dalla interrogazione dell'on. Rossi per rintuzzare l'attacco dei difensori in sede di replica e confutarne gli argomenti. L'avvocato Carneluttl parlerà lunedi. Per domani Invece è in calendario l'arringa del secondo difensore di Carlo Inzolia, onorevole Cesare Degli Occhi. C'è stata burrasca, nei giorni scorsi tra gli avvocati Degli Occhi, padre e Aglio. Il pgcdDresutmfarnivtatncslrfiram primo era assente quando il giovane avvocato Adamo lanciò un insinuante attacco in direzione dell' on. Tambroni. Dell'on. Tambroni, l'on. Cesare Degli Occhi è amico ed estimatore; il suo voto servì di sostegno a quel governo. Come uomo politico e come avvocato, Cesare Degli Occhi è stato messo negli imbarazzi. Scori fessare il figlio per tener fede alla sua linea politica? Oppure lasciare che i giudici credano a quanto suo figlio li ha indotti a pensare, e cioè che il « regalino del gioielli » si dovrebbe a una misteriosa lni?tativa dell'on. Tambroni? La sua arringa, con ogni probabilità, terrà la via di mezzo e, poiché non ci sono tante scelte, sarà chiamata in causa, al solito, la stampa d'informazione, la quale è già stata incolpata di avere « distorto» il pensiero di suo figlio. Già, ma qual era, in realtà, questo pensiero? Gigi Ghirotti aiMiitiMiininiiiiMiiMiMiiiiiiniiiiiiriMiiM!uiii

Luoghi citati: Martirano, Milano, Roma