Lettere sulla scuola

Lettere sulla scuola Lettere sulla scuola Invitiamo a Torino gli scolari del più piccolo comune d'Italia - Le ragazze di Bolzano - Alza-bandiera sulla scuola di Diano San Pietro Gii scolari di Duno Valcuvui (Varese) ci scrivono: < Siamo gli alunni della Scuola Elementare di Duno Valcuvia, un piccolissimo comune della provincia di Varese che non raggiunge neppure i centocinquanta abitanti. Crediamo che il nostro sia il comune più piccolo d'Italia. c Qualche volta leggiamo il tuo giornale ed abbiamo sentito parlare delle grandi celebrazioni che vengono fatte a Torino In occasione del Centenario dell'Unità d'Italia. Noi non ci muoviamo quasi mai dal nostro paesello e desidereremmo tanto venire a Torino con la nostra insegnante. Siamo una pluriclasse di appena g alunni, e non disponiamo di una gran somma. Come potremmo fare? < Sappiamo che aiuti tutte le persone che ti si rivolgono. Potresti aiutare anche noi? Te ne saremmo proprio riconoscenti. TI salutiamo con affetto ». Seguono otto firme L'insegnante della 3cuola Rosmini di Bolzano ci scrive: c Le scolare dì Bolzano ricordano La Stampa con viva simpatia e sarebbero pronte a tornare un'altra volta a Torino. In occasione del Centenario dell'unità d'Italia, Torino s'è rivelata a tutti gli italiani; tutti hanno imparato a conoscerò e ad apprezzare da vicino, con piove ili fatto, oltre alla tua proverbiale cortesia 11 tuo grande cuore. c E se Torino oggi è amata, ammirata da tutti, grande merito ha La Stampa. I cittadini del nostro paese ed anche gli stranieri, guardano alla città subalpina come ad una speranza per quell'unità europea che tutti auspicano e d1 cui Torino ha le premesse più fondate. Permettimi di esprimerti, caro '' Specchio dei tempi ", la mia più grande ammirazione! ». AiUi Novasio insegnante della scuola A. Rosmini di Bolzano Diano S. Pietro, 2 giugno. Ig. I.) Augusto Ghiardi — il ragazzo di 5* elementare al quale « La Stampa » ha consegnato ieri la bandiera che aveva chiesto per la sua scuola — stanotte ha dormito poco. Temeva di non svegliarsi in tempo per correre a scuola ed esporre il tricolore al balcone. La maestrina — Francesca Massabò, che risiede a Porto Maurizio — gli aveva affidato la chiave dell'aula. Poco dopo le 7, lo scolaro è uscito di casa per l'impegnativa missione patriottica. Davanti all'edificio lo aspettavano già i compagni. Non volevano mancare alla piccola cerimonia, tutta loro. Qualche minuto più tardi, al balcone compariva il vessillo nuovo fiammante giunto da Torino. I ragazzi lo fissavano, commossi e orgogliosi. Sulla piazza, cominciavano a raccogliersi anche i genitori. Augusto era al centro dei commenti, in fondo era merito suo se le scuole di Diano San Pietro per la festa della Repubblica sfoggiavano una bandiera « quasi più bella dì quella del Municipio ». Al calar della sera, Augusto è tornato in classe per ammainare il tricolore. Ha ripiegato con cura il drappo, sistemandolo nell'armadio che funge da biblioteca. Poi ha sfogliato il calendario per sapere la data della prossima solennità civile.

Persone citate: Augusto Ghiardi, Diano S. Pietro, Francesca Massabò, Novasio, Rosmini