Un'auto sfonda le sbarre d'un passaggio a livello e si schianta contro il treno in corsa: un morto

Un'auto sfonda le sbarre d'un passaggio a livello e si schianta contro il treno in corsa: un morto Vrascinata per lungo tratta, poi lanciata a SO metri di distanza Un'auto sfonda le sbarre d'un passaggio a livello e si schianta contro il treno in corsa: un morto Terrificante sciagura a Chivasso sulla Torino-Milano - Le cause: un guasto ai freni o un malore - La vittima, che oggi avrebbe compiuto 40 anni, era un impiegato torinese - Altre disgrazie: un giovane si uccide in moto contro una «600»; due operai in fin di vita nello scontro fra un tram e un camion Un'auto piomba contro le sbarre di un passaggio a livello, le sfonda, prosegue la pazza corsa e finisce contro il treno lanciato In piena velocità che la trascina per un tratto e la scaraventa a una cinquantina di metri di distanza, uccidendo l'unica persona che era a bordo. La sciagura è avvenuta Ieri sera sulla « statale 11 », che a tre chilometri da Chivasso è tagliata dalla ferrovia Torino-Milano. La vittima si chiamava Luigi Braghero, domani avrebbe compiuto 40 anni. Abitava in via San Donato 70 bis con la moglie Franca, 39 anni, la figlia Anna Maria, di 12, la suocera. Era dipendente del- t« Emanuel », e ieri sera ritorva su un'« Ardea » da un lavoro svolto ad Omegna. Erano le 19,27. Già da qualche minuto la signora Maria Bo, di 39 anni, addetta al casello ferroviario della frazione di Castelrosso aveva abbassato le sbarre per il passaggio del direttissimo TorinoMilano e del diretto Milano-Torino. Il direttissimo era transitato due minuti prima, il diretto era ormai In vista. Auto e moto erano ferme davanti alle sbarre abbassate, in particolare tre auto e due moto attendevano via libera per proseguire per Torino. Ora 11 diretto Irrompe al passaggio a livello. In questo istante, arriva a grande velocità l'cArdea» del Braghero, sterza a sinistra per superare la Ala delle due moto e tre auto, prosegue verso le sbarre senza H minimo accennno di frenata. La tragedia si svolge sotto gli occhi di decine di persone: dei viaggiatori In attesa al passaggio a livello, della casellante Maria Bo, di numerosi passeggeri affacciati ai finestrini del treno. La macchina passa sotto la sbarra d'acciaio dopo averla forzata e piegata, attraversa i binari della linea per Milano, piomba contro il quinto vagone, una vettura di seconda classe. L'auto è agganciata a un predellino e trascinata per alcuni metri, poi scagliata come un sasso da una fionda e si abbatte a cinquanta metri di distanza, a fianco della massicciata. Nell'urto una delle portiere si era spalancata, e nel volo 11 guidatore era «tato .sbalzato^ fuorvisi era sfridi celiato tra le rotale, ^ubito dopò che era passata l'ultima, vettura <-r l'ottava — del convoglio. Ogni soccorso è inutile. Vengono bloccati 1 treni' sulla linea, e sul luogo della sciagura giungono 11 medico dott. Girardi, H vice pretore dott. Gribaldo, Il brig. Gerbl della c stradale », 11 maresciallo Cappa dei carabinieri di Chivasso. Viene rimosso il cadavere, sono raccolte le testimonianze e dopo mezz'ora la linea è libera. Resta l'interrogativo: come è stata possibile la disgrazia? Il Braghero può non aver visto le sbarre del passaggio a livello, ma non è possibile che non si sia ac corto del treno che gli tagliava la strada. Forse è stato colto da ma lore, oppure gli sono mancati i freni della macchina. Alla ditta pare strano che egli si trovasse su un'i Ardea ». Io si sapeva proprietario di una < 600 » e non di questo tipo d'auto. Inoltre risulta all'«Emanuel » che il Braghero era partito per Omegna ieri mattina alle sei in treno. — Ieri all'alba, all'incrocio dei corsi Re Umberto e Mediterraneo, un manovale di 33 anni giaceva sull'asfalto con il capo sfondato a poca distanza dal suo scooter; contro la spalletta del cavalcavia ferroviario vi era una «600» sfasciata con a bordo marito e moglie, di 23 e di 22 anni, gravemente feriti. Erano le 6 quando Carlo Borioni, abitante con la moglie in corso XI Febbraio 23, manovale ai Mercati generali, si recava al lavoro sul suo scooter percorrendo a forte velocità corso Re Umberto diretto all'esterno. E' giunto all'incrocio con corso Mediterra¬ nvRsItnads neo mentre dalla sua destra arrivava la « 600» con il giornalaio Renzo Feyronel e la moglie Marisa, abitanti in via Don Bosco 102, Il crocevia offre un'ampia visibilità e pare impossibile che il Borioni non si sia accorto dell'auto, alla quale doveva dare la precedenza. Lo scontro è stato violento. La motoretta è finita a 35 metri dal punto dell'urto, l'auto ha sbandato e si è schiantata contro la spalletta del cavalcavia. I feriti sono stati trasportati al Mauriziano: Il Borioni è morto alle 7, I coniugi Peyronel'sono ricoverati In osservazione per trauma cranico, — Nel pomeriggio, all'Incrocio delle vie Buscaglioni e Catania, un camion è stato investito da un tram: due operai che viaggiavano sull'autocarro sono stati tra¬ sportati In condizioni gravissime all'ospedale. Alle 14 il t Leoncino » della ditta edile Sales, via San Quintino 4, guidato da Adriano Cecconato, 37 anni, di Sant'Ambrogio, percorreva via Buscaglioni verso corso Regio Parco con due operai della ditta seduti accanto all'autista: Enrico De Sordi, 48 anni, padre di due figli, e Luigi Rinaldo, di 42, entrambi di Nervosa della Battaglia. Mentre il camion attraversava la carreggiata di via Catania, è stato colpito in pieno alla fiancata sinistra dalla vettura della prima linea diretta al Cimitero, guidata da Giovanni Gastaldo, 47 anni, via Galuppl 12. Il < Leoncino » è stato trascinato per sei metri, mentre dalla portiera destra, spalancatasi nell'urto, 1 tre uomini venivano proiettati fuori. Il guidatore si è rialzato Incolume, i due operai, che avevano battuto il capo con violenza sul selciato, apparivano gravissimi. Sono stati trasportati all'Istituto Maria Adelaide: Il Rinaldo è stato ricoverato in osservazione, Il De Sordi, che aveva riportato lo sfondamento del cranio è stato trasferito alla cllnica neurochirurglea delle Molinette. e e La vittima, Luigi Braghetta, di 40 anni. L'auto efasciata sul luogo della tragedia ct