Il "piano delle autostrade" sottoposto all'esame del Senato

Il "piano delle autostrade" sottoposto all'esame del Senato Dopo l'annuncio dei ministro Zaccagnini Il "piano delle autostrade" sottoposto all'esame del Senato La spesa pubblica in dieci anni dovrebbe essere di oltre mille miliardi di lire - Arterie per la Pianura padana e sul versante tirrenico e adriatico - Opposizione delle sinistre (Nostro servizio particolare) Roma, 30 maggio. Il secondo dei grandi «, piani » settoriali predisposti dal governo — dopo il « piano verde * quello autostradale — ha cominciato oggi al Senato il suo viaggio parlamentare. L'esame dei princìpi generali, del programma delle costruzioni e dell'articolazione del provve- iBvnpcavpsndimento richiederà qualche,1settimana, poi la legge passerà alla Camera per il secondo esame, infine entrerà in vigore. Nella relazione che accompagna il piano, il relatore di maggioranza sen. De Enterrichter (de), dopo aver affermato che il programma di costruzioni autostradali è stato concepito in coordinamento con gli altri sistemi di trasporto, afferma che la inadeguatezza delle nostre strade si rivela sulle grandi distanze e sulle arterie a intenso traffico. « E per accorciare le distanze, per alleggerire la circolazione anche sulle strade secondarie, richiamando ili traffico su arterie più veloci e più sicure, bisogna proprio costruire autostrade >. Passando poi a individuare le direttrici maestre del traffico, il relatore cita il governo che ha indicato come criterio prioritario per le autostrade del Nord quello di collegare al più presto la nostra rete autostradale con la rete delle autostrade extranazionali. < Soltanto in questo modo il Mezzogiorno, al quale è riservato il 40 per cento degli investimenti previsti dal piano, potrà ricevere il beneficio di un più rapido e, copioso afflusso di turisti, di merci e di mezzi. H collegamento tra ilNord e il Centro-Sud — prosegue il relatore — deve essere realizzato, oltre che con l'autostrada Bologna-Firenze-Roma, anche con le due litoranee, la Adriatica e la Tirrenica, opportunamente collegate anche sul litorale jonico. «La dorsale appenninica, a dnpdtiptsqvntrmcndvrtdqsQapartire dal ColhTdiT Cadibona,jove passa la Ceva-Savona. sa-\rà attraversata oltre che dalla {Serravalle-Genova, dalla Far- ma-Cisa-Sarzana, dalla Bolo-jgna-Firenze e da altre auto-1strade opportunamente distan-!ziate, colleganti le litoranee.iParticolarmente, oltre la ^&-\poli-Bari, appare opportuno un;collegamento Roma-Pescara Roma - Pescara ed è auspicabile anche un raccordo Roma-Porto d'Ascoli, ■per chi si dirige verso Nord. Per la pianura padana il Piano prevede una rete più Atta in considerazione della maggiore densità di popolazio- 66 ., . ' u „ 116 *, f\ill f 4-iSE.i fonò\mesi dell anno . traffici sono ostacolati dalla nebbia. Lei mi-tostrade a carreggiate unidi-\rezionah con banchine di so-sta servono a diminuire i pericoli e gli inconvenienti causati dalla nebbia. « Perciò, oltre all'autostrada Milano-Verona-Venezia potrà rendere bene una mediana Piacenza-Cremona-Mantova-Ferrara, collegata verso Nord e verso Sud da altre autostrade opportunamente distanziate ». Dopo aver auspicato la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, il sen. De Unterrichter scrive che, oltre alla Palermo-Catania, sono necessarie le litoranee MessinaSiracusa e Messina-PalermoTrapani; in epoca successiva, la Trapani-Siracusa. Per quanto riguarda la Sardegna si afferma che l'Isola ha bisogno, oltre che di una grande arteria Cagliari-Sassari-Porto Torres, anche di una trasversale Olbia - Osciri - Chilivani - Bi-vio Sassari - Cagliari. In conclusione, la rete auto-stradale fondamentale italianaè prevista su un'estensione di 8000 chilometri. Con il pianodecennale ne saranno costruì-ti 5500 circa Qualche centi- naio di chilometri potrà esse-re realizzato come superstrade (a tre corsie ma è nrevista laloro trasfòrmàzionresi, d« carreggiate unidirezionali separate da uno spartitraffico). Gli altri 2000 chilometri saranno stralciati e rinviati ad epoca successiva. La costruzione e l'esercizio delle autostrade sono affidati all'Anas, all'Iri e a società private, secondo questa articolazione: a) costruzione di autostrade senza pedaggio, superstrade e raccordi a cura dell'Anas per chilometri 1920; bì costruzione e gestione, in concessione ad un'azienda Iri, di autostrade a pedaggio per chilometri 2000; c) costruzione e gestione, in concessione ad aziende pubbliche, private o miste, di autostrade a pedaggio per chilometri 1200. Le scelte delle costruzioni sono affidatr- alla discrezionalità del Ministero dei Lavori Pubblici, riconoscendo una priorità a quelle da effettuare nel Mezzogiorno. La spesa pubblica sarà di 1H32 miliardi per contributi da concedere alle società che costruiranno it autostrade. Questi contributi annui saranno del 4 e del 4,50 per cento sul costo complessivo delle opere. Tale spesa dovrebbe essere coperta da una aliquota del pedaggio pagato dagli automobilisti e da una spe ciale addizionale del 5 per cento che sarebbe applicata sulla imposta di circolazione degli autoveicoli ammessi a circolare sulle autostrade. Questo gettito, calcolato alla fine del 1959, sarebbe di quattro miliardi. Prevedendo un raddoppio del parco motoristico italiano entro diec-i anni, il gettito salirebbe ad otto miliardi nel 19701971. Nella relazione di minoran-.a i senatori socialisti Solari, Bordellini e Ottolcnghi muovono critiche di fondo al piano governativo e gli contrappongono una strutturazione completamente diversa. Dopo aver rilevato che ancora una volta il governo presenta un piano settoriale di rilevante spesa (che giunge sino all'anno duemila) senza inquadrar- 10. »n una coordinata politica di sviluppo, i relatori sostengono che è una errata scelta di politica economica quella che individua il principale « polo di sviluppo » nell'industria automobilistica. Al limite, una improvvisa recessione in campo automobilistico colpirebbe tutta l'economia nazionale. I senatori socialisti affermano quindi che il piano governativo, oltre a non essere coordinato con gli altri sistemi di trasporto (ferrovie, porti, aeroporti), abbandona completamente la viabilità minore. «Incredibile » è poi definita la norma che prevede tre gruppi di costruttori: Anas, Iri e privati, tanto più che per quel che riguarda il terzo gruppo è detto soltanto che sono previsti dei fondi, mentre si ignora quali autostrade saranno costruite e su quali tracciati. Quanto alla tecnica dei finanziamenti delle costruzioni, i relatori di minoranza ritengo-no «scandaloso» che lo Stato,attraverso contributi diretti ed aiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiii esenzioni fiscali, contribuisca nella misura del 65 e del 75 per cento al costo delle autostrade. In conclusione, i senatori so- j cialisti propongono un lorol piano di costruzioni stradali Inquadrato in un programmai coordinato di potenziamento; dei trasporti. La discussione si è aperta oggi con interventi del senatore Roasio (pei), del missino Crollalanza e dei democristiani Tartufoli e Vaccaro. Il dibattito continuerà domani. f. d. 1.

Persone citate: Vaccaro, Zaccagnini