Il card. Siri: "Progresso economico nel rispetto della personalità umana"

Il card. Siri: "Progresso economico nel rispetto della personalità umana" Aperto a Torino il congresso nazionale degli imprenditori cristiani Il card. Siri: "Progresso economico nel rispetto della personalità umana" Cinquecento esponenti dei mondo industriale italiano, presenti alla solenne cerimonia - Quattro giorni di dibattiti sul tema: «Prospettive di sviluppo ad un secolo dall'unità d'Italia» Cent'anni fa la classe dirigente politica attuava l'unità del paese che, nel corso del secolo, è progredita, come fusione morale di popoli con diverse tradizioni ed erediità storiche. Ora. all'inizio del secondo secolo di vita dell'Italia, resta aperto il problema dell'unità del paese sotto l'aspetto economico, cioè come impiego unitario delle risorse disponibili, come retta distribuzione dei vantaggi e dei sacrifici tra gruppi e regioni. Un processo di unificazione economica che deve essere inserito nel più ampio quadro dell'integrazione europea. Per dibattere questo tema « Prospettive dello sviluppo economico ad un secolo dalla unità d'Italia > sono convenuti a Torino 500 tra i massimi industriali, capi d'impresa ed esponenti del mondo economico di ogni parte d'Italia. Il congresso U0" dal 1948 ad/>ggi) è stato promosso dall'Unione cristiana imprenditori dirigenti che conta nel paese 2500 associati appartenenti a 12 gruppi regionali. c La Ucid — ha ricordato il presidente generale Lorenzo Valerio Bona nella seduta inaugurale di ieri — venne costituita nel 1947 per promuovere la conoscenza, la diffusione e la attuazione dei principi sociali della dottrina cristiana nell'ambito della produzione e del lavoro. Essa raccoglie capi e dirigenti d'impresa di tutte le branche dell'economia che hanno responsabilità attive e che sono in grado di tradurne in pratica la concezione cristiana del lavoro ». La solenne apertura dei lavori congressuali — che proseguiranno sino a domenica con una serie di importanti relazioni — si è svolta alle 17 nella storica aula del Senato Subalpino a Palazzo Madama. Al tavolo della presidenza erano il cardinale Giuseppe Siri Arcivescovo di Genova e consulente morale della Ucid, il sindaco avv. Peyron, il presidente del gruppo piemontese comm. Ballarmi, il presidente generale comm. Valerio Bona, il segretario generale dott. Vaccari e il prof. Silvio Golzio. Presenti il cardinale Fossati, l'ambasciatore Arpesani commissario governativo di « Italia 61 >, gli onorevoli Marazza, Rapelli, Giaccherò e Badini Confalonieri, rappresentanze consolari e personalità della cultura, dell'economia e dell'industria, tra cui il presidente della Fiat prof. Valletta con l'amministratore delegato ing. Bono ed 1 vice-presidenti dott. Giovanni Agnelli ed ing. Nasi, il presidente della Olivetti dott. Pero, il presidente della Shell dott. Diego Guicciardi, il presidente della Finmeccanica ing. Salvatore Magri, il prof, "rocchetti direttore generale della società per il risanamento di Napoli e numerosi altri. Dopo il saluto del comm. Ballarini il presidente generale comm. Bona ha dato lettura di un messaggio di Papa Giovanni XXIII il quale esprime « Fiducia che la benemerita associazione promuova con sempre maggiore efficacia negli iscritti la conoscenza dei loro doveri r delle loro responsabilità e renda un sempre più valido contributo per la conoscenza la diffusione e l'attuazione dei principi sociali della dottrina cattolica ». Il sindaco avv. Peyron ha rivolto ai congressisti cordiali parole di benvenuto. Ha preso quindi la parola il cardinale Siri con la prolusione sul tema: < Pensiero cristiano e progresso civile a metà del XX secolo ». L'eminente oratore ha illustrato con profonda dottrina e grande efficacia il concetto di progresso civile: « Una vita sociale non può esistere senza essere civile. Le api, pur essendo perfettamente organizzate, non hanno vita civile e progresso. Sono erronee le teorie che invitano gli uomi ni ad organizzarsi come le api 0 come le formiche. Civiltà significa maturazione dell'uomo in tutte le sue facoltà. La vita associativa è sana quando rispetta l'uomo concreto e singolo » La vita civile poggia su alcuni principi essenziali: 1) un giusto rapporto tra gli uomini e le cose: <Nessun sistema — ha affermato il cardinale — ha il diritto di raggiungere il soddisfacimento dei bisogni sopprimendo l'uomo»; 2) un ragionevole rapporto tra gli uomini: c Non c'è vita civile quando gli uomini si accapigliano. I rapporti sono umani quando c'è quel soprappiù che va oltre il puro debito, la pura legge, il puro diritto »; 3) l'esatto equilibrio tra i vari elementi che stanno dentro l'uomo in quanto: . 1 turbamenti interni individuali inevitabilmente debordano, si irradiano, raggiungono il mondo esterno e vi entrano come sorbenti limpide o fogne che sbocchino in un fiume», 4) tutti gli uomini sono tenuti a rispettare la verità obiettiva perché': Gli errori conservano una capacità nociva a danno di tutti e non calano mai nel grande fiume della storia senza portare conseguenze terribili » Infine .1 quinto punto: il progresso civile ha bisogno di salvaguardare il rapporto tra luomo singolo p la storia: * Tutti gli uomini entrano nella storia. I nostri atti ci seguono .: quando sono alle nostre spalle non li dominiamo più. La vita civile di un'epoca deve saper vedere ciò che le è devoluto dal passato ed operare por il futuro. 1 padri pensano il '■ >r,o tigli Gli imprenditori - lontano .a ciò ogni accento paternalistico — devono pensare a tutti coloro ai quali procurano il lavoro. 1 responsabili dì cose economi- lene devono guardare all'avveI nire di tutti ». Il Cardinale Siri ha poi illuj strato il pensiero cristiano. <I1 | vero problema r"oi nostro tem|po — ha affermato — è la presenza dell'uomo da una parte e dall'altra la collettività. Si tratta di scegliere tra l'uomo e qualche altra cosa che non è l'uomo. Se si fa indebitamente prevalere la collettività, oltre il giusto, è la fine dell'uomo come essere libero. La difficoltà del nostro tempo è nel contenere gli strumenti (organizzazione industriale, automazione, progresso tecnico, ecc.) nel limite giusto per cui resta il rispetto dell'uomo. La illusione del nostro tempo è di credere che basti la tecnica e che si possa lasciare indietro la humanitas. La debolezza del nostro tempo sta nel credere che esista separazione tra la vita morale del singolo e il benessere comune: la separazio¬ ne tra l'uomo individuo e l'uomo sociale non è possibile >. Dopo aver ricordato che la enciclica Rerum Novarum ha un solo tema fondamentale che è « il rispetto dell'uomo in concreto > il Card. Siri ha cosi concluso tra vivissimi applausi: «La metà del secolo XX trova gli uomini impegnati a dare una risposta: se rispettare l'uomo o se, per sovvenire più presto a taluni suoi bisogni, valga la pena di paralizzarlo e ridurlo ad un automa. Voi uomini responsabili sappiate con chiarezza da che parte si difende l'uomo perché possa andare avanti >. E' seguito un ricevimento ufficiale offerto dal Comune nei saloni di rappresentanza di Palazzo Madama Stamane i lavori proseguono all'Unione Industriale. Sono in programma quattro relazioni: «Il processo sociale di formazione della dirigenza italiana», «La evoluzione degli atteggiamenti dirigenziali», «Il progresso nelle tecniche produttive », «L'evoluzione dei criteri di direzione aziendale». Sergio Devecchi

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